Recensione: Andrea oltre il ragazzo dai pantaloni rosa di Teresa Manes
Autore: Teresa Manes
Titolo: Andrea oltre il ragazzo dai pantaloni
rosa
Editore: Fabbri Editori
Data di pubblicazione: 8 luglio 2025
Pagine: 156
Fino a che punto possono ferire le parole
degli altri, i gesti, i pregiudizi? Per Teresa Manes non ci sono domande più
importanti di questa. È così da quando suo figlio Andrea si è tolto la vita il
20 novembre 2012, senza dare spiegazioni, a soli quindici anni. Da allora
Teresa ha trasformato il suo dolore in una missione, tesa a sensibilizzare
adulti e ragazzi sui temi del bullismo e del cyberbullismo. E in questo libro,
scritto poco tempo dopo la morte di Andrea, racconta quei momenti terribili con
una voce sincera e intensa, senza filtri e senza sconti. Racconta la sua
sofferenza. Racconta la ricerca di un senso. Soprattutto racconta Andrea, una
vittima che non è riuscita a gridare il suo dolore. Lo fa per chi, oggi, sente
lo stesso dolore e non è capace di sfogarlo e per chi provoca quel dolore senza
saperlo. Perché dalla tragedia di Andrea possa nascere consapevolezza, insieme
a un messaggio di speranza: "Finché saremo capaci di amare, saremo capaci
di vivere appieno le nostre esistenze".
La forza del rispetto: un libro che strazia e insegna
rispètto (ant. respètto)
s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare
all’indietro; stima, rispetto»]. Sentimento che porta a riconoscere i
diritti, il decoro, la dignità e la personalità stessa di qualcuno e quindi ad
astenersi da ogni manifestazione che possa offenderli.
Rispetto: una parola
bellissima, a volte abusata, altre disattesa. Quante volte, durante quest'anno
scolastico, io e i miei colleghi abbiamo discusso il significato profondo di
questo concetto! Abbiamo fatto chiacchierate infinite, abbiamo chiesto
l'opinione dei nostri alunni e li abbiamo ascoltati mentre esprimevano i loro
pensieri.
Ora, dopo aver letto questo libro che mi ha straziato
il cuore, sono ancora più felice di aver parlato con i miei alunni di rispetto,
stereotipi, diversità, inclusione e identità di genere. E non solo.
L'educazione al rispetto degli altri e delle regole non può esaurirsi in un
postulato. Va sviscerata e inculcata con azioni mirate, continue e formative.
Servono interventi della scuola che, anche in presenza di possibili azioni di
bullismo, rendano consapevoli gli studenti dei sintomi manifestati dalle
vittime e delle terribili conseguenze che prese in giro, prevaricazioni e
vessazioni possono portare, a lungo termine, persino al suicidio.
Teresa Manes apre il libro dicendo di essere una mamma
come tante. Io sono come lei e sono anche una maestra come tante. Molte sono
sicuramente migliori di me, ma di una cosa sono fiera e orgogliosa: ho il
massimo rispetto verso i miei alunni e le loro famiglie e spero di aver
insegnato loro ad avere rispetto di loro stessi.
Cosa c’entra questa prefazione con il libro di cui
voglio parlarvi oggi? Tutto! Questo "diario" è lo sfogo di una madre
che ha bisogno di scrivere il suo dolore per riuscire a comprendere la rabbia
che prova. Mi aspettavo qualcosa di più simile al film (che abbiamo visto in
classe), invece ho trovato il cuore di una mamma che non si arrende. È un libro
che fa male perché racconta l'indifferenza e l'ipocrisia di coloro che ci sono
vicini. Racconta la solitudine di un ragazzo al quale hanno persino dato la
colpa di “essersela cercata”. Hanno colpevolizzato Andrea, hanno colpevolizzato
la mamma (Teresa, appunto), hanno colpevolizzato la famiglia. Nessuno ha
cercato di capire il perché, nessuno ha cercato di vedere cosa stesse provando,
cosa cercasse di nascondere agli altri. Nessuno è stato attento a tutti quei
segnali che mostravano il bullismo subito. Forse erano segnali poco evidenti,
ma sicuramente c’erano.
Ho amato il film (con una Claudia Pandolfi
spettacolare), ma ho amato ancor di più il libro, perché ci fa conoscere Andrea.
Ho condiviso il dolore e la rabbia di Teresa verso questo mondo ipocrita e
superficiale. Concordo con lei: tutti
dovremmo fare di più, tutti dovremmo mostrare più rispetto. Sarà sempre necessario parlare di queste cose ai ragazzi;
non dobbiamo lasciare che i piccoli eventi scorrano via, non dobbiamo
liquidarli senza porre su di essi la giusta attenzione.
Mi rendo conto che questa non è una recensione "canonica", ma non è che me ne importi più di tanto. Questo libro non parla solo all’intelletto, parla più che altro al cuore e soprattutto al cuore di una mamma di adolescenti. Teresa Manes scrive di getto i propri pensieri, senza badare alla forma o all'ossatura del libro. Non veste le sue parole di una struttura rigorosa; sono i pensieri di una mamma che vuole fissare i giorni immediatamente dopo la perdita del proprio figlio, che vuole tenere vivi i ricordi di un figlio perso in modo imprevedibile. È un libro che ci parla di sensi di colpa, di dolore, di rabbia, ma soprattutto è un libro d’amore, l’amore che solo una mamma prova per il proprio figlio. Leggere quelle pagine è stato come un pomeriggio di confidenza tra amiche: in quelle pagine non c’è artificio, c’è Teresa e c’è anche Andrea.
Non darò una valutazione in stelline a questo libro.
Non si può dare una valutazione di quel genere perché non è un romanzo, non è
finzione, non è qualcosa di precostituito per divertire. È un racconto di vita:
la storia vissuta sulle spalle e sull’animo di una persona non la si può
valutare in stelline. Mi sento solo di accogliere queste parole che Teresa
Manes ci ha lasciato senza giudizio, senza moralismi. Sono parole che hanno
parlato al mio cuore e, insieme al film, mi hanno permesso di “vivere” questa
vicenda. Mi sento solo di dire: “Grazie, Teresa, per aver condiviso tutto
questo con noi lettori, grazie perché continui a parlare di Andrea nelle
scuole. Grazie per la tua testimonianza.”
A conclusione di queste mie opinioni, voglio
soffermare l’attenzione sui tre contributi finali per capire bene cosa siano il
bullismo e il cyberbullismo, a cominciare dall’etimologia della parola. Perché
le parole hanno un peso.
Consiglio la lettura di questo libro ai docenti
affinché poi possano guidare gli alunni nella visione del film. Io ho visto
prima il film e poi letto il libro, ma rivedrò il film a breve (e vorrei andare
a vedere anche la versione teatrale, che il prossimo anno sarà al Teatro
Sistina), perché sicuramente potrò vedere oltre le immagini.
Ringrazio la CE per avermi omaggiato della
copia cartacea di questa nuova edizione.
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