Recensione #7: Tempi duri per i romantici di Tommaso Fusari


Autore: Tommaso Fusari

Titolo: Tempi duri per i romantici

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 2 maggio 2017

Pagine: 203



Stefano ha ventidue anni e una vita tranquilla. Simpatico, belloccio e con la battuta sempre pronta, divide il suo tempo tra le serate a Trastevere con gli amici, il lavoro che non ama particolarmente ma che gli permette di avere una casa tutta per sé, le polpette piene d'amore di mamma e la storia con Michela. Sembrerebbe andare tutto per il verso giusto, eppure a Stefano qualcosa non torna. Non può fare a meno di sentirsi incompleto, fuori posto, fuori cuore. Stare con Michela gli ha fatto capire che "con una donna puoi ridere, mangiare, guardarci un film, scoparci tutta la notte, prenderci il caffè insieme e correre comunque il rischio di non amarla". Perché l'amore vero è un'altra cosa. E sta da un'altra parte. Allora succede che ritrovare un dischetto di cartone con sopra disegnato un pettirosso dia uno strattone alla sua vita, costringendolo a ripensare a quando, dieci anni prima, era poco più che un bambino. E a ricordare quegli occhi scuri e profondi, quelle lentiggini che diventavano una costellazione, quel modo goffo e particolarissimo di tirarsi da parte i capelli rosso fuoco. Da quel momento niente ha più senso se non andare a cercarla, ovunque sia, rischiando di perdere tutto pur di ritrovarla. Lei, Alice, il pezzo mancante, la ragazzina che ti guardava in un modo che non sai spiegare, in un modo che ti sentivi subito a casa. Perché, davvero, certe volte perdersi diventa l'occasione unica e imperdibile per ritrovarsi. Perché "si possono dimenticare episodi, eventi, parole, canzoni, ma mai le persone che ci hanno fatto del bene".


e oltre!!!

Libro bello, bello bello… assolutamente da leggere!!!

Ho iniziato dalla fine, lo so… ma sto ancora facendo “decantare” le emozioni.

Questo romanzo d’esordio di Tommaso Fusari mi ha fatto provare tutte le emozioni esistenti. Sono riuscita a ridere per le freddure di Stefano, ad arrabbiarmi per i comportamenti sconsiderati di Alice, e anche di Stefano, mi sono commossa quando Alice si reca sulla tomba della mamma e si ferma a dialogare, ho avuto i brividi quando Stefano molla tutto per cercare la sua Alice...

«Gli amori più veri nascono dai salti nel vuoto.»

Non ultimo ho provato fame, tanto da avere l’acquolina in bocca, quando Stefano parla di cibo… Giuro che vorrei provare il Trapizzino (ti prego, Tommaso, dimmi che esiste 'sto locale!!!)!

Faccio un salto indietro… Perché ho letto questo libro? Perché, qualche tempo fa, ho avuto il piacere di incontrare Tommaso e ho chiacchierato con lui per un bel po’, trovandolo un ragazzo simpatico e spiritoso, con la sua “romanità” che usciva nella parlata e negli argomenti (vedi la carbonara o le "brioches" - che a Roma sono, e resteranno sempre, i cornetti). In quell’occasione mi ero ripromessa di leggere il prima possibile il suo romanzo.
Ora, complice la challenge Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle, l’ho letto…

Quando ho iniziato a leggere il romanzo, mi sono trovata davanti Stefano, che mi ricordava tanto Tommaso. Le sue battute e il suo parlare di cibo mi hanno fatto sentire subito il personaggio vicino a me. Mi sembrava quasi di conoscerlo, tanto che credevo di trovarmi insieme ai suoi amici, Federico, Off, Jacopo, Ciccio e Giancarlo, per le vie di Trastevere. Sono proprio gli amici che lo spingeranno a prendere, mollare tutto e andare a cercare la sua Alice. Federico in primo luogo riesce a far ragionare Stefano, lo mette davanti ai fatti.

«Che con Michela hai fatto la stessa cosa. Hai aspettato che gli eventi facessero il loro corso.»

