Gigi di Colette: tra leggerezza, Belle Époque e un pizzico di delusione
Una Parigi elegante e frivola, una
giovane donna in formazione e un romanzo che, forse, il tempo ha un po’
superato: ecco com’è andata la mia esperienza con Gigi di Colette.
Autore: Colette
Titolo: Gigi
Editore: L’Orma
Data di pubblicazione: 20 giugno 2025
Pagine: 108
In piena Belle Époque, la quindicenne
Gilberte (detta Gigi) vive in una Parigi scintillante e cinica, divisa tra gli
affetti semplici della nonna e le ambizioni di zia Alicia, ex cortigiana decisa
a farne una cocotte di successo. Le sue lezioni? Eleganti colazioni a base di
champagne, l’arte di indossare una pelliccia, il calcolo spietato dietro un
sorriso. Ma Gigi, con la sua risata contagiosa e i gesti scomposti, rifiuta di
diventare un gioiello in vetrina: preferisce giocare a picchetto piuttosto che
sedurre nei salotti. Almeno fino all’arrivo di Gaston Lachaille, un ricchissimo
amico di famiglia, stanco di una vita troppo fatua. Un vestito nuovo e Gaston
scopre ciò che nessuno aveva visto: sotto i riccioli ribelli di Gigi si
nasconde una creatura rara, capace di cambiargli il destino. Tra le pagine di
questo romanzo ironico e romantico, composto da Colette nel 1942, si combatte
una silenziosa rivoluzione: quella di una ragazza che trasforma un’esistenza in
vendita in una storia d’amore e libertà. Perché Gigi, l’eroina più amata della
letteratura francese del Novecento, non chiede il permesso per essere felice.
Partiamo dal presupposto che forse non avrei mai scelto questo libro. L’ho letto solo perché partecipo a una challenge di lettura e uno degli obiettivi richiedeva proprio questo tipo di romanzo. Ciò mi porta a considerare alcuni fattori che, in un certo senso, giustificano il fatto che forse non l’ho apprezzato del tutto: non è semplicemente nelle mie corde. È un romanzo breve, una novella. È “vecchio” — nel senso che fu pubblicato a puntate nel 1942 e poi in volume nel 1944. È ambientato a Parigi, una Parigi in fermento, perché siamo ai tempi della Belle Époque.
La storia racconta di una ragazzina di quindici anni, figlia di una cantante, appartenente a una famiglia piuttosto conosciuta. Gilberte, Gigi appunto, vive con la nonna materna e con la madre. La nonna e la zia Alicia cercano di educarla affinché possa fare un buon matrimonio, cioè trovare un marito ricco.
Il racconto ci accompagna nella quotidianità di Gigi, tra lezioni di comportamento impartite dalla zia Alicia e rimproveri da parte della nonna. Quest’ultima la vorrebbe più matura, ma Gigi è ancora una bambina. Il momento preferito della ragazza è quando il signor Gaston Lachaille (nel testo originale a volte trascritto come “Gustav”) va a trovare la nonna. Gaston è un uomo maturo, figlio di un noto imprenditore, famoso donnaiolo e spesso protagonista delle cronache mondane. Ama però trascorrere le sue serate a casa della signora Alvarez, giocando a picchetto e bevendo una camomilla in tranquillità. Le frequentazioni presso la casa di Gigi portano Gaston a invaghirsi della giovane, che alla fine accetterà di sposarlo.
Fin qui, questa è la storia raccontata nella novella. Purtroppo, non mi ha lasciato nulla. L’ho trovata vuota, senza un personaggio che mi abbia davvero coinvolto. Sì, forse un po’ di simpatia per Gigi e la sua spensieratezza… ma nulla di più. Considerando che la storia è uscita a puntate, può darsi che il suo scopo principale fosse intrattenere e spingere a leggere il seguito delle vicende della giovane. Di fatto, gli avvenimenti sono piccoli momenti di vita quotidiana: Gigi che si comporta da bambina, la nonna che la rimprovera, la madre preoccupata di sistemarla con un buon partito e Gaston che ne è attratto proprio per quella sua leggerezza. Non metto in dubbio che, al tempo della sua pubblicazione, abbia riscosso successo, ma oggi la storia fa un po’ sorridere.
Terminato l’ascolto — sì, questa volta il racconto l’ho ascoltato su Audible, senza seguirlo sul cartaceo — mi sono ritrovata con un grande punto interrogativo. Avrei voluto commentare la mia lettura con un “Bah!”, anche perché la conclusione arriva improvvisa e risulta un po’ troncata.
Fermo restando che l’esperienza d’ascolto è stata positiva (la lettrice è stata davvero brava e molto espressiva), devo ammettere che, nonostante la storia non mi abbia catturata, non mi sono mai distratta.
Sinceramente non me la sento di consigliarlo, però, se siete interessati al periodo storico in cui la vicenda si svolge, potrebbe essere una lettura adatta a voi. Vengono infatti messi in evidenza usi e costumi della Parigi d’inizio Novecento. Devo comunque riconoscergli un pregio: mi ha fatto venire voglia di approfondire il periodo della Belle Époque. Così ho scoperto che questo romanzo ha anche una versione cinematografica, che ora sono curiosa di vedere. Che dire quindi? Gigi si è rivelata una lettura deludente, ma che, in qualche modo, mi ha lasciato tante piccole curiosità.
Una lettura elegante, ma che non mi ha
davvero coinvolta. L’atmosfera della Belle Époque è affascinante, eppure i
personaggi mi sono sembrati lontani, quasi sfumati nel tempo. Una
di quelle storie che forse non restano nel cuore, ma che lasciano dietro di sé
la curiosità di scoprire un’epoca.





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