Questa volta leggo #12: Scrivere è un mestiere pericoloso di Alice Basso


Questa volta leggo, rubrica ideata da Chiara e Dolci.

Per il mese di giugno il tema scelto tramite sondaggio è

un libro con una persona in copertina  


Autore: Alice Basso

Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso

Editore: Garzanti

Data di pubblicazione: 12 maggio 2016

Pagine: 341

Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con se stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa quasi impossibile, perché Vani non ha mai preso una padella in mano. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vàzquez Montalban, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto.




Scrivere è un mestiere pericoloso è il secondo appuntamento con Vani Sarca. Incontriamo di nuovo la ghostwriter della casa editrice L’Erica e collaboratrice del commissario Berganza. È un’avventura autoconclusiva, ma lascia aperto qualche spiraglio per la continuazione (ho infatti già inserito nel mio lettore il terzo volume della serie).

Questo libro prende l’avvio poco tempo dopo gli avvenimenti del primo volume. Anzi, in alcuni passi ci sono dei richiami a quanto successo precedentemente. Troviamo gli stessi personaggi, solo che le loro storie proseguono. In questo volume la storia si arricchisce di nuovi personaggi, come Ivano, il nipote di Berganza, e Sonia Sciacca. Centro della vicenda è ancora una volta un caso poliziesco legato al libro cui sta lavorando Vani.

Le Edizioni L’Erica vogliono pubblicare un libro che racchiuda gli aneddoti di una famiglia molto nota, una famiglia di stilisti al centro delle cronache mondane e non solo, e le ricette piemontesi. Vani ha il compito di intervistare la cuoca della famiglia Giay Marin, Irma, e di inserire le ricette che questa preparava, avvalendosi anche della consulenza di una food blogger, Cinzia Croco. Questa intervista si rivelerà un bel caso poliziesco, anche se poi, come dice Berganza,

«… sono convinto che il crimine, nella vita reale, perlopiù sia una faccenda banale.»

Anche in questo caso a Vani ne capitano di tutti i colori. Nel primo romanzo si è cimentata con il caso di Bianca, in questo troviamo l’affare Irma.

A quanto pare è proprio vero quando si dice che scrivere è un mestiere tutt’altro che sicuro.

Alice Basso ha uno stile narrativo che mi piace da morire, scivola via tranquillo. Il linguaggio in questo libro è ricercato senza essere pedante. Impreziosito da citazioni letterarie, dalle più classiche alle più contemporanee, si spazia da L’idiota di Dostoevskij a Agatha Christie, per arrivare a Katniss di Hunger Games. È ricco anche di citazioni artistiche e legali (non nego che sono andata a cercarmi il principio di Locard, spiegato splendidamente dalla Basso stessa in appendice al romanzo). I brani sono tanti tasselli di una storia che si compone piano piano e alla fine puoi realizzare con Vani che…

… anche quest’ultimo particolare nella mia testa è andato a posto, con quel morbido clic che fa il pezzo giusto scivolando del puzzle.

Parliamo dei personaggi? Non di tutti, certo, ma di quelli che mi piacciono di più. Tralascio Vani, che è una potenza; ad ogni pagina che leggo la amo sempre di più e scopro che abbiamo molte cose ad accumunarci: odia cucinare, odia fare la spesa, la sua libreria è in ordine come la mia (a caso, su doppia fila di libri e con gli scaffali imbarcati per il peso) e non sopporta il rosa [capito Dolci? Il rosa fa schifo anche a Vani!].

Ritroviamo Riccardo. E, sebbene io sia stata un’ammiratrice di questo scrittore sempre spettinato, in questo appuntamento mi fa un po’ pena. Non dico nulla, ma si merita proprio Sonia Sciacca… Va bene, ammettiamolo, alla fine del romanzo un po’ lo ho rivalutato, ma sempre uno str…. rimane.

Berganza… sospiro… Berganza mi piace. Sarà vecchio per Vani, ma non lo è per me. Comunque, mi piace il rapporto Berganza-Vani. Due collaboratori, due persone che si stimano, due amici. Nessuno che vuole prevaricare l’altro, nessuno che giudica. Stanno imparando a conoscersi e si completano.

Altro personaggio importante è Torino, descritta in modo magistrale. Ti perdi nel traffico della città, la puoi ammirare con gli occhi della fantasia. Le descrizioni che la Basso dedica a Torino sono spettacolari, sembrano fotografie. Ho apprezzato quella con la nebbia, è qualcosa di poetico.

Chiudo questa mia recensione riportando l’inizio di questo romanzo, perché lo trovo molto vero e perché mi è piaciuto in modo particolare:

La carta pesa. Chiunque si sia trovato a maneggiarla lo sa. La faccenda del peso specifico varrà anche per la carta bianca, la carta intonsa, ma il fatto è che la carta ha questa proprietà tutta sua, questa reattività chimico-emotiva per cui appena ci scrivi qualcosa sopra il suo peso cambia…

Un romanzo divertente, pieno di sarcasmo, scritto bene e con una fabula ben intrecciata e narrata superbamente. Un romanzo consigliato veramente a tutti.

Come sempre, lascio di seguito il calendario della rubrica, così potete leggere le recensioni negli altri blog.

Commenti

  1. Amore immenso per Vani, Berganza e tutti gli altri. Adoro questa serie e ti hai scritto una recensione perfetta.

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  2. Un'autrice questa che devo ancora recupeare ma spero di farlo quanto prima

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  3. Finalmente un libro che, se non avessi già letto, rileggerei! Oh Vani, oh Berganza... ci mancherete tutti!

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  4. Ciao! Anche io, come Susy, devo ancora recuperare quest'autrice! Comunque ne ho sentito parlare soltanto bene!

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  5. Io ho acquistato da un po' il primo volume, ma ancora non l'ho letto :( Devo proprio recuperarla perché tutti ne parlano benissimo!

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    1. Anche io ho tenuto il primo volume sul comodino per un tempo indefinito, poi l'ho letto tutto d'un fiato

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  6. Ho amato questa serie. Alice Basso ha scritto pororio una bella saga 😊

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  7. Adoro Vani, ammiro Alice Basso per come scrive e soffro perchè non potrò più leggere qualcosa con questa combriccola come protagonista!

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    1. io sto per leggere il quarto e ho già il magone perché sto per arrivare alla fine della serie

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  8. Ooooooh questa serie io la amo davvero! Dobbiamo convincere Alice a renderla una serie infinita :)

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