Recensione #6 Sogni di mostri e divinità di Laini Taylor



Prima di lasciarvi alla recensione di Patrizia, una mia doverosa premessa. Questa recensione è la conclusione del Guppo di Lettura dedicato alla trilogia La chimera di Praga di Laini Taylor. Anche io ho partecipato a questo gruppo e mi sono divertita a leggere i vari commenti, le battute e anche le critiche. Purtroppo lo stile della Taylor non è entrato nelle mie corde e, sebbene sia una cosa che odio fare, ho dovuto abbandonare la lettura dopo la lettura dei primi due volumi, della novella dedicata a Zuzana e dopo aver anche iniziato questo terzo appuntamento. Ho sofferto tanto, ma alla fine la lettura era diventata un peso e non più un piacere. Per fortuna Patrizia ha trovato la lettura interessante, stimolante e piacevole. Ammetto che un po’ la invidio. Ieri in un momento di pausa mi spiegava quali fossero secondo lei i fattori positivi e cercava di invogliarmi a finire la lettura del romanzo. Non è riuscita a convincermi, ma ho deciso di riprovare magari più in là, a leggere questa storia.

Ora vi lascio alle parole di Patrizia.



Titolo: Sogni di morti e divinità

Autore: Laini Taylor

Pagine: 570

Editore Fazi

Data di pubblicazione: 14 luglio 2016

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l'eroina della trilogia "La chimera di Praga" ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un angelo dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C'è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un'alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore. In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell'azione: l'esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l'esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?

 



“Tanto tempo fa

Un angelo e un diavolo premettero le mani

Sui rispettivi cuori.

E diedero inizio all’apocalisse”



Sogni di mostri e divinità è il giusto epilogo di una lunga e faticosa saga. Quando ho intrapreso la lettura del primo capitolo di questa serie, sono rimasta subito incuriosita dalla storia.  Il romanzo si apre all’insegna di una bellissima amicizia tra due ragazze, entrambe sopra le righe: Karou, una misteriosa ragazza dai capelli blu e dall’oscuro passato che ha a che fare con personaggi di dubbia provenienza, e la sfrontata Zuzana, una carismatica ragazza dalle sembianze di una bambolina. Era il mio primo Fantasy e all’inizio ho ha avuto un po' di difficoltà a seguire il percorso costellato da missioni segrete e piccoli desideri, ma, nella sua improbabilità, la storia mi ha coinvolto e incuriosito tanto da lasciarmi inchiodata al mio kindle per scoprire gli eventi che attraversano i tre romanzi e catturarne il finale.

Mi sento di dovere fare i miei complimenti all’autrice per la fantasia dimostrata e la sua capacità di creare non solo personaggi ma anche mondi, lingue, miti, leggende, intrighi ed intrecci di vite, e di renderle così incredibilmente reali. Inizialmente non credevo tanto in questa storia. Ho approcciato le prime pagine come se stessi leggendo una favoletta per adulti. Andando avanti, probabilmente grazie anche alla bravura della scrittrice e alla sua capacità di vestire di credibilità ciò che è realmente incredibile, mi sono appassionata alle vicende di questi strani e inverosimili personaggi.

Se mi chiedete cosa mi è piaciuto di questo terzo capitolo della saga de “La chimera di Praga” vi risponderei tutto! L’evoluzione della storia è coerente con ciò che ci si aspetta. Mi ha stupito scoprire che nella secolare lotta tra serafini e chimere non c’è una netta distinzione tra il bene e il male e se c’è non si capisce da quale parte effettivamente sia. Ci sono, infatti, chimere buone e serafini cattivi. Posso sicuramente affermare che, in questo terzo capitolo, buona parte delle chimere ha tutta la mia simpatia. Questi mostri sono i “sopravvissuti” di lunghe campagne di guerra, combattono perché per questo sono creati: soldati speciali dal corpo appositamente studiato per ottenere il meglio nel combattimento. Purtroppo però in questo terzo capitolo queste macchine da guerra si scoprono stanche; sono stanchi di una guerra di cui ormai non ricordano più i motivi, stanchi di cadere sul campo e sperare che qualcuno faccia in tempo a raccogliere la loro anima, stanchi di resuscitare ogni volta in un corpo diverso con il quale spesso faticano a entrare in sintonia, e si dimostrano disposti a tutto, persino allearsi con il loro nemico millenario, pur di smettere di combattere e potere riabbracciare i loro cari per i quali ormai hanno perso ogni speranza. Questa loro improvvisa fragilità le riveste di un’apparente umanità, tale che se oggi io dovessi immaginarmene una non sarebbe di certo brutta o spaventosa. E bello che la Taylor nel descriverli faccia particolare attenzione a sottolinearne una parte particolarmente bella che emerga sull’immagine globalmente brutta di una “bestia”.  E che dire dei Serafini?  Fortunatamente alcuni di loro si svegliano e decidono di fare la differenza smettendo di obbedire al loro imperatore, mentre il gruppo che vi rimane fedele è descritto come uno “stormo” di rappresentanza usato per rigirare le sciocche menti umane che da sempre associano al bello il bene e al brutto il male. La sua descrizione di Joel ci rende benissimo l’idea di chi sia la vera bestia della storia: un corpo d’angelo il cui volto deturpato ne rende quasi impressionante sostenerne lo sguardo. Come se questa sua apparenza sia in realtà lo specchio della sua bruttezza interiore.

