Angolo Vintage #7: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome di Alice Basso



Lo scopo di questa rubrica mensile, ideata da Chiara (La lettrice sulle nuvole), è quello di leggere romanzi “dimenticati” nelle nostre librerie, reali o virtuali che siano.

Anche questo mese partecipano all’appuntamento tanti blog, quindi Dolci ha preparato un banner con i nomi di tutti. Vi consiglio di passare a leggere anche le loro recensioni.


Prima di lasciarvi la mia opinione in merito a questo romanzo, ho bisogno di ringraziare Laura (La Libridinosa) per avermene consigliato la lettura. Era lì nella “pila dei libri da leggere”, Laura me lo ha consigliato ed io ne sono rimasta affascinata, tanto che ora voglio leggere tutta la serie dei romanzi dedicati a Vani Sarca.



Autore: Alice Basso

Titolo: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome

Editore: Garzanti

Data di pubblicazione: 28 aprile 2016

Pagine: 271

Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: coglie l'essenza di una persona da piccoli indizi e riesce a pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda e un intuito raffinato sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea e lei riempie le pagine delle stesse parole che lui avrebbe utilizzato. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare gli scrittori per cui lavora. Fino al giorno in cui il suo editore non la obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda a una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva più possibile con nessuno. Per questo sa di doversi proteggere, perché, dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei. E quando il destino fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che le relazioni, come i libri, spesso nascondono retroscena insospettabili.




 Appena ho terminato la lettura di questo romanzo, ho sospirato e mi sono detta: “Mamma, che bello!”. Subito dopo mi sono chiesta: come faccio a parlare di questo libro? Sì, questo mi sono domandata, perché credo di incappare in due rischi contrapposti, ma entrambi egualmente possibili. Potrei dire troppo e svelare particolari fondamentali o dire nulla e lasciare voi che mi leggete insoddisfatti. Quindi ho deciso di parlarvi “di pancia”.

Questo libro è un pugno nello stomaco. È bello da fare male. Passi da momenti in cui ti senti al settimo cielo, felice di quello che stai leggendo, a momenti di rabbia pura.

In questo libro mi sono affezionata ai personaggi, li ho amati e li ho odiati. Ho provato pena e dispiacere, fino anche alla delusione. Ma, soprattutto, ho incontrato Vani… e Morgana.

Vani è un tipo diretto, pratica e funzionale. È scostante e scontrosa, tanto da farmela paragonare alla carta abrasiva. Si trincera dietro il sarcasmo, le battute astiose e il suo «se solo me ne fregasse qualcosa», ma… ma è solo una persona delusa, ha sofferto e ha perso la fiducia nel mondo e nelle altre persone. Non le è rimasto altro che contare solo su se stessa.

Silvana Sarca è una ghostwriter, il che vuol dire che scrive quando gli autori non riescono a dare corso alla loro opera. Il suo lavoro è un lavoro da fantasma, c’è ma non si deve sapere. Nel corso del suo lavoro incontra autori di ogni tipo, dal saccente un po’ snob, all’esaltato, all’affascinante ammaliatore. Vani riesce ad entrare nelle loro teste, entra un po’ anche nelle loro vite, certo per lei non è facile, ma è il suo dono speciale.

…io non sono una persona normale. Io sono una ghostwriter, che come direbbe il commissario Berganza, entra nella testa altrui, e fa funzionare le cose come da solo quel cervello non saprebbe fare.

Morgana invece è un’adolescente che sta formando la propria personalità, eppure sembra una piccola Vani.

Lo so, mia piccola Morgana. Non è mica un caso se dico sempre che mi somigli tanto.

E peggiorerà, sai, mio clone in miniatura? Peggiorerà e finirai per non fidarti proprio per niente e proprio di nessuno, se qualcuno non si prenderà la briga di dimostrarti possibilmente al più presto, tipo adesso, adesso che ancora puoi impararlo, adesso che sei ancora abbastanza giovane e malleabile da imprimertelo nelle ossa, che a volte ci si può anche fidare.

Un altro personaggio che mi piace tanto è il commissario Berganza.

Perché, tutto sommato, comincio a sospettare che gli angeli custodi potrebbero esistere sul serio. Magari in forma ben dissimulata, ad esempio sotto un impermeabile beige.

Vani si trova suo malgrado invischiata in una misteriosa sparizione e le sue deduzioni aiuteranno il commissario Berganza. Il dono di Vani è molto utile al commissario, anche perché ella riesce a guardare gli avvenimenti con un taglio diverso.

«Sarca, ma lei è un camaleonte. Le basterà guardare una puntata del Tenente Colombo

E, a parte pensare che Alice Basso sia un po’ sadica, ammetto che mi è piaciuto molto il suo stile narrativo. Mi è piaciuto il modo dell’autrice di narrare la storia di Vani. Il romanzo si svolge su due piani temporali: il presente è scritto in prima persona proprio da Vani stessa e poi vengono presentati alcuni flash del passato narrati in terza persona. Questi ultimi sono momenti importanti, significativi, istanti che hanno segnato una ragazza così fragile come la giovane Silvana. Questi ricordi del passato aiutano a descrivere il quadro generale per comprendere la Vani di oggi.

Commenti

  1. Questa è un'autrice che voglio recuperare da tanto. La amate in molte e quindi sono curiosissima di leggerla, prima o poi lo farò di certo

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    1. Merita di essere letta, è veramente una bella storia e Vani è qualcosa di meraviglioso.

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  2. Alice Basso è top, devo rileggere i primi due e poi alla carica degli ultimi! La adoro: rido, mi emoziono, mi arrabbio. Vani Sarca è un mito!

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    1. Esattamente quello che ho provato io: ho riso, mi sono arrabbiata, avrei voluto fare a botte… ma soprattutto mi sono affezionata a Vani

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  3. Ciao! In tantissimi parlate di quest'autrice… a me manca ancora, recupererò!

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    1. A me mancava, ma mi hanno suggerito caldamente di leggerla, l'ho fatto e ne sono felice

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  4. Manuela, mancavi solo tu a leggere Alice Basso! Come hai fatto ad aspettare tanto?? Vani Sarca è un mito assoluto, più andrai avanti e più la amerai!
    Dovresti seguire i consigli delle amiche più spesso 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻

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  5. Finalmente sei entrata nel club anche tu! Vani non può deludere e vedrai che andando avanti ti piacerà sempre di più!
    #teamberganza tutta la vita ;)
    Bacci

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    1. Ho appena finito il secondo volume e sono innamorata di Berganza…

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  6. ed io che sono giunta alla fine del viaggio un po' ti invidio sai? hai ancora tanto da leggere ed amare. comunque anche io #teamberganza <3

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  7. Devo assolutamente inserire un libro della Basso in uno dei prossimi Ci provo con....non posso più farla aspettare!!!!

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