Recensione #5: La governante di Rebecca Quasi


Autore: Rebecca Quasi

Titolo: La governante

Editore: Independently published

Data: 18 gennaio 2019

Pagine: 197

“Mi occuperò di vostra figlia meglio che posso, le insegnerò le buone maniere e tutte quelle sciocchezze che servono per affrontare il vasto mondo. E poiché è una donna le insegnerò anche a non fidarsi degli uomini, soprattutto di quelli che hanno una gran parlantina e baciano come Dio comanda.”

Londra. 1875.

Lord Moncrieff, rimasto vedovo, deve trovare una governante che si occupi di sua figlia. O meglio della figlia di sua moglie, visto che non è certo di essere lui il padre della bambina. Assume la signora Tate, una donna giovane e affascinante, con un passato non proprio cristallino. L'idea di spedire figlia e governante lontano da Londra si rivela, però, poco funzionale all'attrazione che inevitabilmente i due finiscono per provare.

Dopo lo straordinario successo di “Dita come Farfalle”, sia in termini di vendite ma anche e soprattutto di apprezzamento da parte dei lettori, Rebecca Quasi ci regala il suo attesissimo secondo romanzo storico. Non più Regency ma questa volta in epoca vittoriana.

L’autrice riesce come sempre a connotare i suoi personaggi con maestria, sia dal punto di vista psicologico che emozionale, rendendoli vividi e sfaccettati, interessanti fin dal primo sguardo.

Chi come noi ha amato Dita, proverà le stesse sensazioni in questo secondo interessante lavoro.




Questo romanzo mi ha attirato subito per la sua copertina molto elegante e raffinata. Adoro i romanzi d’epoca romantici e questo si sposa bene con il genere che adoro leggere. Il testo ripercorre in modo rivisitato la storia di cenerentola. C’è un lui, ricco e importante, e una giovane lei, giovane e per di più attraente la cui unica fortuna, sembra sia stata finire alle sue dipendenze. Ma c’è una grande ombra nella loro vita, entrambi i personaggi sono molto disillusi e delusi dal loro passato. Lui, Lord Leonard Lennox, è reduce dalla morte della moglie, donna molto attraente ma dalle dubbie virtù di fedeltà, e si ritrova padre di una figlia, copia autentica della madre, di cui ha un forte dubbio sulla sua paternità. La piccola Penny è una dolce bambina alla quale è stato negato l’affetto della famiglia, cresciuta lontano dal padre, che vedeva in essa la traccia vivente dei tradimenti della moglie, distante affettivamente anche dalla madre, impegnata nella sua movimentata vita sociale, e affidata alle cure dei domestici della casa.  Alla morte della moglie Lord Leonard si impegna, mal volentieri, ad occuparsi per procura e a distanza della figlia, e per far ciò si dedica alla ricerca di una governante alle cure della quale affidarne l’educazione. A questo punto fa il suo ingresso nella storia Sidonie una giovane vedova di un marito poco raccomandabile fortemente delusa dal suo passato e dal suo matrimonio.

E’ una storia ben scritta e i personaggi sono descritti con doverosa cura di particolari soprattutto dal punto di vista emotivo, tanto che sembra di essere partecipi della loro storia e dei loro tormenti emotivi. In un romanzo scritto da grandi per grandi, la vera eroina risulta essere la piccola Penny, lei salverà il padre dalla solitudine emotiva e donerà una seconda possibilità alla sua Sid. E’ infatti la fanciulla fino ad ora rifiutata dal padre che riesce a far breccia nel cuore dei due con la sua genuinità e a diventare il vero collante della storia ed è per il suo bene e interesse che assistiamo a diverse svolte nell’arco degli eventi.

Leggendo questa rivisitazione di cenerentola curiosamente mi sono ritrovata a fare il tifo, non per la dolce protagonista ma per il principe azzurro. Lui è un uomo triste, deluso dalla vita e dall’amore e vittima anch’esso di una madre poco attenta agli aspetti affettivi e più interessata a quelli “sociali” ma, nonostante tutto, non ha paura di rimettersi in gioco e di riprovare ad amare. Non ha paura di dedicarsi ad una storia non accettata dalla sua famiglia e dalla società del tempo. E per far questo deve anche lottare con le barriere mentali della governante che indossa una dura corazza per la sua paura di amare nuovamente un uomo sbagliato.  Il caro Lord Leonard si trova a faticare parecchio contro le convenzioni del tempo, contro le paure di Sid, contro una madre che lo vuole riaccasato con tutti i crismi di una buona etichetta, in barba ai veri sentimenti, e infine purtroppo anche contro il destino. Tutto sembra essere avverso al “vero” Amore con la A maiuscola. Il romanzo che nasce come una storia ovvia legata alle convenzioni del tempo in cui è stata pensata, improvvisamente diventa inaspettata e anticonvenzionale. Mi piacciono le descrizioni pudiche e romantiche, per citare un altro famoso libro “alla vaniglia”, degli incontri dei due innamorati.  Mi colpisce la freschezza della piccola Penny, nonostante la sua giovane vita fino ad allora sia stata parecchio sfortunata, mi piace la forza di Sid la quale, in un’epoca in cui le donne per convenzione devono essere deboli e sottomesse, legate al destino di un uomo per poter sopravvivere, si ribella alla sottomissione per definizione e vuole essere padrona del suo futuro dimostrando anche di essere in grado di farcela da sola. Ho apprezzato molto l’ironia dei dialoghi tra lord Leonard e Sid e la dolcezza che caratterizza quelli del padre con la piccola Penny perché, in entrambi i casi, si evince tanta complicità fin dalle prime battute e fa sperare fin da subito in un altro “vissero felici e contenti”.  

E’ una lettura che consiglio caldamente alle inguaribili romantiche come me, perché ti avvolge e coinvolge nella sua evoluzione entrandoti dentro.

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