Recensione: Come sopravvivere alla prima crush (senza lasciarsi schiacciare dall'ansia) di Valentina Sagnibene

Autore: Valentina Sagnibene

Titolo: Come sopravvivere alla prima crush (senza lasciarsi schiacciare dall'ansia)

Editore: Il battello a vapore

Data di pubblicazione: 20 maggio 2025

Pagine: 272

Martina, Tancredi e Greta hanno dodici anni e sono amici da sempre. Marti si divide tra scrittura horror e giochi da tavolo a tema zombi; Tan, se non è in campo a capitanare la squadra di calcio delle Aquile, fa il dog-sitter; Gre, invece, è la ballerina con il profilo social più popolare della scuola. Quando al rientro dalle vacanze estive la prof di italiano chiede agli alunni di tenere un bullet journal per l'intero anno scolastico - «per alleggerirvi dall'ansia adolescenziale» dice -, Marti, Tan e Gre non ne vedono l'utilità. Ma almeno potranno condividere la rottura! I tre amici, però, si trovano presto a fare i conti con la realtà: prima crush = ansia! E i loro coetanei, a quanto pare, ci sono caduti in pieno. Il trucco per sopravvivere? Rimanere uniti e appuntare nel bullet journal le scoperte più stupefacenti su quel grande mistero che è l'amore. Per starne alla larga, sia chiaro... Peccato che tra tremolii alle ginocchia, figuracce che peggio-non-poteva-andare e baci ultra-mega-fantasticati, capiranno che nessuno, proprio nessuno, è immune alla prima crush!


Tre amici, un Progetto e l'adolescenza: un romanzo da leggere a tutte le età.

 

Tre amici, un progetto scolastico da portare a termine e tredici anni… ecco gli ingredienti di questo romanzo per ragazzi che è meraviglioso, originale e perfettamente centrato sul periodo dell’adolescenza.

 

Adolescènza s. f. [dal lat. adolescentia; v. adolescente]. – L’ultima fase dell’età evolutiva, interposta tra la fanciullezza e l’età adulta, caratterizzata da una serie di modificazioni somatiche, neuro-endocrine e psichiche, che accompagnano e seguono l’età puberale (dal vocabolario Treccani).

 

Oppure, per dirla con le parole della Professoressa Gertrude Ponzi…

 

Comunque la si descriva, l’adolescenza è sinonimo di “trasformazione” su più livelli: fisico, mentale, identitario, sessuale. E i cambiamenti sono stressanti, ci confondono fino a farci perdere la bussola delle nostre emozioni e delle nostre azioni.

 

Questo romanzo è rivolto agli adolescenti, parla un linguaggio che gli adolescenti capiscono, riguarda tematiche che interessano gli adolescenti… ma è stupendo se letto dagli adulti. Mentre mi perdevo nella vita di questi tre tredicenni, ho pensato a quanto potesse essere bello leggere questo romanzo in classe. Sperimentare lo stesso progetto proposto dalla professoressa Ponzi e vedere che ne esce fuori. Perché tutti noi abbiamo vissuto l’adolescenza (se chi mi sta leggendo è un adulto) e i nostri ragazzi sono adolescenti (grazie al cielo i miei figli dovrebbero esserne fuori, ma il condizionale è d’obbligo!). L’adolescenza è una delle tappe della nostra crescita, tocca a tutti e tocca tutti. Come l’abbiamo vissuta? Come la vivono gli adolescenti di oggi?

Questo romanzo ha centrato pienamente il suo obiettivo perché parla:

  • ai ragazzi, mettendoli davanti a situazioni che potrebbero ritrovarsi a vivere; dedica, infatti, la sua attenzione a quel momento particolare in cui l’amicizia diventa primo innamoramento, ai turbamenti nel non saper dire le cose alla persona che ci piace, all’emozione del primo bacio;
  • agli adulti, rendendoli consapevoli che per i ragazzi quelle emozioni sono davvero forti e scombussolanti.

