Recensione: Di fuoco e seta di Manlio Castagna

Autore: Manlio Castagna

Titolo: Di fuoco e seta

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 27 agosto 2024

Pagine: 320

La guerra fa anche questo: passa una mano di nero su tutti i colori, scombina l'armonia dei luoghi, fa sgocciolare via la bellezza dalle cose. Questa è una storia che ha due inizi e un finale sorprendente. Comincia ai giorni nostri, l'estate in cui Lianna arriva a Solferino per stare un po' vicino alla madre e confidarle ciò che non le ha mai detto. La mamma di Lianna, infatti, è morta improvvisamente qualche mese prima e qualcosa di lei si sta perdendo nel cuore e nella mente della ragazza. Ma c'è un altro inizio: nell'estate del 1859, nello stesso paese, Alvise Malastalla, detto Visio, "muore e rinasce" sotto i colpi di un fucile da caccia, inseguito da un uomo a cui aveva cercato di rubare dei polli. Proprio in quella notte "magica" e spaventosa Visio trova una nuova famiglia: un amico, Sante, e un amore, Altea, e con loro si troverà ad assistere alla battaglia più rovinosa del Risorgimento, quella di Solferino. Sarà il vecchio Asé, custode del cimitero di Solferino, a raccontare a Lianna queste vicende "di fuoco e seta", di ragazzi disposti a tutto pur di stare insieme, di amore e battaglie, e a svelarle antichi, inaspettati segreti. Perché tra passato e presente i destini delle persone possono ancora intrecciarsi e le distanze tra chi si ama dissiparsi.

 

Manlio Castagna scrive storie che ti prendono completamente. Solitamente sono storie “cupe” dove realtà e credenze popolari si incontrano. Anche questo romanzo per ragazzi ha queste caratteristiche.

Di fuoco e seta è un romanzo storico per ragazzi. La storia che racconta è legata alla battaglia di Solferino del 24 giungo 1859.

Torno a ripetere: i romanzi di Manlio Castagna sono complessi e articolati, questa storia non fa eccezione. È il racconto di Lianna, un ragazzina che è rimasta orfana di mamma da poco meno di un anno. Lianna si trova a dover affrontare il lutto, ha paura di dimenticare i suoi ricordi della mamma e per aiutarla il padre decide di mandarla dalla nonna a Solferino. Lianna inizia quindi a parlare alla lapide della mamma, cercando di ricordare tutti i gesti e le parole che la mamma le rivolgeva. Proprio durante una delle visite al cimitero, Lianna incontra Asé il vecchio custode dell’ossario. Tra i due nasce una bella amicizia e Asé racconta alla giovane la storia di Visio, Altea e Sante. Visio, Altea e Sante sono tre ragazzi vissuti circa duecento anni prima, quando si lottava per unire l’Italia. Sante è preso dalla situazione politica e cita Mazzini o Garibaldi fino a quando non riesce ad arruolarsi. Visio e Altea intrecciano una bella amicizia che diventa col tempo qualcosa di più. Tra racconti, fatti storici e un po’ di credenze popolari, la storia di Visio e Altea si intreccia con il presente e soprattutto con la vita di Lianna.

 

«Lianna, la vita ha senso solo se la guardi andando all’indietro, ma va vissuta in avanti. […]»

[…]

«[…] Il passato non ha mai la stessa forma di come lo ricordi. Gli occhi di oggi ti fanno vedere ieri in maniera un po’ distorta.»

 

Mi piace molto questo modo di raccontare la Storia. Avvenimenti così lontani da noi diventano parte del nostro quotidiano. Attraverso questo romanzo riusciamo a capire il valore del ricordo. Conoscere le nostre radici, di popolo e di famiglia, fa luce anche su quali sono le motivazioni di alcune decisioni che forse non riuscivamo pienamente a comprendere.

Sembra strano, ma la Storia che ho sempre letto sui libri, raccontata in questo modo particolare, mi è sembrata più vicina. Non è solo un resoconto di fatti, ma è “vedere” come il sentimento di Unità e Libertà sia entrato piano piano dentro i giovani che poi si sono battuti per raggiungere quell’obiettivo. Si vede quanto gli ideali sappiano dare forza e coraggio. Senza dimenticare l’importanza delle tradizioni popolari.

L’amicizia che nasce tra Lianna e Asé è qualcosa di speciale, oltre a farci scoprire quanto siano importanti i ricordi delle persone anziane.

Ammetto che questa volta Manlio Castagna mi ha davvero conquistato, avevo letto Pedrademone, ma pur trovandolo un racconto interessante non era riuscito a coinvolgermi. In questo caso invece ho trovato una storia coinvolgente e interessante. Raccontata con un linguaggio semplice, molto adatto ai ragazzi cui è rivolto. La storia è ben articolata, presente e passato si intrecciano, ma si ha sempre ben chiaro quando i capitoli raccontano la storia di Lianna (presente) e quando ci trasportiamo nel mondo di Visio, Altea e Sante (passato). I riferimenti alla Storia del Risorgimento Italiano sono puntuali e precisi. Si riesce a percepire l’ardore giovanile di chi vive di ideali.

È un bellissimo libro per ragazzi, soprattutto per quelli che amano queste storie legate a fatti storici: Di fuoco e seta è un romanzo storico.

Assolutamente consigliato!

Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia cartacea.





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