Recensione: L’amore e tutti i suoi cliché di Ella Maise

Autore: Ella Maise

Titolo: L’amore e tutti i suoi cliché

Editore: Always Publishing

Data di pubblicazione: 27 giugno 2025

Pagine: 376

A venticinque anni, Charlie Davis vive a New York e lavora nell'agenzia di gestione dei rischi di suo padre, ma ciò non significa avere la vita facile. Lei è il tipo di persona che fa sempre l'impossibile per i clienti, ricorda i compleanni dei colleghi e porta anche la torta. Eppure suo padre le preferisce comunque sua sorella. Quindi, Charlie non rimane troppo sorpresa quando un nuovo manager viene assunto per gestire lei e la sua squadra. La vera sorpresa è che il nuovo capo è… il ragazzo del diner. L'uomo di cui, anni prima, si era invaghita in un istante e per una settimana intera aveva trascorso con lui ogni sera, confidandosi come se lo conoscesse da sempre… proprio come nelle commedie romantiche al cinema, solo per finire ghostata e col cuore spezzato.

Di fronte a William, nelle vesti di affascinante uomo d'affari in giacca e cravatta, Charlie vorrebbe solo nascondersi sotto la scrivania... ma poi si rende conto che non serve: il capo sembra non ricordarsi minimamente di lei.

Complice anche la sua famiglia ipercritica, a questo punto Charlie capisce che nella sua vita sollecita disperatamente un cambio di direzione, così decide di scrivere una lista il cui obiettivo finale è smettere di compiacere gli altri e mettere al primo posto la sua felicità.

Nel frattempo, però, il gioco di sguardi che ricomincia tra Charlie e William sembra influenzare l'intero ufficio e l'attrazione è una forza inesorabile che li spinge a sorrisi rubati e mani che si sfiorano sotto la scrivania. Ormai però Charlie ha deciso che metterà se stessa al primo posto, non importa se William sembra incarnare tutti i suoi cliché preferiti sull'amore.

L'amore e tutti i suoi cliché è un romanzo rosa autoconclusivo che mantiene le promesse del titolo: racconta una storia ricca di cliché. Ti aspetti tutto ciò che succede; sia l'eccessiva "mielosità" sia gli equivoci sono elementi che devono esserci. E benché la storia sia prevedibile, al termine della lettura puoi sentirti pienamente soddisfatto.

Sì, perché Ella Maise sa narrare questa storia con una scrittura fluida e per niente noiosa. È riuscita a creare personaggi con cui si entra subito in empatia, che si finisce per apprezzare o odiare. Leggendo la storia di Charlie, ho vissuto sensazioni diverse: dal dolore al dispiacere, dalla passione alla delusione. Ogni evento ha avuto una certa risonanza per me. Ho amato anche William, ma meno di quanto mi aspettassi, forse perché tra i due è il personaggio meno credibile.

Un altro aspetto che mi è piaciuto molto del romanzo è la caratterizzazione dei trope. Dopo aver letto tanti romanzi rosa, si può intuire facilmente lo svolgimento dei fatti solo leggendo i trope (cit. di Figlio#2, che ogni tanto si diverte a chiedermi spiegazioni sui vari sottogeneri del romance). In questo caso, i tre elementi caratterizzanti sono ben inseriti nella narrazione e si riconoscono subito, ma non risultano "noiosi".

#SecondChance

Questo trope è subito presente, fin dalle prime pagine, ed è l'elemento che determina il comportamento di Charlie. È anche il mio preferito! Charlie e William si erano incontrati sei anni prima e avevano vissuto in una bolla romantica per una settimana, poi William era sparito improvvisamente. (La parte annerita è un piccolo spoiler, se non volete anticipazioni non evidenziatela). Si ritrovano per caso a lavorare insieme, non solo nello stesso ufficio, ma anche nello stesso team.

#OfficeRomance

William viene assunto dal padre di Charlie nella loro agenzia di risoluzione delle crisi. Devo ammettere di non aver compreso bene il loro lavoro, sebbene venga dettagliato nel romanzo, forse perché è troppo lontano dalla mia quotidianità. Comunque, in questo ufficio ci sono due team: uno capitanato da Kimberly, la sorella di Charlie, e uno gestito da William. Charlie di solito lavora da sola, ma suo padre la inserisce nel team di William per farle acquisire maggiore esperienza (evito di esprimermi per non fare spoiler, ma ho trovato discutibili alcune affermazioni del padre di Charlie). Ovviamente, cosa succede quando metti due scintille vicine? Fuoco! L'atmosfera si scalda piano piano, perché entrambi ricordano il loro passato e hanno qualche timore.

#FriendsToLovers

Un sentimento che cresce gradualmente. Charlie e William imparano a conoscersi (o meglio, a ri-conoscersi), si aprono con onestà, diventano confidenti e amici, oltre che colleghi. Passo dopo passo, la passione riaffiora fino a deflagrare... e qui ci sono scene molto "calienti". Sono poche, ma quelle descritte sono decisamente piccanti.

Fino a qui posso dire che la storia mi sia piaciuta: ho apprezzato l'organizzazione degli avvenimenti, la caratterizzazione dei personaggi e il ritmo del racconto. Ma...

I "ma" sono diversi. Il primo dipende dal mio gusto personale, quindi è soggettivo: la storia è narrata al passato. In romanzi come questo, che tra l'altro è scritto in prima persona e con i POV di entrambi i personaggi, l'uso del passato mi lascia un po' insoddisfatta, come se la narrazione fosse artefatta. L'avrei trovata forse più coinvolgente se fosse stata presentata al tempo presente.

Un altro "ma" riguarda i refusi, tutti errori di battitura: lettere mancanti, parole ripetute, parole mancanti o invertite. Non sono errori grammaticali, ma è irritante trovare tanti errori in un romanzo.

Infine, l'ultimo "ma" è la presenza di "dati mancanti" o contraddizioni: leggings che compaiono all'improvviso, quando due pagine prima si dice che la protagonista indossa solo una t-shirt oversize; scatole di patatine che nella pagina successiva diventano sacchetti; giorni della settimana che non quadrano. Ad esempio, in una pagina si afferma che il giorno dopo sarà sabato e che la protagonista vuole passare la giornata a poltrire a letto, mentre due pagine dopo si legge che appena sveglia va al lavoro.

Ecco, se sul primo "ma" avrei potuto sorvolare, sul secondo e sul terzo proprio non ci sono riuscita.

Nel complesso, la storia creata da Maise mi è piaciuta. Sinceramente non mi aspettavo niente di meno, visto che avevo già avuto modo di apprezzare questa autrice con il romanzo Marriage for One (qui). Anche questa è stata una lettura piacevole e divertente, ma non sono riuscita a superare completamente il fastidio degli errori che interrompevano il flusso della mia lettura, costringendomi a correggerli sulla mia copia e a rileggere il passaggio una seconda volta per riprendere il filo della narrazione.

 


Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia cartacea del romanzo.



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