 

Leggere questo libro può essere un modo per comunicare adulti-adolescenti e per superare ansie e paure, per fare un salto fiducioso verso il nuovo.

Valentina parla del rapporto di amicizia perché Martina, Tancredi e Greta si aiutano l’un l’altro, si supportano e sanno aiutare e supportare i loro amici. Hanno sempre un momento per ascoltare l’altro, per essere gentili con i compagni e, anche quando sbagliano o si comportano male, sanno chiedere scusa. Rispetto e gentilezza sono le caratteristiche che Valentina ha cucito su di loro. Sono tre ragazzini diversi tra di loro per tanti aspetti eppure stanno insieme senza esprimere giudizi, ma accogliendosi l’un l’altro con semplicità. Un legame ben descritto dall’autrice, che è riuscita ad entrare perfettamente nell’intimo di questi tredicenni.

C’è poi l’aspetto dei social. Anche questo è ben rappresentato. C’è da dire che a tredici anni un ragazzo o una ragazza non potrebbero avere un account social, ma è un dato di fatto che quasi tutti lo hanno e ne fanno un uso non proprio sano… Greta, per esempio, vive molto il social, si lascia molto influenzare dai “like” ai suoi contenuti e questo la porta un po’ a dividersi in due personalità…

In questo romanzo si parla del primo innamoramento, la prima cotta (crush, tanto che, se ora non la chiami così, passi per boomer… un attimo, io in teoria sarei una boomer!!!). Questo aspetto viene trattato in tante sfaccettature, quasi a mostrare tutti i casi possibili: l’amore indeciso, l’amore non corrisposto, l’amore idealizzato e anche l’amore omosessuale. La cosa bella è che questo momento viene presentato senza giudizi, ma solo raccontando come viene vissuto da ragazzini che si affacciano alla vita adulta.

Bellissima poi la trovata del bullet journal! Amo i B.J. (per dirla alla Tancredi) e questo libro offre tanti spunti, ma soprattutto mostra quanto sia importante tirare fuori le nostre emozioni, i nostri pensieri. Ho apprezzato molto le ultime pagine con i dieci consigli per creare il nostro B.J. e devo dire che per alcuni aspetti mi sono anche ispirata a queste regole per creare alcune pagine del mio diario.

Appena terminata la lettura ho scritto all’autrice e le ho detto che mi era piaciuto moltissimo questo suo nuovo lavoro (anzi, confesso: questa nuova lettura ha scalzato dal piedistallo Storia di ragazzi difettosirecensione) e lei mi ha chiesto quale personaggio avessi preferito. La mia risposta è stata Martina. Carattere gotico a parte, l’ho sentita molto vicina. In lei ho rivisto la me adolescente, insicura, che preferiva giocare da sola o con pochissimi amici, quella che non amava le feste, quella goffa e impacciata, quella che si voleva rendere invisibile e si nascondeva dentro vestiti sformati e di almeno una taglia più grande (va beh, questo lo faccio ancora oggi a 55 anni!!!). Però, riflettendo ora mentre scrivo queste mie opinioni, ammetto anche che mi piace la professoressa Ponzi. È presente pochissimo nel romanzo, nel prologo e nell’epilogo, la vediamo poi solo attraverso due mail… ma è la prof che piacerebbe a me, quella che va oltre il nozionismo, quella che arriva a capire i suoi alunni, che sa guardarli dentro.

Un libro assolutamente consigliato, a tutti:

  • ai ragazzi, perché parla di loro, dei loro turbamenti, delle loro passioni, delle loro ansie, della loro adolescenza;
  • agli adulti, perché permette di capire per quale motivo questi ragazzini a volte sono così “strani”;
  • agli insegnanti, perché può essere un grande strumento didattico, può suggerire tante attività da fare in classe per accompagnare questi ragazzi verso l’età adulta.

Rinnovo i miei complimenti a Valentina che con questo libro mi ha davvero toccato nel più intimo. Ottimo lavoro!

 


Ringrazio la CE per avermi fatto dono di questo romanzo.



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