Recensione: Cress. Cronache Lunari di Marissa Meyer

Autore: Marissa Meyer

Titolo: Cress. Cronache Lunari

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 26 aprile 2016

Pagine: 446

Cress ha solo sedici anni e per gran parte della sua vita ha vissuto prigioniera o, come preferisce dire lei, "damigella in difficoltà" su un satellite in orbita nello spazio, dove gli unici contatti con l'esterno sono avvenuti tramite Internet. Ed è proprio attraverso la Rete che viene contattata dalla Rampion, la nave spaziale del capitano Carswell Thorne, sulla quale viaggiano anche Cinder, Scarlet e Wolf. Cress, infatti, negli anni di isolamento forzato è diventata una hacker eccezionale e proprio per questo motivo pare l'unica speranza per mettere in atto il piano di Cinder e sconfiggere una volta per tutte la regina Levana e il suo terribile esercito prima che invadano la Terra. Per farlo, però, Cinder e i suoi devono prima di tutto liberare Cress. Peccato che, una volta approdati sul satellite in cui è imprigionata, il piano non vada esattamente come previsto... Dopo "Cinder" e "Scarlet", Marissa Meyer ci regala il terzo romanzo della saga delle "Cronache lunari", dove i colpi di scena si succedono in un mix di azione, humour e romanticismo.


Sì, finalmente mi tocca dire che ho letto Cress, il terzo appuntamento con la serie Cronache Lunari di Marissa Meyer. Stazionava nella mia “pila della vergogna” da tanto di quel tempo che stavo per dimenticarmi di avere questo romanzo. Complice un obiettivo della challenge di letture che sto facendo, sono riuscita a leggerlo.

Cress rientra nei miei generi preferiti poiché è un retelling, per l’esattezza è la rivisitazione di Raperonzolo. Ho infatti ritrovato in questa storia gli elementi caratteristici della fiaba classica a cui fa riferimento e anche la caratterizzazione dei personaggi richiama molto quella della storia originale. Mi piace anche il fatto che sia un libro rivolto agli adolescenti: i protagonisti sono infatti teenager: Cress ha sedici anni, Linh Cinder ne ha appena diciotto e il “più grande”, il capitano Thorne, arriva a soli venti anni.

Questa storia però mi ha lasciata “tiepida”. Non so nemmeno io spiegarne bene il motivo, ma devo ammettere che per la prima metà abbondante del romanzo mi sono annoiata. Certo, leggendo questa versione moderna e distopica, riuscivo a rintracciare elementi della storia originale; molte sfumature richiamano persino la versione cinematografica della Disney, ma l’avventura ha stentato a decollare. Spesso mi sono ritrovata a “sbuffare”, quasi insofferente rispetto alla staticità della situazione. Devo dire che forse ho “subito” un effetto negativo per via dell’audiolibro. Come spesso accade quando scopro che il libro che voglio leggere è presente su Audible, ho deciso di leggere questo romanzo seguendo l’audiolibro. Purtroppo la lettrice non mi ha convinta. Spesso ha commesso errori di lettura che mi hanno costretta a stoppare l’ascolto per leggere la pagina, errori di omissioni di parole oppure parole scambiate (come leggere “infermiera” al posto di “infermeria” …). Quindi, effettivamente, la scelta di ascoltare l’audio in questo caso non è stata felice e anche l’espressività della lettrice ha lasciato un po’ a desiderare. Possiamo dire che l’audiolibro non è ben riuscito.

Ciò nonostante la storia mi piace e sono curiosa di sapere come termina l’avventura di Cinder, ma questo volume non mi ha convinta. In generale la storia è gradevole; la prima metà (abbondante) è lenta e noiosa, un po’ si riprende superata la metà. Forse perché l’autrice inizia a mettere in ordine alcuni tasselli della trama. Ci sono anche dei colpi di scena che in qualche modo ravvivano la vicenda, rendendola più vivace e soprattutto creando aspettative. C’è anche un piccolo aggancio a quello che sarà il prossimo volume ovvero Winter.

Mi è piaciuta molto sia la figura di Cress sia quella del capitano Thorne. È apprezzabile il modo in cui essi interagiscono, creando quel giusto feeling che amplifica la complicità di cui hanno bisogno in questa avventura. Mi è mancata un po’ Scarlet, che in questo “episodio” vediamo poco e niente. Cinder comunque rimane la mia preferita. Non è “la damigella in difficoltà”, ma è una ragazza decisa. Ha una missione da compiere e fa di tutto per portarla a termine. Ha a cuore i suoi amici e se ne prende cura.

Ancora una volta apprezzo il messaggio che troviamo tra le righe: un messaggio di inclusione e uguaglianza. Cinder lotta per la libertà di tutti, per fare in modo che non ci siano più guerre raziali, ghetti, discriminazioni.

In generale, consiglio la lettura sicuramente a tutti coloro che hanno già letto Cinder e Scarlet e agli amanti della letteratura distopica; tuttavia, suggerisco di non aspettarsi una storia spettacolare, perché in realtà è un racconto sottotono.

Sì, è carino, ma… Ora spero di leggere a breve l’ultimo capitolo della serie, Winter, che chiude l’avventura ed è il retelling di Biancaneve.

 


La serie Cronache Lunari è così composta:

1) Cinder (recensione)

2) Scarlet (recensione

3) Cress

4) Winter

Ci sono poi alcune novelle intermedie.



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