Blog Tour: La leggenda del libro sacro. L’Ondrembrah di Teresa M. Desiderio

Con questo appuntamento si conclude il Blog Tour dedicato a questo libro fantasy, edito da Fanucci editore. Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia cartacea e ringrazio Chiara per avermi coinvolta in questa iniziativa. Mi piacciono i Blog Tour perché permettono di “assaporare” il libro in tanti e diversi aspetti.



Autore: Teresa M. Desiderio

Titolo: La leggenda del libro sacro. L’Ondembrah

Editore: Fanucci Editore

Data di pubblicazione: 27 febbraio 2019

Pagine: 496

A Sannoth, mondo incantato abitato da ben nove razze differenti, ogni abitante possiede una scintilla magica chiamata Shinpha. Gli Shannobrah cominciano a usarla solo dopo il compimento del decimo anno di età, nel giorno in cui si celebra il Phatiobrah, la festa che consacra questa iniziazione. Goshda e Fadfra sono gemelli e si accingono a rompere il Grongo, il 'sigillo blocca magia', nello stesso giorno. Eppure fatti inaspettati e terribili segneranno una giornata che sarebbe dovuta essere meravigliosa. L'apparizione di una piccola e candida piuma porterà scompiglio tra i presenti e farà sì che i due fratelli seguano destini diversi. Fadfra verrà rapita da Yonah, il sovrano degli Elfi custode di una verità inimmaginabile, mentre a Goshda spetteranno compiti ben più gravosi... Su chi ricadrà la sorte di essere il leggendario Ondembrah, il tanto atteso 'nono dono'? Solo lui sarà in grado di affrontare la missione più importante: risvegliare i dormienti. Il primo capitolo di una potente saga fantasy, un mondo magico popolato da creature strabilianti e governato da forze indomabili.


La leggenda del libro sacro di Teresa M. Desiderio è una storia fantasy, rivolta ad un pubblico giovane. Questo romanzo parla in modo principale di un ragazzino di dieci anni. È un bambino speciale, prima di tutto perché è parte di una coppia di gemelli e in secondo luogo perché ha un destino speciale, di cui però lui è completamente all’oscuro. Goshda e Fadfra sono due fratellini, la storia inizia con il giorno del loro compleanno. Il decimo compleanno è un momento speciale per il popolo di Shannoth, esso è infatti il momento in cui si diventa Shannobrah, ovvero Maghi. Quel giorno di festa però diventa un giorno critico. Fadfra viene portata via dagli Elfi per vivere come figlia dei regnanti del popolo degli Elfi. Goshda viene ammesso all’Accademia Yhonnadah. Questa è un’accademia molto prestigiosa, solo i migliori maghi vengono ammessi. Goshda però è un ragazzino comune, non conosce molto il mondo magico. In Accademia incontra quattro coetanei, con i quali stringe subito amicizia. Sebbene tutto sembri avviare ad un percorso di istruzione per diventare mago, Goshda si ritrova invece caricato di aspettative e quindi catapultato in un mondo di cui lui è totalmente all’oscuro.

In linea generale il libro mi è piaciuto. La storia è ben costruita, ha molti richiami ad altre storie fantasy che ho letto in precedenza, ma ha quel tocco di originalità che la rende molto godibile. Ci sono però degli aspetti che non mi hanno permesso di goderne appieno.

Goshda è in tutto e per tutto un bambino di dieci anni, a volte sembra capriccioso, altre volte indolente, altre ancora impertinente. Non capisce bene in quale situazione si trovi e quindi agisce molto d’istinto. Esattamente come farebbe un bimbo. Eppure, quello che gli si richiede è qualcosa di ben più alto e importante. Inoltre, per quasi tutto il libro, è un ragazzino con poca voglia di fare, l’unica cosa che vuole è dormire e giocare con il suo drago Grinsetto.

Fadfra è solo accennata. È una ragazzina che tiene in riga il fratello, ma poi, nel momento del bisogno, non c’è. Dal momento in cui viene portata nella terra degli Elfi non si sa più nulla di lei.

Anche i quattro compagni di Goshda in Accademia sono solo accennati. Sicuramente saranno approfonditi nei prossimi romanzi, ma in questo vengono solo abbozzati, lasciando molta curiosità sul loro ruolo.

Tutti gli altri personaggi servono a dare coro alla storia. Il problema però è che sono tanti e con nomi doppi, nemmeno tanto facili da leggere, e in alcuni casi fatichi ad inquadrare di chi si sta parlando.

C’è una cosa tra tutte che ho apprezzato in modo particolare. Lo stile dell’autrice. Sebbene io abbia faticato per la lentezza generale e per i capitoli troppo lunghi, Teresa Desiderio è riuscita a farmi godere delle bellissime descrizioni, ha tratteggiato ogni ambiente e ogni elemento quasi a farne una fotografia. Le frasi sono tutte ben legate e soprattutto non ci sono errori. Non ho trovato nemmeno un refuso, cosa davvero rara in un romanzo (specie quando molto lungo).

Per concludere, posso tranquillamente affermare che è una bella storia, scritta molto bene. Questo è evidentemente un primo appuntamento con Goshda e tutti gli altri, è un romanzo che ci introduce ad una storia ben più articolata ed infatti termina con il rimando al percorso che Goshda dovrà compiere.

Commenti

  1. A me è invece è piaciuto molto quel bambino e la storia nel complesso è stata una bella lettura

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  2. a me è piaciuto molto per l'originalità e il fatto che sia così curato nel dettaglio. In alcuni punti l'ho trovato un po' troppo pesante ma essendo il primo lo capisco. Brava Menna

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  3. i dettagli sono parte incredibile del libro. l'autrice ha fatto un lavoro certosino e davvero inappuntabile. bravissima.

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  4. Concordo con tu su Goshda e anche sul resto. Voglio saperne di più di Fadfra e degli altri ragazzi.

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