Recensione: Giochiamo insieme? di Armin e Zoe Barducci
Autore: Armin e Zoe Barducci
Titolo: Giochiamo insieme?
Editore: Eris
Data di pubblicazione: 21 luglio 2025
Pagine: 60
L'autore chiede a Zoe, sua figlia di 7 anni: giochiamo
insieme? Zoe chiede al suo papà fumettista mentre lavora al suo tavolo da
disegno: giochiamo insieme? Nasce così questo piccolo gioiello editoriale, in
cui un padre fumettista e sua figlia di 7 anni (e questo non è il suo primo
fumetto!) giocano insieme a inventare, raccontare e disegnare una storia. La
stessa. Ma da un lato del libro la storia è raccontata da Armin, mentre
dall'altro lato è raccontata da Zoe. È la storia di Undici, l'undicesimo elfo
di Babbo Natale, che vuole aiutare e finisce di combinare un bel pasticcio con
la slitta, rischiando di far restare tutte le persone senza regali! Ma non solo
quella di Undici è una storia a lieto fine, ma anche l'altra, quella di papà
Armin e sua figlia Zoe che ci fanno entrare nella loro quotidianità. Perché
questo fumetto contiene una storia dentro la storia, ovvero la narrazione della
paternità e di un rapporto di gioco e complicità tra una bimba e il suo papà,
una tematica poco raccontata e in cui difficilmente viene dato spazio alla voce
di una fumettista così giovane, che disegna storie per gioco.
Un fumetto a quattro mani (e due cuori)
Un pomeriggio qualunque, una bambina piena di fantasia e un papà con matite e colori: così nasce un fumetto che profuma di Natale e di tenerezza.
A volte entri in contatto con dei gioiellini per puro caso. Questo è quello che è capitato a me con questo fumetto. Qualche giorno fa, controllando la mia mail, mi sono accorta che c'era un comunicato stampa che presentava quest'opera e in allegato c’era anche il fumetto. Ne sono rimasta subito incuriosita e l'ho letto.
Ho trovato il fumetto divertentissimo. Il
racconto è presentato in due versioni e nasce da uno spaccato di quotidianità:
papà e figlia che interagiscono. Zoe è una bimba di 7 anni e chiede al papà di
giocare insieme, ma lui deve lavorare e non può darle retta. Così le propone di
inventarsi una storia. Zoe accetta e scrive una bella storiella ambientata nel
magico e affascinante Polo Nord. La storia si svolge proprio nella casa di
Babbo Natale.
Nasce così questo fumetto, che si divide in
due parti: la prima vede la storia inventata da Zoe, disegnata da lei stessa e
colorata dal padre; la seconda ce la ripropone disegnata dal papà fumettista e
colorata da Zoe.
La storia è spassosa e ci parla di Babbo Natale e dei suoi elfi. È una storia carinissima, ma quello che rende bello tutto il fumetto è vedere come i due autori, Zoe e il papà, interagiscono tra di loro.
Questo fumetto mi è piaciuto proprio: è una
storia simpatica, nata dalla fantasia di una bambina. Che sia opera dei sogni
di una bambina lo si nota dalle frasi semplici e dalla scelta degli eventi
raccontati. Zoe dà libero sfogo alla magia del Natale e alla curiosità di
scoprire come lavorano gli elfi e quali sono i segreti che si nascondono dietro
la consegna dei regali nella notte di Natale.
Quella raccontata e disegnata è una storia perfetta per il periodo natalizio, perché rappresenta qualcosa che, per i bambini, è pura magia.
Sono molto contenta di averla letta: questo
fumetto è veramente delizioso. Mi piace moltissimo l'interazione papà/figlia e
i disegni sono bellissimi.
Per quanto riguarda la realizzazione grafica, sono rimasta davvero colpita dallo stile: molto curato e ben colorato. La parte disegnata da Zoe ha il fascino tipico dei disegni dei bambini, spontanei e pieni di fantasia, mentre quella disegnata dal papà ha la cura che troviamo nelle graphic novel per un pubblico più grande, pur mantenendo la freschezza dell’immaginazione infantile. I colori, vivaci e coinvolgenti, rendono ogni pagina piacevole da sfogliare.
Come spesso accade quando leggo libri per bambini, ho subito immaginato di portare in classe questo fumetto. È sicuramente una storia adatta a essere condivisa con i nostri alunni: ci permette di parlare delle varie tradizioni legate al Natale, ma ci offre anche lo spunto per riflettere su come lasciare libera la fantasia e su come trasformare una storia inventata in qualcosa di concreto, come un piccolo fumetto.
Assolutamente consigliato anche per i bambini
che stanno imparando a leggere in modo autonomo. Possono leggerla da soli: il
testo è in stampato maiuscolo e composto da poche parole semplici, alla portata
di un bambino.
Ringrazio l’ufficio stampa della Casa
Editrice ERIS per avermi contattata e omaggiata del fumetto.
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