Recensione: Principessa di spine di L. J. Shen
Autore: L. J. Shen
Titolo: Principessa di spine
Editore: Always Publishing
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2025
Pagine: 416
Una principessa di Hollywood determinata a
distruggersi, una tenebrosa guardia del corpo pronta a tutto per salvarla.
Figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti d'America, Hallie Thorne vive una
vita da principessa: una villa sulle colline di Hollywood, migliaia di follower
sui social, feste esclusive... e stormi di paparazzi che la seguono ovunque.
Quando una sua foto poco decorosa diventa virale, il padre di Hallie decide che
alla frivola e irresponsabile figlia occorra una babysitter che la tenga in riga.
E non è una dolce signora inglese dalla voce da usignolo, bensì un burbero muro
di muscoli, autoritario e terribilmente sexy. Relegata l'infanzia traumatica in
un angolo del suo cervello, Ransom Lockwood si è costruito una carriera di cui
va fiero. Dopo anni trascorsi nell'agenzia di controspionaggio del governo, ora
si dedica alla protezione di privati cittadini facoltosi. Occuparsi della
sicurezza di una ragazzina viziata è per Ransom una sorta di inferno personale,
ma non si rifiuta un incarico da parte di una famiglia potente come i Thorne.
Di fronte a un uomo autoritario che le impone regole e divieti e pensa il
peggio di lei, Hallie cerca di farsi valere e mettergli i bastoni tra le ruote
- però Ransom non è uno a cui fare i dispetti senza aspettarsi ritorsioni, che
sfociano presto in una tensione e una chimica così densa da rischiare di
incendiarsi ad ogni scintilla. Complice la convivenza forzata, le maschere che
Ransom e Hallie indossano iniziano a crollare, rivelando le ferite di un
passato che ha trasformato lui in un uomo spezzato e incapace di provare
sentimenti e lei in una ragazza fragile, fraintesa persino dalla propria
famiglia. E mentre Ransom lotta per non compromettersi infatuandosi di una
cliente, Hallie inizia a spogliarsi delle sue paure e a permettere a quell'uomo
impenetrabile di far breccia nel suo cuore. Ma traumi irrisolti, pericolo e
violenza stanno per scatenarsi e abbattersi sulle loro vite… Il turbine di
emozioni che entrambi stanno provando reggerà alla forza di una nuova tempesta?
Sono in difficoltà! Anche se è un po’ che ho terminato la lettura di questo romanzo, non riesco a mettere in ordine i miei pensieri. Che poi è strano, poiché il libro mi è piaciuto e anche tanto, ma non so come raccontare cosa mi ha veramente colpita. Cercando di fare mente locale, farò questa volta una recensione per punti, solo per mettere in ordine tutti i miei pensieri.
Principessa di spine è un rosa con tinte molto dark. Mi sono stupita che a conti fatti mi sia piaciuto, perché con il dark di solito non ho queste vibrazioni positive. Veramente lo evito proprio… Sarà la storia molto coinvolgente, sarà la caratterizzazione puntuale e precisa dei personaggi (tanto i principali quanto i secondari), sarà lo stile narrativo della Shen, sarà che per me è un genere nuovo e quindi una storia fuori dalla mia zona di comfort, ma questo romanzo mi ha catturata dalla prima all’ultima riga. Ho sentito forte il dolore di Hallie, il suo non sentirsi considerata, il suo svilirsi e, quando nella narrazione è stata evidente l’origine di tutto, ancor di più sono entrata in empatia con questa ragazzina di 21 anni. Una ragazza forte e tenace, che ha mostrato di avere una buona capacità di resilienza. Tutte le avversità l’hanno fortificata e non indebolita. E questo percorso di crescita di Hallie è un percorso tutto suo: da sola ha capito che doveva in qualche modo reagire e non è rimasta ad aspettare. Non è stata ferma in attesa del principe azzurro, anche perché Ransom non è per niente un principe azzurro, anzi è proprio marcio fin nel midollo. Però anche lui ha un bell’arco evolutivo. Da “cigno nero” è stato capace di diventare qualcosa di risplendente.