Sento di poter certamente affermare, inoltre, che il plotone degli illegittimi ha goduto di tutta la mia stima. Loro sono stati generati per combattere senza chiedersi perché, sono i più forti guerrieri nell’esercito serafino ma riconoscono nell’ideale che li sta guidando qualcosa di sbagliato e scelgono di seguire Akiva in sogno che essi stessi, fino a poco tempo prima, ritenevano pazzia: la convivenza tra mostri e angeli.

Trovo molto positivo che l’autrice descriva ogni personaggio soffermandosi con molta cura sulle sue caratteristiche fisiche, quasi da farcelo immaginare, ma ponga anche tanta attenzione a spiegarne il suo io interiore. In questo modo di tratteggiare e delineare i personaggi spesso emerge anche un’enorme contrapposizione tra la loro presenza esteriore e quella interiore, che porta il lettore a non dare mai nulla di scontato. Anche i nuovi personaggi che compaiono in questo terzo e ultimo capitolo sono anch’essi ben presentati nonostante la loro evidente complessità, mentre prende finalmente forma l’oscura presenza degli Steliani che già nel capitolo precedente avevano manifestato il loro non chiaro coinvolgimento nella storia.

Durante la lettura sono state tante le sensazioni suscitatemi da questo capitolo conclusivo. Ho assistito con simpatia all’evoluzione interiore di alcuni personaggi come Zuzana o Liraz, ho apprezzato il sacrificio di Ziri costretto in un’esistenza non sua, più che per il bene della causa, per il profondo affetto che lo lega a Karou. Mi sono dispiaciuta per le perdite durante i combattimenti e ho gioito per chi poi si è ritrovato. Mi sono appassionata per la nascita di nuove amicizie e amori, dove prima era impossibile anche solo pensarle. E in tutto questo mi sono stupita della capacità di sopravvivenza dimostrata da Mik e Zuzana che, nonostante i loro evidenti limiti “umani” in un mondo di sovraumani, riescono a sopravvivere in tutta questa baraonda volando a cavalcioni d’improbabili mezzi di trasporto per raggiungere ogni dove l’amica Karou.  E, infine, come non fare il tifo per questo amore che ci ha tenuto con il fiato sospeso fin dal primo capitolo della storia? Mi è stato impossibile non desiderare un lieto fine da subito. Ho fortemente sperato che riuscissero a realizzare il loro sogno di amanti e a partecipare alla nascita di una nuova era per i loro popoli.  I vissuti emotivi di Akiva e Karou, alle volte a me incomprensibili, rendono le due creature mitiche e leggendarie molto umane. Questo angelo che anela al perdono della donna che ama, che si distrugge di gelosia quando la sorprende in sintonia con un altro suo simile, che continua a vigilare su di lei anche dopo essere stato messo alla porta; “Il terrore delle bestie” che soffre per amore mi ha profondamente colpito e emozionato. Mentre mi hanno indispettita l’ostinazione e la testardaggine di Karou. Avrei voluto che lei si aprisse all’amore per Akiva da subito e smettesse di rimandare la sua felicità a tempi migliori……. Poi mi sono accorta che proprio su questa attesa, e sugli eventi che la riempiono, è costruito l’intero romanzo e ho dovuto, quindi, farmene una ragione. Credo comunque che la Taylor si sia divertita un po' a farle penare queste due povere anime, regalando piccoli assaggi di serenità qua e là, ma facendoli poi ricorrere fino alla fine. Forse sul finale mi aspettavo qualcosa di più incisivo per queste due anime gemelle, ma mi piace pensare che, in un futuro magari anche lontano, possano tornare per raccontarci la loro storia da qui, da dove li abbiamo lasciati.

 Consiglio caldamente questo romanzo perché è un bellissimo mix di fantasia, sogno e realtà fortemente condito e alimentato da amore, amicizia, intrighi, inganni e lealtà che, piuttosto che ad un lieto fine, mi ha portato a sperare in un lieto inizio per i nostri beniamini e i loro amici. Chissà se riuscirò a convincerne anche la mia cara Manu…….

Commenti

  1. Io purtroppo non sono tra le estimatrici della Taylor ho trovato il suo stile troppo descrittivo e prolisso. A mio avviso molte cose non sono state spiegate lasciando dubbi e lacune. Però mi sono molto divertita a partecipare al gdl

    RispondiElimina
  2. Io mi pongo sulla sponda opposta: bocciata su tutta la linea

    RispondiElimina
  3. Ah me lo stile della Taylor non dispiace del tutto, vanno bene le lungaggini purchè portino a qualcosa.. ha dato troppe informazioni che non hanno portato a nulla.

    RispondiElimina
  4. Patrizia solo tu ti sei appassionata... che bello però avere tutti pareri diversi...

    RispondiElimina
  5. Condivido il tuo pensiero, bella recensione

    RispondiElimina
  6. Sono stata molto entusiasta di questa lettura e non lo avrei mai detto!

    RispondiElimina
  7. Bene iniziavo quasi a sentirmi da sola😉

    RispondiElimina
  8. Sicuramente Liraz è stata il personaggio che più di tutti è cresciuto durante i tre libri. Bella recensione, nella maggior parte condivido il tuo pensiero 😊

    RispondiElimina

Posta un commento