Lettura con il figlio: “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl

 


Credo proprio che dovrò assolutamente modificare il titolo di questa rubrica, perché mi trovo sempre più spesso a leggere con alunni e/o ex-alunni che con i miei figli! Anche questa volta la lettura l’ho condivisa con una mia attuale alunna di classe quinta primaria, Elisa. Molte alunne e molti alunni hanno l’abitudine di leggere un libro nei momenti di pausa. Alcuni leggono manga, altri libri di barzellette o racconti umoristici e altri ancora si cimentano con romanzi per ragazzi. Per puro caso ho notato che Elisa stava leggendo “La fabbrica di cioccolato”, che stazionava nella mia libreria da non so quanti anni. Così le ho chiesto se le avrebbe fatto piacere scrivere con me la recensione. Ha risposto in modo entusiastico. Ecco che siamo arrivate a questo momento. Complice mamma Gabriella, che ringrazio infinitamente, oggi potrete vedere l’opinione di Elisa e la mia sul romanzo di Dahl.


Autore: Roald Dahl

Titolo: La fabbrica di cioccolato

Editore: Salani editore

Data di pubblicazione: 30 gennaio 2020

Pagine: 202

Un bel giorno la Fabbrica di Cioccolato Wonka dirama un avviso: chi troverà i cinque biglietti d’oro nelle tavolette di cioccolato riceverà una provvista di dolciumi sufficiente per tutto il resto della sua vita e potrà visitare l’interno della fabbrica, mentre un solo fortunato tra i cinque ne diventerà padrone. A chi toccherà?

 


Un libro, due opinioni. In azzurro il punto di vista di Elisa, in verde il mio.

Alcune risposte, se non tutte, potrebbero rappresentare uno spoiler, perché vogliamo analizzare nel dettaglio cosa questa lettura voglia dirci.

 

1.          Ti è piaciuto il libro? Perché?

Il libro mi è piaciuto molto perché, oltre a essere bellissimo e divertente, ci insegna che chi è viziato e poco rispettoso delle regole non è ripagato per le sue azioni. È un libro che, pur essendo piccolo, ha un bellissimo insegnamento ed è per questo che mi è piaciuto moltissimo.

Sì, moltissimo. L’ho trovato per un verso divertente, allegro e frizzante, per un altro ricco di spunti di riflessione, soprattutto per quanto riguarda lo stile educativo che adottiamo con i nostri figli.

 

2.          C’è una scena, un dialogo, una frase che ti è rimasta in mente?

Nel capitolo 30 la frase che più mi ha colpito è questa: “Non voglio che a dirigerla sia un adulto. Un adulto non mi darebbe mai retta, non avrebbe voglia di imparare. Vorrebbe fare le cose a modo suo, non come dico io…”.

Mi ha fatto capire che forse i più piccoli sono più attenti ed entusiasti degli adulti.

Forse le canzoncine degli Umpa-Lumpa. Sinceramente non ho segnato nulla come significativo, ma le canzoncine sono divertentissime, ascoltate poi dalla voce di Neri Marcorè sono qualcosa di esilarante.

 

3.          C’è un personaggio nel quale ti sei identificato?

Non in particolare. Mi è piaciuto leggere ed immaginare quello che stava succedendo come se fossi un’osservatrice esterna. Mi sentivo un Umpa-Lumpa: le loro canzoni – come anche dicevano i personaggi – sembravano sciocche, ma in realtà dicevano la verità.

No, nessuno. Ho osservato tutti con interesse, ma non sono riuscita a immedesimarmi in nessuno, troppo distanti da me tutti… Un attimo! Forse in alcune occasioni sono molto Willy Wonka.

 

4.          A cosa ti ha fatto pensare questa storia?

Mi ha fatto riflettere sul fatto che le persone viziate, che sono abituate ad avere tutto, non apprezzano chi ha poco, ma in realtà ha tutto, come Charlie.

A quanto siamo importanti noi come adulti di riferimento per i ragazzi. Noi in qualche modo li “plasmiamo”. Sta a noi indicare loro il modo di comportarsi. Tutti noi adulti dovremmo prendere coscienza del nostro ruolo di educatori e di quanto sia fondamentale per i cittadini di domani.

 

5.          Ti è sembrato di sentirti dentro la storia?

Mentre leggevo mi sentivo un Umpa-Lumpa e guardavo quello che succedeva immaginando le scene.

È stata una lettura particolarmente immersiva per diversi motivi (scusate, vado di elenco puntato per comodità):

- conoscevo la storia poiché avevo già visto entrambe le versioni cinematografiche, quindi durante la lettura mi tornavano in mente ora l’una ora l’altra versione;

- l’ho letto seguendo la narrazione di Audible, con la voce meravigliosa di Neri Marcorè, il quale – da bravo attore quale è – ha interpretato la lettura, facendo addirittura le voci differenti ad ogni personaggio;

- le descrizioni sono particolareggiate e molto vivide, inoltre il romanzo è corredato di diverse illustrazioni.

