Recensione: Banshee. Gli amori impossibili non muoiono mai di Vernante Pallotti

 


Autore: Vernante Pallotti

Titolo: Banshee. Gli amori impossibili non muoiono mai

Editore: Piemme

Data di pubblicazione: 4 ottobre 2022

Pagine: 376

"Credo di non essere umana. Sono invisibile per la maggior parte delle persone. I pochi sfortunati che possono vedermi, muoiono." Zoe ha diciassette anni, una passione sconfinata per la musica e meno per la scuola. Un'adolescente come tante, quindi, ma solo all'apparenza: a differenza di molte sue coetanee che si sentono invisibili, Zoe invisibile lo è davvero. Zoe è una banshee, creature leggendarie dai capelli lunghi che possono essere viste solo da chi sta per morire, e non una qualunque: con quei suoi capelli a caschetto e la speciale connessione con il mondo degli umani, i poteri di Zoe non sono paragonabili a quelli di nessun'altra banshee. Ma il giorno in cui appare a Damiano, il ragazzo di cui è innamorata, Zoe capisce che, poteri o non poteri, rischia di perderlo per sempre. Per lei inizia una corsa contro il tempo che la costringerà a scegliere: lasciare morire Damiano, restando fedele alla sua natura, o ribellarsi alla Legge delle banshee, pagandone le letali conseguenze?


Ottobre è il mese delle storie di paura. Molte sono le letture a tema che si vedono nelle librerie e Banshee ne è un esempio adattissimo a questo periodo. Ma che cos’è una banshee?

La banshee è uno spirito magico femminile della tradizione irlandese mutuato dalla mitologia celtica. Solitamente è una bella ragazza dai capelli lunghi e vestita di veli e/o mantelli. Nei racconti è associata agli spiriti maligni, poiché ha la caratteristica di rendersi visibile agli umani che stanno per morire, ma in realtà ha più un valore di protezione. Ogni banshee è legata a una famiglia e ne è lo spirito protettore. Quando un membro della famiglia sta per morire, la banshee si mostra e si lamenta con grida e pianti. Per lo più sono spiriti femminili, ma esiste anche un corrispettivo maschile, che viene chiamato farshee.

 

Banshee è un romanzo per adolescenti che parte proprio dalla tradizione irlandese di questa figura mitologica, magica.

 

Quando si interferisce con il destino c’è sempre un prezzo da pagare.

 

La voce narrante del romanzo è Zoe, una ragazza speciale. Inizialmente è spaventata, disorientata da questa sua condizione, ma, quando incontra Sara e Amelia, inizia a capire che cosa è in realtà: scopre di essere una banshee, anzi una banshee speciale. Zoe non ha nessuna conoscenza del proprio potere e deve imparare tantissime cose su questa sua condizione. Sara e Amelia le insegnano tutto quello che c’è da sapere sull’argomento e su quello che fa una banshee. Soprattutto cercano di metterla in guardia da quelli che sono i pericoli in cui si incorre e quindi cercano di spiegarle l’importanza delle Leggi che regolano il loro mondo, che poi sostanzialmente è solo una Legge: non interferire con la vita degli umani, fare in modo che gli umani non sappiano mai dell’esistenza di questa creatura. Cosa facile a dirsi, molto difficile a farsi, per tutte e tre queste ragazze.

 

Volevo bene a Sara e ad Amelia. Quando ero sola mi avevano raccolta dalla strada, e anche se ci conoscevamo da pochi mesi mi avevano insegnato cosa fosse l’amicizia.

 

Come dicevo all’inizio, il filo narrativo principale è la storia di Zoe e il suo legame con Damiano. A questa storia si intrecciano i due fili narrativi di Sara e di Amelia. La storia delle due amiche è poi fondamentale per capire chi sia in realtà Zoe e soprattutto ci fa capire alla fine il perché di alcune situazioni che si sono verificate nel corso del racconto. Quest’ultimo è una storia di amicizia e amore, ma amore nel senso lato. Troviamo l’amore familiare, quello dei legami di sangue, quello che lega Zoe alla propria madre e quello che lega Damiano ai suoi genitori. Un amore che ha il dono di essere una protezione, uno scudo contro le avversità della vita. C’è poi l’amore che nasce dall’amicizia, ovvero quello delle persone che sono legate ad ognuno di noi per affetto, un amore che diventa legame forte, che fa in modo che ci si sostenga a vicenda. Tra amici ci si viene in soccorso nei momenti in cui si è in crisi e insieme si cerca la soluzione, nessuno viene mai abbandonato anche quando sembra che si operi un tradimento; in realtà non è un voltafaccia, ma è una scelta fatta per salvare l’altro.

Un’altra tematica trattata è il rispetto della legge, del voler seguire la tradizione, ma nel contempo la spinta della ribellione, che è tipica dell’adolescenza. Non è da sottovalutare questo aspetto, perché il libro si rivolge a un pubblico di adolescenti che stanno cercando di trovare la loro strada e quindi sono ribelli, ma attratti dalla rigorosità delle regole. E, se tutta la vita di Zoe, Sara e Amelia è legata alle tradizioni celtiche delle banshee, nel romanzo c’è poi un filo narrativo legato agli umani. Gli umani di questo libro sono dei tipici adolescenti e il loro arco narrativo si fonda sul valore dell’amicizia. L’amicizia che lega Damiano, Anna e Leonardo è profonda e vera. La storia della parte umana è la tipica espressione dei ragazzi adolescenti e io ho ritrovato molto di quello che è il mondo che so appartenere ai miei figli.

Un altro tema che si percepisce in tutto il racconto è il tema del lutto. Si parla della perdita dei genitori, si parla della perdita delle amicizie. Ed è molto bello vedere come dei ragazzi adolescenti affrontano questa situazione di grande dolore.

 

La vera morte non è spegnersi, ma essere dimenticati.

 

Nel complesso la storia è piacevole, ho apprezzato molto di più la parte finale che non l’intero svolgimento della storia, però mi è mancato un po’ il mordente, forse perché la narrazione che riguarda Zoe è molto contaminata da quella che invece riguarda Sara e Amelia. Tra tutte e tre le protagoniste devo dire che io ho avuto una particolare predilezione per Amelia, che è un po’ svampita, ma la sua svagatezza trae le fondamenta dal fatto che essa operi scelte seguendo il suo cuore.

 

Originale la copertina, molto azzeccata, accattivante e ben disegnata, come è molto particolare anche il fatto di aver scelto di bordare le pagine con il colore viola, che richiama la copertina, e di scrivere con inchiostro viola.

Peccato per la presenza di alcuni errori di battitura, ci sono parole ripetute e segni di interpunzione messi all’interno delle parole, lettere scambiate… errori che, a mio avviso, potevano essere evitati con una revisione più accurata del testo. È da sottolineare che non ci sono errori di grammatica, aspetto importante visto che il romanzo è rivolto ai ragazzi.

 


Ringrazio la casa editrice di avermi omaggiata della copia cartacea del romanzo e Sonia per avermi coinvolta in questo evento.



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