Lettura con il figlio #10: L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson
Oggi
la rubrica Lettura con il figlio è con Massi. Anche egli aveva da leggere
due romanzi, ma a sua scelta. La cosa non ha destato la mia preoccupazione,
perché a lui piace leggere e quindi ero certa avrebbe scelto qualcosa che
potesse interessarlo. La meraviglia è stata vederlo arrampicarsi sulla scala a
casa dei nonni per scegliere un grande classico per ragazzi: L’isola del tesoro di Robert Louis
Stevenson. La cosa buffa è che il mio papà ci comprò quei romanzi quando
eravamo bambini; era una bella collana di quaranta volumi, di cui penso di
averne letti un paio! Immaginate la gioia del nonno quando ha visto che
qualcuno era alla ricerca di una lettura tra quegli scaffali dimenticati da
tutti…
Io
non avevo mai letto questo romanzo di avventura. Per la verità, avevo letto una
“riduzione” in lingua inglese appena sposata (stiamo parlando di 23 anni fa),
quindi sono stata ben lieta di leggere questa storia. La versione che ho letto
io è quella della Fanucci editore, che ho acquistato su Amazon (Attenzione!
Se avete dubbi su acquistare o meno un romanzo non chiedete aiuto a Dolci,
tanto lei vi dirà subito che sì, bisogna prenderlo, sia mai che si rimanga senza
libri da leggere…).
Comunque,
ho scelto di prendere il libro edito da Fanucci perché era la versione
integrale corredata da un ricco apparato didattico. Chiaramente ho guardato
queste pagine conclusive con attenzione e le ho trovate estremamente utili per
avviare una eventuale riflessione in classe… lo so, sono malata. Credo molto
nel mio lavoro e quindi guardo ogni esperienza che faccio con “gli occhi da
maestra”.
Autore: Robert Louis Stevenson
Titolo: L’isola del tesoro
Editore: Fanucci editore
Data di pubblicazione: 15 marzo
2018 (versione digitale)
Pagine: 348
Jim Hawkins ha quattordici anni e lavora con la
madre nella locanda di famiglia a Bristol. Un giorno, un misterioso marinaio
chiede ospitalità e, frugando nel suo baule, Jim scopre la mappa di un'isola
remota sulla quale è segnato il nascondiglio del tesoro di un famoso pirata, il
capitano Flint. Emozionato, consegna la mappa al dottor Livesey e al nobile
signor Trelawney, che organizzano una spedizione sull'isola: è il momento di
partire all'avventura! Ma durante il viaggio la loro imbarcazione è assalita
dai filibustieri e la caccia al tesoro si fa sempre più avvincente e
pericolosa. Quella a cui partecipa Jim, in bilico tra il terrore e la
curiosità, è la più straordinaria storia di pirati di tutti i tempi e sarà lui
stesso a raccontarvela!
Un
libro, due opinioni. In viola il punto di vista di Massi, in verde
il mio.
Nelle domande 5, 11, 12, 13 e 14 c’è rischio spoiler!
1.
Ti è piaciuto il libro?
Sì.
Sì. Ho
trovato questo classico per ragazzi ricco di avventura, passione e molto
coinvolgente.
2.
Che emozioni ti ha fatto provare la
lettura?
Anche
se a grandi linee la storia la conoscevo, mi ha sempre tenuto all’erta perché
molti eventi erano inaspettati. Insomma, ero sempre sulle spine.
Mi sono
divertita.
3.
Cosa pensi dei protagonisti?
Tutti i personaggi sono descritti bene. Jim Hawkins è
coraggioso, ma rimane sempre molto realistico. È un personaggio che mi è
piaciuto molto.
Jim Hawkins mi sta simpatico, è un
ragazzo intelligente e sveglio. È un ragazzo coraggioso e in alcune occasioni
molto intraprendente. Ha un ottimo spirito di osservazione ed è capace anche di
tenere in considerazione tanti particolari che gli altri non ritengono utili.
Insomma, Jim è un ragazzo in gamba.
4.
Con quale personaggio sei entrato maggiormente in empatia?
Nessuno. Capisco quello che fanno, ma nessuna delle loro azioni
è vicina a quello che farei io (ma questo dipende dal contesto storico).
Nessuno. Li ho apprezzati tutti, compresi i pirati, ma non sono
entrata in empatia con loro.
5.
Quale personaggio avresti preso a “sberle”?
Forse il cavaliere, che non faceva altro che contestare
l’autorità del capitano, il quale invece si è rivelato essere bravo nel suo
lavoro. Il cavaliere è un po’ imprudente, prima di tutto recluta una ciurma
alquanto discutibile e poi spiffera che vanno a cercare un tesoro. Poi avrei
picchiato Arrow, che non è capace di fare il suo lavoro.
Non a sberle, avrei proprio “corcato” (per i non romani:
riempito di ceffoni) Long John Silver. Odio i traditori, i doppiogiochisti! Sembrava
che a lui stesse a cuore Jim e invece lo tradisce. Ma non solo… ci sono tante
occasioni in cui è capace di “rigirarsi la frittata” a suo favore.
6.
Cosa pensi della figura degli adulti?
