Recensione: Tu io lei di Sue Watson
Autore: Sue Watson
Titolo: Tu io lei
Editore: Bookouture
Data di pubblicazione: 8 aprile 2025
Pagine: 354
Tre persone. Un matrimonio. Un omicidio.
TU: Mio splendido marito Tom. Mi hai dato
tutto - il nostro bellissimo figlio e la nostra nuova casa perfetta vicino al
mare. Voglio fidarmi di te, ma so che non sei stato sincero sul vero motivo per
cui volevi trasferirti qui. Anche io non sono stata onesta con te...
IO: Faccio una promessa segreta mentre Tom mi
bacia e versa un bicchiere di vino ghiacciato per brindare alla prima notte
nella nostra casa dei sogni: dimenticherò il suo passato. Per il bene di nostro
figlio, terrò unita questa famiglia, a qualunque costo.
LEI: Chloe è l'unica amica che ho fatto da
quando ci siamo trasferiti. Amo i nostri lunghi pranzi, anche se fa domande
indiscrete sul mio matrimonio. Tom odia che passi del tempo con lei, ma ignoro
il suo avvertimento di starle lontano. Ho visto come la guarda. È meglio
tenersi vicini i nemici...
Potresti pensare di sapere cosa sta
succedendo nel mio matrimonio, ma ti sbaglieresti. Solo tre cose sono vere:
Qualcuno è un bugiardo. Qualcuno è in pericolo. Qualcuno è un assassino.
Tu io lei è un thriller psicologico sul quale avevo forti aspettative, ma, ahimè, sono state deluse.
Sicuramente la componente del thriller psicologico è ben sviluppata, vivi sensazioni a volte angoscianti, tanto che io, che solitamente leggo la sera, dovevo interrompere la lettura perché altrimenti non riuscivo ad addormentarmi. Queste forti sensazioni però si vivono solo grazie al personaggio di Rachel, che è davvero ben delineata. Spesso dovevo fermarmi per vincere la noia, perché soprattutto per due terzi il romanzo è di una lentezza esasperante.
Andiamo con ordine, per farvi capire cosa non
mi ha convinto in questa storia.
Il primo aspetto è la prevedibilità. A metà del romanzo avevo già compreso chi fosse il complice. Avevo un paio di sospetti sull’assassino e anche sul morto. Ho proseguito la lettura solo per vedere se avessi azzeccato le mie previsioni. L’assassino non era quello su cui avevo puntato, ma era nella rosa dei papabili, così come il morto.
Ora, nella sinossi si parla di tre persone e non è proprio così, perché sono quattro. È vero che due sono quelle intese sotto il pronome LEI, ma la quarta persona è fondamentale e si capisce subito che questa sia una dei protagonisti della storia, perché fin da subito è molto presente.
Chloe è una semplice ragazza, disturbata. Più che altro è sola e ingenua e non riesce a comprendere bene quando gli altri la “usano”.
Rachel è una donna che ha sofferto molto, che ha dovuto superare eventi forti che avrebbero tutti messo a dura prova, ma ha avuto la forza e il coraggio di andare avanti. Appare debole, magari la possiamo credere disturbata, ma non è così. È lucida, capace di analizzare le cose, ha una buona autostima di sé e delle sue capacità. Rachel mi è piaciuta subito e non riuscivo a capire perché si fosse legata a persone che invece non mi sono piaciute sin dall’inizio.
Tom è un arrivista, egoista, accecato dalla smania del denaro, soprattutto è un abile manipolatore. Di quelli che vedi spesso nei telefilm di questo tipo.
Altra cosa che mi ha un po’ disturbato nella
lettura è la similitudine, più all’inizio del romanzo che nel proseguimento,
con il film Attrazione fatale. Devo
dire che ho percepito proprio la stessa sensazione vissuta guardando il film e
questo mi ha infastidito non poco, perché non ho apprezzato il film e ho visto
questo richiamo come una mancanza di originalità da parte dell’autrice. Nella
trama si parlava di colpi di scena, che però non ci sono. Tutto è fin troppo
chiaro fin da subito. L’unico colpo di scena è il finale, ma solo perché,
benché la soluzione sia chiara, non te la dice… la lascia lì sulla porta aperta
della camera di Sam, il figlio di Rachel e Tom…
Cosa mi è piaciuto? Ben poco, va da sé. Quel
poco è: la tematica e lo stile narrativo.
In tutta questa narrazione viene fuori
l’importanza dell’igiene mentale, sapersi prendere cura di noi stessi per
fortificarci nei momenti difficili e non lasciarci vincere dalle paure.
L’elaborazione del lutto qui è un passo fondamentale.
Lo stile della narrazione è lineare, placido, ma al tempo stesso capace di farti percepire gli stati d’animo dei diversi personaggi. È una narrazione placida, ti porta da un capitolo all’altro in modo dolce… Altro aspetto che ho apprezzato: la lunghezza dei capitoli. Sono capitoli di poche pagine, che leggi velocemente, e puoi quindi fermare la lettura in qualsiasi momento, tanto, appena riprenderai a leggere, sarai in grado di ritrovarti subito nel punto che hai lasciato. I capitoli sono brevi e ben collegati tra loro.
Sebbene non mi abbia entusiasmato, non è un
brutto libro. Certo è che non è così ricco di adrenalina come lasciava
presagire.
Ringrazio la CE per la copia digitale del
romanzo e per avermi permesso di leggerlo in anteprima.
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