Recensione: Frida e i cavalli di Eldenau di Theresa Czerny

Autore: Theresa Czerny

Titolo: Frida e i cavalli di Eldenau

Editore: DeAgostini

Data di pubblicazione: 15 giugno 2021

Pagine: 332

A Eldenau l'intrigo continua. Frida e Jannis, dopo i primi scontri, hanno scoperto di essere più simili di quanto non pensassero. La loro passione per i cavalli li unisce e divide al tempo stesso. Ma quando un gruppo di teppisti, in sella a moto da enduro, si mette a inseguire un branco di puledri selvaggi, terrorizzandoli, i due ragazzi non esitano a mettere da parte i dissapori e decidono di lottare insieme. Il primo passo sarebbe denunciare i vandali alla polizia, ma per i suoi trascorsi col commissariato Frida dubita che qualcuno in centrale le darebbe credito. Non le resta che indagare per conto proprio. Insieme a Jannis. Ma stare vicini, a quattordici anni, significa vivere una tempesta di emozioni che ti cambia dall'interno. Per quanto assurdo, amore e odio a volte sono sentimenti più simili di quanto non possa sembrare. Forse sono un solo sentimento... L'unico necessario per sopravvivere.

Questo è il secondo romanzo di una serie, il primo è intitolato Frida nel vento. Ammetto subito di aver scelto questa lettura perché sono stata attirata dalla copertina: adoro i cavalli, quando ero giovane avevo un cavallo di nome Napoleone, che mi ha tenuto tantissima compagnia e col quale passavo il mio tempo libero a fare passeggiate tra i monti della Tolfa. È facile comprendere come mai, di getto, io abbia chiesto alla casa editrice di poter leggere Frida e i cavalli di Eldenau. Solo in un secondo momento ho scoperto che questo era il secondo volume. Ciononostante, non ho avuto grandi difficoltà ad entrare nella storia, anche se ci sono diversi riferimenti al passato, quindi presumo alla storia raccontata in Frida nel vento, tanto che mi è venuta la curiosità di leggerlo, soprattutto per quanto riguarda l’amicizia tra Frida e Jannis. Pur essendo il seguito della storia, questo romanzo è capace di coinvolgerti e di trasportarti immediatamente nella narrazione dei fatti, prima di tutto grazie a Frida. Ella è una ragazzina di 14 anni molto determinata e il suo personaggio è ben delineato.

 

Rimasi sorpresa nel sentire papà ridere. “Questo il prezzo da pagare per una figlia con una spina dorsale e senso della giustizia. Chissà quanti altri avrebbero lasciato perdere.“

 

Frida non si fa mettere i piedi in testa, è contro le ingiustizie, nonostante la sua giovane età, o almeno cerca di andare in fondo alla situazione. In questa avventura la troviamo coinvolta in qualcosa di molto serio: ci sono dei motociclisti che disturbano i cavalli. Frida non può tollerare che si faccia del male a questi animali, per lei i cavalli sono compagni e meritano il massimo del rispetto. Naturalmente non se ne sta con le mani in mano e corre a denunciare i motociclisti e… tutto le si rivolta contro. Questa giovane adolescente si trova coinvolta in qualcosa di più grande di lei, ma non demorde: va avanti con determinazione perché vuole scoprire cosa c’è dietro e vuole che giustizia sia fatta. Di fondo, la motivazione di Frida è che vuole difendere i più deboli, in questo caso i cavalli della riserva di Eldenau.

In tutta questa storia Frida può contare sull’aiuto del suo amico Jannis. Qui entra in gioco il precedente romanzo della serie, ma davvero non si avverte una difficoltà nella lettura, perché la narrazione scorre fluida. Il legame tra Jannis e Frida è nato piano; in seguito a un evento critico, Jannis si è trasferito da poco nella zona di Eldenau. Jannis e Frida sono insieme per difendere i cavalli in primis e in secondo luogo per difendere anche la tenuta della famiglia di Frida, che si trova coinvolta in un attacco social.

I due temi che percorrono questo romanzo sono sia il potere dell’amicizia sia la lotta al bullismo e al cyberbullismo. Questa volta il tema non si sviluppa solo nell’ambiente scolastico, ma si allarga al sociale, alla vita di tutti giorni, dove spesso accade di trovare recensioni che hanno lo scopo di denigrare o attacchi a persone senza un reale motivo, una reale motivazione. Ecco, in questo racconto il punto centrale è proprio la volontà di mettere in cattiva luce il lavoro svolto dai genitori di Frida nella loro tenuta. La famiglia di Frida ha una tenuta in cui alleva cavalli e impartisce lezione ai ragazzi, in più aiutano i ragazzi in difficoltà con l’ippoterapia.

Mi è piaciuto questo romanzo per tanti motivi: l’ambientazione, il ruolo dell’amicizia, il modo con cui Frida interagisce e chiede aiuto ai suoi amici, sapendo di non essere sola, sapendo di potersi fidare.

Il fatto che l’ambientazione sia in una tenuta di cavalli mi ha riportato indietro nel tempo, ho respirato nuovamente i profumi della natura; la Czerny riporta tutto quello che permette a un maneggio di vivere, non c’è solo il racconto delle passeggiate a cavallo, ma anche tutto il “dietro le quinte”, troviamo la cura degli animali e delle stalle, il lavoro di fiducia che si instaura tra cavaliere e cavallo, la fatica dell’allenamento. Ho amato tutte le descrizioni, specie quelle riguardanti il rapporto che Frida ha con i suoi pony. L’amore che ella mette nello spazzolarli, nell’accarezzarli e la pazienza che dimostra di avere nell’aspettare di capire le reazioni del cavallo.  Gli animali del racconto non sono considerati solo come coloro che ti devono portare a spasso per farti divertire, sono rispettati in tutto: nella loro personalità, nelle loro paure, nella cura personale. Tutto questo trasmette al lettore l’importanza del rispetto per gli animali.

Frida e i cavalli di Eldenau è un libro per ragazzi e i temi sono discussi in modo appropriato per loro. C’è anche un accenno a temi più “difficili”, come quello del tradimento degli adulti, all’adulterio. È vero che viene presentato con parole semplici, alla portata dei ragazzi, e soprattutto viene visto dall’ottica di un ragazzo che non ha ancora ben superato la separazione dei propri genitori e che ancora vive, forse in maniera combattuta, la situazione.

A parte questo tema, tutti gli altri argomenti sono tipici della vita degli adolescenti: le verifiche di matematica e di inglese, la fine dell’anno scolastico, che è prodromo a un’estate di divertimenti, ma anche il rispetto e l’amicizia, battersi insieme per le cause importanti, come il rispetto dei più deboli.

Il linguaggio utilizzato dall’autrice è semplice e fluido, capace di attirare l’attenzione del lettore giovane. Sono presenti però tante parole dell’ambiente della scuderia e a volte il linguaggio sembra molto tecnico. Assolutamente consigliato ai ragazzi che amano la natura, meglio ancora se amano i cavalli. Un romanzo da leggere, dedicato a tutti quei ragazzi che credono nell’amicizia, che sono ben determinati (oserei dire quasi testardi) e che vogliono difendere i più deboli, anche a costo di rimetterci loro stessi. È un libro che ha tanti messaggi positivi e mi è piaciuto proprio per questo, perché, pur parlando di situazioni difficili e potenzialmente pericolose, mette sempre in evidenza il valore della collaborazione.

Ringrazio la CE per la copia cartacea del volume. 



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