La
figura dell’adulto in relazione a Jim non ha un vero e proprio ruolo
all’interno della vicenda, però devo dire che sono stati tutti molto cordiali
con Jimbo, soprattutto il dottore dopo la perdita del padre alla locanda Ammiraglio Benbow.
Come mi
ha fatto notare Massi, qui sono tutti adulti, l’unico ragazzino è Jim. Quindi
ho deciso di rispondere prendendo solo i due adulti che maggiormente mi hanno
colpito: il dottor Livesey e Long John Silver. Due figure molto diverse tra
loro: uno tutore della legge, l’altro pirata. Entrambi seguono dei loro
principi, certo Silver è un po’ truffaldino, ma a tratti ha anche fatto scelte
giuste.
7.
Come hai trovato lo stile dello/della scrittore/scrittrice?
È
sicuramente avvincente, scorre pur essendo un classico, non ha paroloni
difficili a patto che tu conosca bene i termini marinareschi (che sono la mia
passione).
Contrariamente
ai miei “precedenti” con gli autori classici, devo ammettere che ho trovato lo
stile dell’autore molto piacevole. A parte il linguaggio (tipico dell’epoca di
Stevenson, siamo nel 1883!!!) che a volte è strano alle nostre orecchie, il
romanzo scorre via veloce. Ti lasci prendere dalle descrizioni dei luoghi e dei
personaggi. Mi è piaciuto anche il fatto che a raccontare sia il giovane Jim Hawkins e che si
rivolga direttamente al lettore, come se stesse raccontando la storia oralmente
e non per iscritto.
8.
Quale aggettivo descrive meglio il libro?
Avvincente.
Avventuroso.
9. Quante stelline gli dai?
Quattro e mezzo.
Cinque
(non si può proprio dare di meno a questo classico!).
10.
Consiglieresti ai tuoi amici di leggerlo?
Sì, è un classico. È cultura, senza essere pesante.
Assolutamente
sì. Anzi lo metterò tra i consigli librosi da dare ai miei alunni.
11.
C’è un episodio che ti ha colpito
maggiormente?
Non c’è proprio un episodio, è più l’atteggiamento… Intendo il
comportamento di Silver, che si mostra come un voltagabbana pur di salvarsi la
pelle.
Il
capitolo più triste per me, quello che mi è arrivato come un pugno allo
stomaco… ovvero l’episodio in cui Jim origlia il tradimento di Silver nascosto
nel barile delle mele, praticamente tutto il capitolo 11.
12.
Cosa ti ha insegnato/trasmesso questo libro?
Mi è piaciuto il fatto che venga approfondita la tematica
dell’avidità, che è il motore di tutta la vicenda, sia dalla parte del capitano
che da quella della ciurma ammutinata. Fa riflettere, perché partono in una
ventina di persone per trovare un tesoro e ritornano in sette, tutti feriti e
traumatizzati.
Mi ha
insegnato che non devo disdegnare i “grandi classici” per ragazzi.
13.
Citazione preferita?
Nessuna.
A
dire il vero ho segnato tante frasi, soprattutto descrizioni. Forse il brano
che ho preferito è proprio nel capitolo 11, l’esatto momento in cui mi sono
sentita tradita da Silver, al pari di Jim.
Vi lascio immaginare ciò che provai sentendo quell’abominevole
briccone rivolgersi a un altro con le medesime parole lusingatrici che aveva
adoperate con me.
14.
Il finale ti è piaciuto?
Sì.
Sì, e anche tanto, perché, dopo tutto, finisce bene (certo avrei
preferito Silver sulla forca!).
Mentre
leggevo questo romanzo, mi tornavano alla mente le scene del film di animazione
Disney, Il pianeta del tesoro. Anche
Massi ha detto che spesso lui stesso si immaginava le scene proprio facendo
riferimento al cartone. Quando ci siamo confrontati, abbiamo entrambi
concordato nel dire che l’opera della Disney è stata una trascrizione ben
fatta. Certo, ci sono degli adattamenti, ma la storia è ben riconoscibile.
L’ambientazione è futuristica, siamo nello spazio, c’è molto di “fantascienza”,
ma i personaggi sono ben individuabili, unica eccezione il dottore. Infatti il
dottore della versione Disney, l'astrofisico dottor Doppler, incarna sia il
cavaliere Trelawney sia il dottore Livesey del racconto di Stevenson. John
Silver è reso benissimo nella sua versione cyborg. L’unico che non abbiamo
trovato rispondente è il secondo ufficiale Arrow, mentre è reso in modo magistrale
il capitano Smollett, anche se la Disney ha scelto di disegnarlo con un
carattere femminile (il capitano Amelia). Bellissima la scena (molto simile al
romanzo) in cui il capitano Amelia si lamenta con il dottor Doppler della
ciurma scelta per l’impresa.
E
dopo una lettura tormentata (faticosa, un vero e proprio stillicidio) con Miki,
sono ben felice di aver letto questo romanzo con Massi. Abbiamo in progetto
anche un’altra lettura, ma adesso è molto preso dalla lettura della saga The Witcher, quindi dovrò aspettare un
po’. Per il momento mi dedicherò alle letture con Miki e a quelle per mio
diletto personale. Il prossimo appuntamento sarà quindi con Lettura
con il figlio (Miki) e il libro da leggere sarà Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.
Commenti
Posta un commento