 

6.          Che emozioni ti ha fatto provare la lettura?

Mi ha fatto provare felicità, divertimento e anche un po' di suspense, perché ogni volta che finiva il capitolo dicevo “finisce così?” e volevo subito leggere l’altra pagina per vedere come andava a finire.

Oh, io mi sono divertita da matti, oltre ad essere un’occasione per riflettere molto sul mio ruolo di educatore.

 

7.          Secondo te, come si è sentito/cosa ha provato il protagonista?

Il protagonista - ovvero Charlie Bucket - secondo me si è sentito super entusiasta ed eccitato, soprattutto nell’ultima parte durante la rivelazione del signor Wonka.

Secondo me era pieno di meraviglia. Charlie mi ha dato l’idea di essere un tipetto curioso, nel senso buono del termine.

 

8.          Cosa ti ha fatto capire questa storia?

Il libro ci insegna che chi è viziato e poco rispettoso delle regole non è ripagato per le sue azioni e non ottiene niente. Infatti ci insegna anche che la bontà e l’umiltà vengono premiate sempre.

Come ho già detto, questo romanzo mi ha fatto pensare al ruolo importante che gli adulti hanno nei confronti dei bambini, al fatto di dover essere per loro un modello di riferimento.

 

9.          Ti ricorda qualcosa che tu hai vissuto?

No, non in particolare.

In realtà no, certo che, se ci pensi bene, trovi tanti comportamenti che spesso noi adulti adottiamo per il quieto vivere. A volte mi è capitato di cedere alle insistenze dei figli pur di non sentirli lamentarsi oppure di usare la televisione come una “baby-sitter” pur di tenerli seduti per qualche minuto.

 

10.       Ti ha fatto venire in mente altre storie, canzoni o film?

Mi ha fatto ricordare il film “La fabbrica di cioccolato” che ho visto, solo che il libro era più coinvolgente.

In generale mi ha fatto venire in mente le favole della tradizione. Sembra infatti una fiaba, ne ho riconosciuto le caratteristiche salienti del genere letterario.

 

11.       Come hai trovato lo stile dello/della scrittore/scrittrice?

Lo scrittore è stato molto bravo perché è riuscito a scrivere in modo divertente e sono molto carini anche i versi delle canzoni che ha scritto per spiegare quando i bambini vengono allontanati.

Bellissimo, scorrevole, coinvolgente, divertente… Soprattutto chiaro, anche per i più piccoli.

 

12.       Ti è piaciuto il finale?

Si, mi è piaciuto molto, soprattutto la rivelazione del signor Wonka e le facce stupite di Charlie e di Nonno Joe. Ma anche quando tutti gli abitanti della piccola casa di Charlie salgono sull’ascensore di cristallo e la nonna Josephine fa una domanda a cui Charlie prima non poteva rispondere.

Sì, mi piacciono tanto i romanzi che finiscono bene! Mi è piaciuto anche che si sia risolto tutto bene anche per i quattro ragazzini.

 

13.       Come racconteresti questo libro ad un amico?

Un libro adatto a chi vuole leggere una storia divertente e coinvolgente, ma anche piena di significati.

Assolutamente sì! Mi sento di affermare con convinzione che questa storia fantastica e piena di immaginazione merita di essere letta a qualsiasi età. È una lettura perfetta per i bambini, perché è genuinamente divertente, ma è altrettanto adatta agli adulti per il profondo messaggio che Roald Dahl desidera trasmettere a noi educatori.

 

14.       Quale aggettivo descrive meglio il libro?

Vero e simpatico e anche un po’ Umpa-Lumposo.

Psichedelico.

 

15.       Quante stelline gli dai?

5 stelline

Quattro, belle piene e brillanti!

 

È bellissimo vedere come il fatto di essere due lettrici di età diverse (molto diverse) ci ha permesso di guardare il libro con due ottiche veramente differenti, anche se poi alcune osservazioni sono molto simili. Entrambe lo abbiamo trovato molto divertente e le canzoncine degli Umpa-Lumpa sono piaciute a tutte e due, non mi resta che usare le parole (la parola) di Elisa: Leggetelo!!!!!!

Credo non ci sia altro da aggiungere.

Sinceramente spero di avere nuovamente occasione di mettermi in gioco con un alunno o una alunna, ma anche con ex-alunni/e. Mi piace davvero tanto osservare come due generazioni diverse “vedono” la stessa storia.

Personalmente lasciatemi fare i complimenti a Elisa per aver accettato questa sfida impegnativa, per aver risposto in modo chiaro ed esauriente, argomentando con competenza le sue risposte.

Grazie a Elisa per la collaborazione, grazie a mamma Gabriella per aver dato il permesso affinché questo post potesse essere pubblicato.

con la collaborazione della piccola Elisa


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