Recensione: Strano che tu me lo chieda di Elissa Sussman

 


Oggi partecipo al Review Party organizzato da Sonia per questo romanzo in uscita proprio in questa giornata.

Autore: Elissa Sussman

Titolo: Strano che tu me lo chieda

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 7 marzo 2023

Pagine: 376

Mentre tutti i suoi vecchi compagni di corso si stanno facendo strada nel mondo letterario, Chani Horowitz, giovane ventiseienne che sogna di diventare scrittrice, è ancora ferma al suo piccolo blog e a qualche pezzo su riviste online da quattro soldi. Tutto cambia quando, un giorno, le viene affidata un'intervista a Gabe Parker, stella emergente di Hollywood e prossimo volto di James Bond. Si dà il caso che Gabe sia anche la cotta più grande di Chani e il protagonista dello schermo del suo cellulare. Nonostante questo, Chani è determinata a resistere al fascino dell'uomo e a portare a casa l'intervista con professionalità. Ma, quando si siede di fronte a Gabe e comincia a parlare con lui, la chimica che si crea tra loro è innegabile. L'intervista si trasforma in un invito ad accompagnare l'attore a una première, che si trasforma in una festa nella sua villa, finché i due non si ritrovano a passare insieme un weekend destinato a rimanere a lungo sulla bocca di tutti.

A distanza di dieci anni dall'articolo che le ha stravolto la vita, Chani torna a Los Angeles dopo un brutto divorzio e una sana dose di psicoterapia. È finalmente una scrittrice di successo e ha la carriera che ha sempre sognato. Ma la domanda che tutti le fanno è sempre la stessa: cos'è accaduto durante quel famoso weekend con Gabe Parker? È vero che ci è andata a letto? Per quanto Chani voglia lasciarsi tutto alle spalle, non può cancellare quel ricordo. E così, quando le viene proposta una seconda intervista con Gabe, accetta.

Passato e presente si intrecciano in questo romanzo pieno di passione e desiderio, che racconta il potere delle seconde occasioni e ci ricorda che tutti meritiamo di regalarci un lieto fine.


[…] siamo collegati da un filo di tensione così al limite che sono certa sia sul punto di spezzarsi. E quando si spezzerà non ho idea di cosa possa succedere, ma sono al tempo stesso curiosa e terrorizzata di scoprirlo.

 

Ecco, questa è la vera atmosfera che mi piace in un second chance. Quella piccola agitazione e quella voglia di rivalsa, quella vendetta che è tipica delle cose lasciate in sospeso, non chiarite, equivoche. La relazione che si instaura, basata sulla conflittualità, tra Gabe e Chani è quella che rende vivo tutto il romanzo. Strano che tu me lo chieda è un romanzo rosa con la tematica della seconda possibilità. Chani è una giornalista e deve intervistare un divo di Hollywood, Gabe. Questa è l’occasione per il loro primo incontro, un incontro che si rivela molto diverso da quello che Chani aveva previsto. Eppure questa occasione lascia qualche strascico. Senso di tradimento, qualcosa di non detto, insomma rimane un tarlo sia in Chani sia in Gabe. Come sempre accade, però, la vita prosegue il suo corso, fino a che i due si trovano a dover lavorare nuovamente insieme…  e, anche se è vero che sono passati dieci anni, c’è bisogno di chiarire.

Chani e Gabe sono perfettamente collegati. Al loro primo incontro entrambi devono “dimostrare” agli altri e a se stessi che hanno una certa potenzialità nel loro lavoro, che sono bravi e meritano una opportunità vera che li faccia crescere. Quando si ritrovano da adulti, hanno bisogno di chiarezza principalmente tra loro due e devono prendere atto che hanno peccato di ingenuità, che gli errori hanno un prezzo sia reale sia sul piano personale.

Entrambi hanno le loro “pecche”, di cui devono comprenderne la portata, e devono anche capire quanto quelle loro disattenzioni hanno significato non solo per loro stessi ma anche come riverbero nella vita dell’altro. Il bello del second chance è proprio questo: entrambi hanno una parte di ragione e una parte di torto, bisogna vedere come i protagonisti riescano a chiarirsi. In questo romanzo si percepisce bene l’evoluzione della loro situazione. La parte maggiore della narrazione chiaramente riguarda il presente, ma parte con un richiamo al passato, un po’ per far entrare il lettore nel vivo della situazione e far capire cosa sia successo, un po’ per far capire come il passato influenzi il presente e viceversa. Gabe e Chani, dopo dieci anni, iniziano a dialogare con diffidenza uno verso l’altra, ma anche con sensi di colpa e timori. Hanno dalla loro la “maturità”, dovuta comunque all’esperienza di vita vissuta. I loro primi dialoghi, dopo dieci anni, sono fatti di frecciatine, di rimandi a ciò che è accaduto, ma ognuno dei due ha una versione personale di quello che è accaduto. Ognuno dei due ha solo il proprio punto di vista e quindi gli scambi hanno un po’ il sapore del vetriolo. Quindi è bello leggere come la loro relazione si evolva e alla fine si chiarisca.

Chani e Gabe sono una coppia che mi è piaciuta. Entrambi di successo, ma non eccessivo. Entrambi capaci di analizzare i propri sentimenti. Entrambi presi dal desiderio di chiarire, perché si rendono conto che tra di loro c’è qualcosa di più e non vogliono combatterlo, ma per poterlo accettare devono per forza di cose abbattere i muri creati dai vari equivoci…

Non conoscevo questa autrice, ma ho apprezzato il suo stile narrativo, vivace, frizzante, divertente e coinvolgente. Sarà che venivo da letture un po’ deludenti, ma questa storia è partita subito bene e fin dall’inizio sono riuscita a entrare in sintonia con personaggi e con il racconto stesso. Ho apprezzato molto l’alternarsi passato/presente e anche il fatto che ci siano i riferimenti agli articoli giornalistici e di gossip (visto che la storia si basa proprio sul gossip).

Un racconto che ha una storia ben dosata. Equilibrata anche nella forma organizzativa. Strutturata in modo tale da creare curiosità e aspettativa, ma capace di dare una “pillola” di spiegazione al momento opportuno. Pian piano, come in un puzzle, riesci a mettere a posto tutti i pezzi e alla fine non puoi che parteggiare per Gabe. Almeno per me è stato così!

Un bel romanzo, adatto per passare delle ore piacevoli e adatto anche a lettrici più giovani. Benché si parli di sesso, dipendenza da alcool e droghe, di riabilitazione, i toni usati dall’autrice sono “delicati”. Non ci sono volgarità, non ci sono giudizi che possano creare etichette, c’è un racconto piacevole, adatto al pubblico a cui si rivolge. Insomma, mi è piaciuto.

 


Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia in formato digitale e Sonia (Esmeralda viaggi e libri) per avermi coinvolta in questo evento, permettendomi la lettura in anteprima di questa bella storia.



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