Incipit #8


L’idea di questa rubrica mi è stata suggerita da Dolci (Le mie ossessioni librose), la quale mi ha suggerito di far conoscere le prime righe di un romanzo che stiamo leggendo o che leggeremo nel prossimo futuro. Dolci, curiosando nel web, ha trovato un blog (Il profumo dei libri) che ha già ideato questo tipo di rubrica. Il consiglio mi è piaciuto e quindi mi trovo qui a farvi conoscere questa mia lettura.

L’idea originale si intitola…

Chi ben comincia

Questa rubrica ha le sue regole:

- prendere un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria,

- copiare le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe),

- scrivere titolo e autore per chi fosse interessato,

- aspettare fiduciosi i commenti…

Personalmente attenderò tutte le vostre opinioni al riguardo, alle quali risponderò con piacere.



Oggi vi presento la mia lettura del momento. Ho deciso di leggere questo libro, e ringrazio tanto Chicca (Librintavola) per avermelo regalato, dopo aver visto il film da esso tratto.

 Io adoro conservare le cose. Non cose importanti, come i documenti, i risparmi o la biodiversità, ma sciocchezze. Campanelle di porcellana, di quelle che si trovano nei negozi di souvenir. Inutili stampini per biscotti, perché, in fin dei conti, chi ha bisogno di un biscotto a forma di piede? Nastri per capelli. Lettere d’amore. Di tutte le cose che conservo, immagino che le lettere d’amore siano il bene più prezioso.

 Le tengo in una cappelliera verde-azzurra che mia mamma mi comprò in un negozio di abiti vintage in centro. Non sono lettere d’amore che mi hanno scritto, perché non ne ho. Sono lettere che ho scritto io. Ce n’è una per ogni ragazzo che ho amato: cinque in tutto.

 Quando scrivo, mi apro fino in fondo. Scrivo come se lui non dovesse mai leggere il mio messaggio. E in effetti, è così che va. Ogni pensiero segreto, ogni attenta osservazione, tutto ciò che ho serbato dentro di me, lo metto nella lettera. Quando ho finito, la sigillo, scrivo l’indirizzo e poi la infilo nella cappelliera.

 Non sono lettere d’amore in senso stretto. Io le scrivo quando non voglio più essere innamorata. Servono a dire addio.

Queste sono le prime righe del romanzo di Jenny Han, Tutte le volte che ho scritto ti amo, edito da Piemme.
Lara Jean tiene le sue lettere d'amore in una cappelliera. Non sono le lettere d'amore che qualcuno ha scritto per lei, ma quelle che lei ha scritto, una per ogni ragazzo di cui si è innamorata, cinque in tutto. L'ultimo si chiama Josh, che è il suo migliore amico nonché, purtroppo, il ragazzo di sua sorella. Quando scrive, Lara Jean mette tutto il suo cuore sulla carta, raccontando cose che non si sognerebbe mai di dire ad alta voce. Eppure, un giorno, scopre che tutte le sue lettere d'amore sono state spedite. E quel che è peggio, ricevute. Improvvisamente, la sua vita diventa molto complicata, ma anche molto, molto più interessante.

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