" Andrea è uno dei capitoli più belli della mia vita, un capitolo di cui non vorrei mai leggere la fine ma che, purtroppo, una fine ce l'ha. Per rileggerlo, sfoglio le pagine dei miei ricordi, dove ritrovo mio figlio... sempre." cit. Teresa Manes
Fino a che punto possono ferire le parole degli altri, i gesti, i pregiudizi? Per Teresa Manes non ci sono domande più importanti di questa. È così da quando suo figlio Andrea si è tolto la vita il 20 novembre 2012, senza dare spiegazioni, a soli quindici anni. Da allora Teresa ha trasformato il suo dolore in una missione, tesa a sensibilizzare adulti e ragazzi sui temi del bullismo e del cyberbullismo. E in questo libro, scritto poco tempo dopo la morte di Andrea, racconta quei momenti terribili con una voce sincera e intensa, senza filtri e senza sconti. Racconta la sua sofferenza. Racconta la ricerca di un senso. Soprattutto racconta Andrea, una vittima che non è riuscita a gridare il suo dolore. Lo fa per chi, oggi, sente lo stesso dolore e non è capace di sfogarlo, e per chi provoca quel dolore senza saperlo. Perché dalla tragedia di Andrea possa nascere consapevolezza, insieme a un messaggio di speranza: “Finché saremo capaci di amare, saremo capaci di vivere appieno le nostre esistenze”.
Dopo la morte del figlio Andrea Spezzacatena, Teresa Manes ha dedicato la vita al contrasto del bullismo e del cyberbullismo girando in tutte le scuole d'Italia. Per il suo instancabile impegno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha conferito l'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2024 la storia di Andrea ha ispirato il film Il ragazzo dai pantaloni rosa, che ha toccato il cuore di migliaia di persone.
|
Commenti
Posta un commento