Non avendo mai letto il genere dark/mafia, inizialmente ho dovuto prendere bene le misure con le atmosfere cupe narrate dall’autrice. Una volta entrata, con tutte le scarpe, nella storia e nella vita di Hallie e Ransom, mi sono sentita completamente coinvolta. Ho provato le stesse emozioni che provavano i protagonisti. Ho sentito nascere il fuoco in Hallie e ho sentito la rabbia di Ransom. Ho avvertito la paura. Sono stata con il fiato sospeso a ogni colpo di scena, a ogni imprevisto. Credo che la maggior parte del piacere di questo libro lo devo attribuire allo stile narrativo di Shen. L’autrice con poche parole riesce a tratteggiare la situazione in modo vivido e vibrante, tu non sei un semplice lettore/spettatore, ma vivi quello che in quel momento stanno vivendo i protagonisti e soffri tanto. Altro aspetto che in questo specifico caso non mi ha disturbato sono le scene spicy. Solitamente provo una certo fastidio nelle scene troppo esplicite, ma in questo racconto ogni gesto è adatto alla situazione. Quasi te lo aspetti. Le scene hot sono integrate nella storia e non appaiono mai come qualcosa di gratuito o irrilevante. Caratterizzano meglio la relazione tra i due protagonisti.
Su tutto, quello che mi ha fatto apprezzare
tantissimo questo romanzo sono le tematiche trattate. Si parla di stupro, di
consenso, di violenza e di abuso. E non sono parti edulcorate, sono trattate
con tinte forti, reali. Più che altro si evidenzia cosa scatena nella donna
l’essere abusata. L’abuso non rimane fermo a quel singolo momento, ma modifica
l’animo della donna abusata. Oltre a quello sessuale, grande spazio è dato
all’abuso sui minori. La storia di Ransom non è facile da leggere. Dai suoi
flashback capisci quanto sia stato segnato sin da bambino. La dinamica che poi
si crea tra Hallie e Ransom, anche se inizialmente appare “malata”, è in realtà
la chiave per fare in modo che entrambi si possano evolvere. Entrambi in questa
storia crescono e si modificano, sono uno il sostegno dell’altro, sono uno il
pungolo dell’altro, diventano uno lo sprone dell’altro, l’obiettivo per
diventare migliori, per modificare le scelte e cambiare la rotta.
Questo romanzo mi ha davvero conquistata quando, con poche e semplici parole, spiega cosa è la dislessia, quali difficoltà deve affrontare un dislessico, quali sentimenti nascono in una persona con disturbi dell’apprendimento, quanto un disturbo di questo genere può minare l’autostima di una persona; c’è un capitolo che è meglio di un manuale specifico. Come insegnante sono grata a L. J. Shen per aver saputo descrivere così bene questo aspetto di Hallie.
La casa editrice lo ha presentato con quattro
hastag, #ForcedProximity, #Bodyguard, #TouchHerYouDie e #Spicy. Io ne aggiungo
un altro, #Curvy, ma parlare di questo romanzo solo attraverso queste etichette
è riduttivo.
Ransom è la guardia del corpo di Hallie,
arriva nella vita della ragazza per mettere un po’ di ordine e per proteggerla,
che poi, a dire il vero, la protezione diventa necessaria proprio per colpa di
Ransom, perché altrimenti Hallie avrebbe potuto vivere serena e tranquilla!
Ransom si impone nella vita di Hallie, di fatto è lui che la obbliga a vivere con lui. La convivenza forzata e la condivisione degli spazi è una condizione imposta con la scusa della “sicurezza”. #TouchHerYouDie e #Spicy non li spiego, perché sono chiarissimi e soprattutto perché potrei cadere nello spoiler. Voglio però mettere in evidenza l’hashtag che ho aggiunto io perché Hallie è una ragazza normalissima, con qualche chiletto di troppo, ma che vive bene con il suo corpo e questo me l’ha fatta amare ancor di più.
Un ottimo libro, certo non per i deboli di cuore. Un bel romanzo rosa, crudo, duro, ma ricco di emozioni. Assolutamente consigliato!
Ringrazio la casa editrice per avermi
omaggiata della copia in digitale.
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