Recensione: Da qualche parte al di là del mare di T.J. Klune

Autore: T.J. Klune

Titolo: Da qualche parte al di là del mare

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 29 ottobre 2024

Pagine: 460

Arthur Parnassus vive una bella vita costruita sulle ceneri di una brutta vita. È il direttore di uno strano orfanotrofio su un'isola lontana e spera di diventare presto il padre adottivo di sei bambini magici che vi abitano. Nessuno di loro deve provare quel dolore che lui stesso ha provato da bambino. A fianco ha il suo grande amore, Linus Baker, ex assistente sociale del Dipartimento della Gioventù Magica; e ci sono Zoe Chapelwhite, spiritello dell'isola, e la sua fidanzata, la sindaca Helen Webb. Tutti loro faranno di tutto per proteggere i bambini e Arthur si trova a condurre una battaglia perché la sua famiglia e tutte le persone magiche abbiano finalmente il futuro che meritano. Ma le ombre del passato e l'arrivo di un altro bambino minano le sue certezze: la sua famiglia crescerà più forte che mai o cadrà a pezzi?


Sono tornata sull’isola di Marsyas dopo quasi tre anni e ho ritrovato Arthur, Linus e i bambini magici, senza dimenticare Zoe e Merle o J-Bone; insomma tornare sull’isola è stato come tornare a trovare dei vecchi amici.

Da qualche parte al di là del mare è il seguito de La casa sul mare celeste e, appena l’ho visto in libreria, l’ho preso perché volevo assolutamente sapere come la storia proseguisse.

Il prologo ci porta indietro negli anni, quando un Arthur adulto torna a mettere piede sull’isola che per lui è stata fonte di dolore. Questo inizio è solo un accenno per introdurci alla storia che ci verrà raccontata. Infatti, subito dopo torniamo al tempo presente e precisamente a pochi mesi dopo gli avvenimenti narrati nel primo libro. Arthur e Linus sono una coppia solida, vogliono adottare i bambini magici e hanno intenzione di accogliere un altro ragazzino, David, un giovane yeti. Arthur ha preso coraggio e vuole affrontare il DIMAM. Vuole far conoscere a tutti quelle che sono le nefandezze che vengono perpetrate e soprattutto vuole battersi perché il mondo diventi più inclusivo.

Non è un racconto facile. Apparentemente sembra una storia fantasy con una relazione omosessuale, ma il racconto è più complesso e profondo. In modo semplice, comprensibile anche agli adolescenti, si parla di inclusione, accoglienza, violenza, identità di genere, sessualità, razzismo. Tutti temi che nel mondo di oggi sono quanto mai attuali.

Il racconto sembra avere chiari riferimenti all’attualità. In modo elegante e sottile, Klune parla di argomenti scomodi. Lo aveva fatto anche nel primo volume, ma ho trovato questa seconda storia più diretta. Si comprende subito dove l’autore vuole portare la riflessione del lettore.

Mi piace il modo in cui Klune narra le sue storie. Descrive luoghi e personaggi con autenticità e senza diventare prolisso, mettendo il lettore in grado di immaginare tutto. Ha anche la capacità di farti riprendere subito il legame con i fatti già noti; sembra infatti che tu abbia appena finito il primo volume e hai subito iniziato a leggere il seguito. I richiami e i legami sono tali che tutto ti torna subito alla memoria, vero è che comunque il primo libro a me è rimasto nel cuore. Certo, i capitoli sono un po’ lunghi, ma sono intervallati da pause che permettono di interrompere la lettura (sono una di quei lettori che, se inizia il capitolo, ha bisogno di terminarlo). Questa volta la storia è narrata dal punto di vista di Arthur, vediamo principalmente i suoi dubbi e le sue angosce, ma attraverso gli occhi della Fenice capiamo come è cresciuto il rapporto con Linus e come sono andati avanti i bambini magici.

Come sempre mi accade con i romanzi di Klune mi sono commossa, questa volta non fino alle lacrime, ma comunque è riuscito a toccarmi nel profondo.

Non posso dire molto altro sulla storia perché toglierei il gusto alla lettura, posso solo dire che merita di essere letta e, se avete amato La casa sul mare celeste, non potete perdervi questo seguito, che completa magnificamente tutta la storia, mostrandoci il percorso evolutivo di tutti i personaggi da Arthur a Zoe. Ho amato tutta la storia, non è un romanzo banale, tutt’altro: è ricco e profondo. Ha il sapore di una favola, ma va molto oltre. È una fotografia della realtà di oggi, che strizza l’occhio a quello che potrebbe essere il futuro, se ognuno di noi inizierà a fare la sua parte.

Il messaggio di fondo è positivo e ottimista, è una storia ricca di speranza per il futuro, per i giovani che iniziano ora a muoversi consapevolmente nel mondo.

 

“La speranza è quella cosa piumata, sì, e la speranza è quella cosa infuocata”.

 

Assolutamente un bel romanzo da leggere e/o da regalare.

 


La serie Cerulean Chronicles è così composta:

1) La casa sul mare celeste (recensione

2) Da qualche parte al di là del mare

 


Commenti

  1. Ho letto solo il celebre La casa sul mare celeste, e credo dovrei leggere anche questo

    RispondiElimina

Posta un commento