Segnalazione: La forma del cetriolo: Gli uomini che ho incontrato, vissuto e lasciato andar via di Sabrina Ma
Autore: Sabrina Ma
Titolo: La forma del cetriolo: Gli uomini che ho incontrato, vissuto e lasciato andar via
Editore: Self
Data di pubblicazione: 12 maggio 2025
Pagine: 154
"La forma del cetriolo" è il memoir che si tinge della pungente ironia e della consapevole malinconia di una donna che ricorda gli amori vissuti, sbagliati, perduti. Un viaggio sentimentale e sessuale tra persone incapaci di mettersi in gioco, desideri inascoltati e inquietudini specchiate nell’altro.
L’autrice firma un racconto di formazione
coraggioso, capace di parlare a donne e uomini grazie a una voce autentica e
irriverente.
“La forma del cetriolo”: un’educazione sentimentale per tutti, tra social e ironia
L’esordio in self di Sabrina Ma, una storia al femminile oltre i generi, alla conquista del pubblico.
Una storia rivolta a tutti, oltre le distinzioni di genere: “La forma del cetriolo – Gli uomini che ho incontrato, vissuto e lasciato andar via” di Sabrina Ma, è un frizzante esordio in self-publishing che, a poche settimane dalla sua uscita, è arrivato al numero 1 della categoria erotici su Amazon, e sta già conquistando un pubblico variegato. Punti di forza: il piccante che la penna dell’autrice alleggerisce con sapienza, il linguaggio che strizza l’occhio ai social, il genere memoir che permette ai lettori di empatizzare con la protagonista. Infine, una narrazione che rispecchia la complessità delle relazioni di oggi.
“La forma del cetriolo” narra le evoluzioni degli amori di Sabrina Ma: una donna del nostro tempo, una viaggiatrice che percorre i binari della fluidità, scoprendo sé stessa nello scoprire l’altro. Così si sposta tra i luoghi e le persone, rispecchiando la frenesia di quest’era in cui i personaggi delle fiabe hanno lasciato il posto ad altre figure più disincantate. Sono però figure costrette a mettersi in gioco, e a volte, a guardarsi dentro per non farsi travolgere dalla passione tossica.
Anche il linguaggio rispecchia il nostro mondo: snello, ritmato e social. “La forma del cetriolo” è una storia al femminile, non solo rivolta alle donne. Va oltre le distinzioni di genere e, nella sua brevità sa essere incisiva, ma con leggerezza.
A proposito della sua opera prima, Sabrina Ma dichiara: “Ho cercato di raccontare una forma di moderna educazione sentimentale. D’altro canto mi pare sia giusto che anche una donna possa scrivere di sesso, qui almeno in qualche ‘formato’. Fatemi sapere se anche voi avete incontrato uomini così, confrontiamoci per salvarci!”
Il romanzo ha debuttato lo scorso 14 giugno alla Biblioteca “Hugo Pratt” del Lido, nell’ambito dell’evento “Parole e Musica”, con la conduzione di Monia Rota, editor che ha curato la revisione del testo. Sabrina Ma, attiva sui Social, presenterà il suo libro nelle prossime settimane in varie location.
“La forma del cetriolo” è acquistabile su Amazon nei formati digitale e cartaceo.
#IlPrimoAmoreNonSiScordaMai
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#Maschio1 aveva una risata strana, di pura circostanza eppure piena di cortesia, che variava in base al luogo, al momento e a chi aveva davanti. Io avevo imparato a riconoscere quella sincera, perché mi arrivava al cuore senza troppi giri.
Tra noi iniziò in fretta e fu la mia prima storia seria, importante. Evitai gli spazi vuoti e cercai di comprimere quel che volevo.
In fretta decidemmo di convivere, anche se in pratica stavo sola. Me lo ricordai, che proprio una delle prime sere mi aveva avvertita che era sempre in tour. Ma eravamo all’inizio, chi si immaginava che saremmo finiti sotto lo stesso tetto? Me lo ricordai quando traslocai: dovevo ancora finire di aprire le mie valige, che lui già non c’era più.
La situazione era questa: ero una ventenne innamorata e disoccupata, che cercava di consolidare la propria personalità e di dare il la alla propria esistenza, ma che restava sola nella dimora ipertecnologica e orfana di libri, intestata a un top-model invisibile e privo di curiosità intellettuale.
#MaschioELoSapeva #Poesie #Pizza #Rugby
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Ero dolorante e stanca di dipendere dagli altri. Attendevo che i maschi che amavo si ricordassero che esistevo come fanno i cani fuori dai negozi, ma il padrone per me non tornava. Aspettavo che mi giungessero pensieri, nuove condizioni, futuri incerti, che la giornata passasse per capire se quelle ore mi avrebbero regalato un frammento del lui di turno. Attendevo e aspettavo, come se fossero due condizioni diverse, come se l’esito di quelle veglie fosse fonte di vita. Erano morte, invece. Piccole ferite che si moltiplicavano e divenivano tagli inguaribili. Sono andata avanti, sì, ma dopo aver respirato tanto sud, dove potevo andare? In un unico luogo: Napoli.
Persa in mezzo alle eco di afflati amorosi, di passioni carnali, del caldo del meridione sarei riuscita a non imbarcarmi in un’altra relazione?
Grazie per la pubblicazione!
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