Recensione: In fuga dall’altare di Meghan Quinn
Autore: Meghan Quinn
Titolo: In fuga dall’altare
Editore: Always Publishing
Data di pubblicazione: 20 giugno 2025
Pagine: 392
Sawyer Castle, sceneggiatore di Hollywood, sa
riconoscere una buona storia d’amore quando la vede. Tuttavia, quando si tratta
di romanticismo nella vita reale, è un vero disastro. È così che si ritrova
all’altare, mentre la sua ex fidanzata sposa il suo famosissimo migliore amico.
La pressione, il risentimento e l’attenzione dei media diventano troppo per lui
e, prima che se ne renda conto, fugge, lasciandosi alle spalle una platea di
invitati scioccati e i flash dei paparazzi. In preda allo sconforto e
all'imbarazzo, finisce a Canoodle, un pittoresco paesino di montagna della
California, per dimenticare i suoi dispiaceri al bancone di un pub. Ma quando
si umilia con l’ennesima figuraccia da ubriaco, Sawyer decide di tenere un
profilo basso e nascondersi lì, nelle case vacanza del posto per un po’. Il
destino però non vuole dargli tregua, perché la proprietaria delle baite in cui
alloggia è Fallon, la ragazza con cui anni prima ha avuto un disastroso
appuntamento al buio e ora non lo degna di uno sguardo. Fallon Long ha abbandonato
il suo lavoro da infermiera per trasferirsi a Canoodle e prendersi cura del
nonno Sully, affetto da Alzheimer. Sopraffatta dalle ristrutturazioni e da una
lunga lista di responsabilità, lotta per arrivare a fine mese mentre cerca di
riportare i bungalow di famiglia al loro splendore originale. Quando Sawyer
arriva, è grata per l’affitto che le paga, ma lo liquida presto come l’ennesimo
superficiale sceneggiatore di Hollywood. Ma, mentre le baite e la proprietà
subiscono inaspettate migliorie da parte di una manodopera misteriosa, Fallon
inizia a vedere Sawyer sotto un'altra luce, quella di un uomo affascinante,
sincero, ferito eppure non cinico, anzi romantico e sognatore. E un legame
innegabile inizia a svilupparsi tra loro. Tuttavia, le pressioni delle
responsabilità familiari di Fallon e la notorietà di Sawyer potrebbero
rivelarsi sfide enormi. Canoodle potrebbe essere la cornice in cui sboccia un
grande amore o il vero amore è solo un altro cliché hollywoodiano?
Prima ancora di iniziare la recensione vera e propria, voglio subito dire che questo è un romanzo romantico, dolce e capace di far sognare. È talmente ben strutturato e così vivido nelle sue descrizioni che sembra di guardare un film romantico (uno di quelli che ti fanno battere il cuore e a tratti scendere qualche lacrima…).
In fuga dall’altare è
un bel romanzo rosa autoconclusivo che ti porta a sognare a occhi aperti. La
storia inizia con Sawyer che scappa dal matrimonio fra il suo migliore amico e
la sua ex fidanzata, in un modo così rocambolesco da diventare virale sui
social e trasformarlo nel protagonista di innumerevoli meme. Perso nei suoi
pensieri, si ritrova in un anonimo pub di una cittadina sulle montagne vicino a
Los Angeles. Qui trova la sua ancora di salvezza: Fallon. La pace e la
tranquillità del luogo gli permettono di riscoprire l'amore per il proprio
lavoro e la soddisfazione nel creare qualcosa. Fallon, invece, si trova nella
cittadina per scelta, desiderosa di accudire il nonno Sully, affetto da Alzheimer.
La storia in sé non è per nulla originale e
ricorda molti film romantici spesso presenti nei palinsesti delle pay-tv.
Eppure questa mancanza di originalità non ne compromette la piacevolezza. È una
storia che, nonostante tutto, ti fa sognare a occhi aperti e richiama molto le
ambientazioni tipiche dei romanzi di Nicholas Sparks. Tutto si svolge in una
piccola cittadina dove tutti si conoscono e dove ogni abitante ha le sue
peculiarità che lo rendono eccentrico. Mi viene in mente Jazlyn, che
nasconde dietro atteggiamenti estremi e aggressivi una sensibilità e una
dolcezza inaspettate, che cela il proprio dolore sotto una corazza, che è stata
ferita dall'amore e ora quasi se ne vuole prendere gioco. C’è poi Sully,
il nonno di Fallon. Un uomo anziano che vive nell'amore per la moglie Joan,
ormai morta da qualche anno. È il grande saggio, quello che sa dare il giusto
valore ai gesti, quello che sa guidare con le sue frasi nate dall'esperienza di
una vita. La vita nella cittadina è tranquilla e lineare, con tocchi di colore
dati proprio dai personaggi che ruotano intorno a Fallon.
Fallon e Sawyer
sono invece due personaggi che sanno incantarti. Fallon è la dolcezza fatta
persona, crede nel valore della famiglia e ama i propri padri (sì, perché è la
figlia adottiva di una coppia gay) e soprattutto suo nonno, per il quale
abbandona la sua vita da infermiera a Palm Springs per dedicarsi a lui. Fa
tanti sacrifici per prendersi cura di Sully, ma per lei non sono un peso,
perché è animata dall'amore per la propria famiglia. Sawyer è uno sceneggiatore
di commedie romantiche e, dopo il brutto scherzo che la vita gli ha riservato,
non crede più nell'amore. Forse è proprio questo che gli permette di
avvicinarsi a Fallon dapprima come amico e poi, piano piano, come qualcosa di
più. La passione amorosa cresce lentamente e diventa qualcosa di solido perché,
come dice nonno Sully:
«Sai,
a volte vale la pena aspettare per avere le cose migliori della vita.»
La narrazione della storia tra Sawyer e
Fallon è ben strutturata, ci si affeziona ai personaggi principali, anche se la
mia preferenza va a Jazlyn. Fai il tifo per Sawyer e aspetti il primo bacio con
vera trepidazione. Tutto il racconto è costellato di battute brillanti che
strappano più di una risata e dialoghi dolcissimi tra Sawyer e Sully che ti
fanno vivere la potenza dell'amore vero.
Dolcezza, forza dei sentimenti e amore per la famiglia sono le caratteristiche che mi hanno fatto amare questa storia, tanto da farmi sorvolare sui numerosi refusi di cui il libro è costellato.
Conoscevo già questa autrice e ancora una
volta ho apprezzato il suo stile narrativo, l'ironia delle sue battute e la
caratterizzazione dei personaggi. Un racconto vivace e piacevole, leggero ma
non banale. È adattissimo alle letture estive perché è molto fluido, tanto che
si legge in un baleno. Ah! Sarebbe perfetto per una versione cinematografica
perché, leggendolo, si immaginano davvero scene e inquadrature…
Sulla copertina del romanzo troviamo questi
Trope che lo caratterizzano: #SecondChance, #SmallTown, #SlowBurn,
#LoveTriangle, #RomCom.
Ringrazio la CE per avermi omaggiata della
copia in digitale.
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