Blog Tour: Mare calmo, isolati misteri di Simona Soldano - Firma: intervista all’autrice.
Oggi
tocca a me farvi scoprire questo romanzo attraverso le domande all’autrice.
Ringrazio subito Simona Soldano per aver risposto alle mie domande. Mi sarebbe
piaciuto incontrarla, ma in tempo di Covid-19 (o comunque post quarantena) la
mia intervista è stata condotta via mail!
Intanto
vi presento il romanzo:
Autore:
Simona SOLDANO
Titolo:
Mare calmo, isolati misteri
Editore:
Garzanti
Data
di pubblicazione: 11 giugno 2020
Pagine:
240
Martina
ce l'ha messa tutta per avere una vita come gli altri. È andata a feste,
aperitivi, pranzi di famiglia; ha persino avuto qualche fidanzato. Salvo
realizzare, anni dopo, che non ama la compagnia delle persone. A dire il vero,
proprio non la sopporta; in altre parole, si è scoperta un'incorreggibile
misantropa. La soluzione è andare via, lontano, trasferirsi in un luogo
impossibile da raggiungere per chiunque: un faro sperduto nel Mediterraneo. Su
quell'isola potrà starsene per i fatti suoi, con la sola compagnia del vento,
del mare e del cielo infinito. Ma si sa, nulla va mai come ci si immagina. Il
mare non è mai davvero calmo e gli imprevisti sono sempre all'orizzonte. Per
Martina, l'inconveniente è rappresentato da un invito a cena da parte dell'uomo
che abita l'isola prospiciente la sua. Non può certo rifiutare ed è anzi
sorpresa di come il suo ospite parli di rado e faccia poche domande. L'alone di
mistero che lo avvolge svanisce appena Martina è di nuovo al sicuro sul suo
scoglio remoto, finché, qualche giorno dopo, le arriva la notizia che l'uomo è
morto. Si è impiccato. Per tutti si tratta di suicidio. Ma c'è una vocina che
non smette di farsi sentire nella testa di Martina: e se si fosse trattato di
un omicidio? Che le poche frasi pronunciate durante la cena fossero un indizio
per lei? Una richiesta di aiuto? Martina non può resistere alla tentazione di
indagare. Così, si trasforma in una detective per caso, o forse per sbaglio.
Perché solo lei può capire che cosa è successo davvero. Proprio lei a cui non
interessa degli altri. E chissà se poi è proprio così...
Prima
di lasciarvi alle parole dell’autrice, volevo ringraziare la Casa Editrice che
mi ha omaggiata della copia in digitale e che ha fatto da tramite con Simona Soldano. Vorrei ringraziare anche Marianna (A
spasso coi libri) per avermi coinvolta nell’evento e ringrazio infinitamente
l’autrice per le risposte alle mie domande (riportate in corsivo azzurro).
Mentre
leggevo il romanzo, ho ideato le domande creando un parallelo tra la vita di
Martina e le mie curiosità sull’autrice. Spero di aver colto anche le vostre
curiosità. C’è molto del romanzo nelle domande e nelle risposte, buona lettura.
1) Quanta parte di Martina c’è in Lei?
Questa domanda me la sono posta io stessa,
mentre scrivevo. Cosa ho in comune con Martina? L’importanza che diamo
all’amicizia, la passione per la pittura e la curiosità, sicuramente. Spero
anche l’ironia, anche se ormai sono sempre più convinta che sia stata io ad
averla ereditata da lei. Sono soprattutto le sue contraddizioni, la sua sottile
incoerenza, a farmela sentire così vicina.
Penso di no. Martina è molto più
coraggiosa di me. O forse, è incosciente. Io credo di essere un po’ più accorta
e decisamente più lenta nel prendere decisioni così drastiche. Però vorrei
poter godere più spesso della natura e visitare luoghi del genere.
Al giorno d’oggi, in cui l’avversione verso
gli altri si manifesta sempre più spesso e violentemente, soprattutto sui
social, la misantropia, che dovrebbe comprendere il ritiro in solitudine
evitando il contatto con i propri simili, potrebbe sembrare un modo nobile di
vivere. Ma alla base c’è sempre una forma di non accettazione dell’altro, una
difficoltà a confrontarsi, e la ritengo in parte un fallimento. La misantropia
di Martina però è particolare. È più una sorta di insofferenza generica senza
alcuna forma di odio e a lei probabilmente quello che piace è trastullarsi un
po’ con l’idea di essere una misantropa.
Adoro l’arte, in ogni sua forma, ma ho un
rapporto speciale con quella pittorica perché da piccola amavo disegnare e
avrei voluto divenire pittrice. (Ecco una cosa
che ho in comune con Martina!) Non ho un artista preferito, non saprei davvero quale
scegliere se dovessi fare una classifica. Sono talmente tanti! Però ricordo con
affetto che alcuni di quelli che amo di più, come Joan Mirò o Vincent Van Gogh,
sono entrati nel mio cuore da bambina, grazie a una serie di libri che
inventavano storie ispirandosi alle opere di pittori famosi. È stata una specie
di imprinting.
Mi piacciono soprattutto i classici della
letteratura, i gialli, i primi fantasy, alcuni autori del realismo magico, la
poesia, alcuni saggi di critica letteraria o di divulgazione scientifica. Sono
molto legata alla vecchia fantascienza, mio padre comprava regolarmente gli
Urania e sono cresciuta per anni indecisa fra il desiderio di scrivere racconti
del genere o di disegnare le stupende e bizzarre immagini che comparivano in
copertina. Uno spazio importante lo hanno anche alcuni autori umoristici: da
P.G. Wodehouse a Evelyn Waugh, da Douglas Adams a Terry Pratchett. E ovviamente
i racconti di avventura per ragazzi e i fumetti.
Finora non li ho molto utilizzati, ma mi
accorgo che sono ormai sempre più importanti.
La maggior parte delle persone, in fondo,
entra in contatto con il mondo tramite internet, magari non legge più il
giornale, ma direttamente i commenti alle notizie sui social. Io stessa ho
scoperto che può essere molto divertente, soprattutto perché a volte si creano
effetti comici del tutto involontari ed è sorprendente notare quanto in rete tutti
sembrino più giovani, spesso infantili, caratteristica che ho cercato di
sfruttare nel mio romanzo.
Con
questo mio post termina il Blog Tour dedicato a questo romanzo. Vi ricordo di
passare anche nei blog partecipanti che nei giorni precedenti hanno dedicato
spazio a questo evento.
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