Alice… Alice è un quadro meraviglioso (con tanto di tocco finale del pittore: le lentiggini). Alice non ha per niente una vita facile. È dovuta crescere troppo in fretta, ha saltato tutta la parte dell’infanzia e con dieci anni di ritardo si trova davanti il suo amico d’infanzia che gli fa la dichiarazione d’amore più bella del mondo…

«Io voglio solo un’altra occasione per non perderti di nuovo» dissi in fine.

In questo romanzo troviamo l’amore (romantico e da favola) e l’amicizia. Fortissimo è il senso dell’amicizia, quello tra Stefano e i suoi amici e quello tra Stefano e Alice. Sì, perché prima di innamorarsi erano amici, quelli veri, quelli che si aiutano senza dare spiegazioni. E poi c’è il profumo di famiglia, che naturalmente passa attraverso le polpette della mamma di Stefano.

Tutte quelle settimane passate senza parlare con i miei genitori mi avevano fatto riflettere su quanto tempo avessi perso dietro all’orgoglio, quanto profumo di casa fosse rimasto negli squilli a vuoto.

Come lavoro d’esordio devo ammettere che è veramente notevole. Lo stile di Tommaso è fluido, coinvolgente e scorrevole… Sono rimasta incollata a leggere il romanzo, non riuscivo a poggiarlo. Ho letto le pagine con le lacrime che scendevano da sole. Gli ultimi capitoli li ho passati tra la vista appannata dalle lacrime, il naso gocciolante (ok, lo ammetto, l’immagine è inquietante, ma vera.), il lenzuolo a farmi da fazzoletto e i singhiozzi trattenuti perché mio marito mi dormiva al fianco… Solo quando hai sensazioni forti, emozioni profonde e vere, queste sono le “esternazioni”… Solo quando riesci a provare tutti questi sentimenti allora vuol dire che hai tra le mani un ottimo libro… Tommaso Fusari ha fatto veramente un gran lavoro, tanto che non vedo l’ora che faccia uscire il suo nuovo libro (ha detto che lo sta scrivendo e io sono già in attesa…).

Mi è piaciuto anche il fatto che sia un romanzo scritto dal punto di vista maschile: questo modo di vedere le cose “diverso” dalla narrativa femminile è stato molto piacevole… Insomma vedi gli avvenimenti da un’altra ottica.

Non c’è nulla, dal calcio alla critica della ragion pura, che non si possa affrontare davanti a un boccale pieno o dopo un paio di shot pesanti.

Con ironia, disincanto e sentimenti tipici dei romani (e posso ben dirlo, visto che sono romana de’ Roma), questo romanzo veicola messaggi profondi.

Voglio terminare questo mio pensiero con tre frasi; sono brani sparsi nel corso del romanzo (uno all’inizio, uno più o meno a metà, l’altro verso la fine della storia), sono frasi che mi hanno particolarmente colpito, sono una sorta di “riassunto” e ci fanno conoscere la motivazione della ricerca condotta da Stefano… Si sente il profumo di amore…

Alice era il mio pezzo mancante.

Lei si era sentita sempre sola, e io sempre incompleto, e ritrovarci così, a quasi ventidue anni, fu come trovare il pezzo mancante.

Alice era il mio pezzo di puzzle mancante, di cui era il dettaglio e anche il quadro completo.

L’ultima frase che voglio citare è un monito… un promemoria per i ragazzi, che tendono a lasciare che le cose accadano. Sì, questo libro, secondo me, è adatto anche ai lettori più giovani, perché, con un linguaggio attuale, semplice, fatto di battute e freddure, fa pensare. Soprattutto fa guardare alla vita, quella vera, che sicuramente non è una favola…

«Con certe cose devi farci i conti prima o poi. Se no da quella gabbia non uscirai mai.»

Commenti

  1. Come ti ho scritto ieri, questo libro è in wish list da un po' ma ora vedrò di accelerare i tempi per leggerlo perché sicuramente piacerà tanto anche a me.
    Comunque, che coincidenza: mangerò il trapizzino proprio stasera xD Il locale esiste e si trova vicino Ponte Milvio (non so se a Roma ce ne siano altri, io vivo qui da un po' ma ancora non conosco bene tutto). Ti assicuro che è una bontà xD
    Grazie di essere passata da me :)

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    1. Io ho già chiesto al marito di andare domani sera al locale s Testaccio, perché ho scoperto c’è anche lì

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  2. capito capito, è in lista prima o poi lo leggerò

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