Recensione: Il libro delle storie perdute di Trisha Ashley
Autore: Trisha Ashley
Titolo: Il libro delle storie perdute
Editore: Newton Compton editori
Data di pubblicazione: 1 agosto 2025
Pagine: 288
Un diario segreto. Una passione nascosta. Un
sogno che diventa realtà.
Torna in libreria Trisha Ashley, una delle
autrici inglesi più amate.
Un diario perduto. Un segreto a lungo
sepolto. Una storia tutta da raccontare.
Cleo Finch ha sempre amato la letteratura
gotica. Dopo moltissimi anni di ricerche e di studio, è determinata a
dimostrare che Orlando Browne, un famoso scrittore del genere, in realtà
sarebbe lo pseudonimo di Alys Weston, una donna. Tuttavia, come il suo migliore
amico Tris non fa che ricordarle, Cleo non ha trovato alcuna prova a sostegno della
propria tesi. Questo finché suo zio Ambrose, seppur inconsapevolmente, le dona
il diario di Alys, che è stato dimenticato in una pila di prime edizioni. E
così, pagina dopo pagina, Cleo si trova immersa nel mondo di Alys, che non solo
descrive con minuzia le persone della sua vita, incluso l’affascinante e
ribelle Lord Rayven, ma racconta anche delle sfide e delle difficoltà di celare
agli occhi di tutti la vera identità di Orlando. E se, ispirata dallo
straordinario racconto di Alys, Cleo tirasse finalmente fuori il proprio sogno
dal cassetto e scrivesse a sua volta un romanzo gotico?
Tra atmosfere gotiche e segreti
nascosti, vi racconto cosa mi ha lasciato la lettura de Il libro delle storie perdute
Il libro delle storie
perdute è un romanzo
rosa un po’ diverso da quelli che leggo di solito. Lo definirei diverso perché
è una storia dentro la storia.
Non è semplice stabilire chi
sia la vera protagonista: da un lato c’è Cleo Finch, studentessa alle prese con
la tesi sul romanzo gotico, dall’altro Alys Weston, una giovane dell’Inghilterra
ottocentesca. Cleo entra in possesso di un documento che sostiene la sua
teoria: l’autore Orlando Browne in realtà sarebbe una donna, Alys. Quando
riceve in regalo il diario di quest’ultima, ne rimane talmente affascinata da
iniziare a scrivere un romanzo gotico ispirato proprio a lei.
La narrazione si muove quindi
su due piani temporali. Da un lato, nel presente (2024), Cleo legge il diario e
si lancia nella scrittura per realizzare un suo sogno nel cassetto. Dall’altro,
seguiamo il romanzo gotico (scritto da Cloe) ambientato nell’Ottocento, che
rappresenta il cuore più coinvolgente e riuscito del libro. Nell’epilogo,
infine, l’autrice cerca di tirare i fili delle due parti… ma, devo ammettere,
ho trovato questa conclusione un po’ forzata.
L’idea di costruire una
storia a partire dal ritrovamento di un diario mi è piaciuta molto. La sezione
gotica è ben strutturata e l’atmosfera cupa e suggestiva ti cattura subito.
Bellissima è anche l’eroina, Alys: una donna fuori dal comune per l’epoca,
determinata, indipendente, desiderosa di scrivere e di esplorare i luoghi
misteriosi di Londra. È un personaggio complesso e affascinante, che affronta
con coraggio le convenzioni sociali.
Al contrario, le parti introduttiva
e conclusiva mi sono sembrate scollegate: l’inizio funziona come pretesto per
entrare nel romanzo gotico, ma l’epilogo l’ho percepito come un’aggiunta
superflua, quasi appiccicata, che ha tolto un po’ di gusto alla lettura
complessiva.
A parte questo, i personaggi
gotici sono molto ben caratterizzati. Ognuno ha tratti distintivi che lo
rendono unico: i cugini Nathaniel e Bella, che ricordano un po’ Neal e Iriza di
Candy Candy, o
l’affascinante Lord Rayven, segnato da una cicatrice ma dotato di grande forza
e generosità. In sintesi: promosso a pieni voti il romanzo gotico, meno
convincente la parte contemporanea.
Un piccolo appunto riguarda i
refusi presenti nel testo: si tratta di semplici errori di battitura, ma
interrompono la fluidità della lettura.
In generale, però, è stata
una lettura piacevole. Se amate i romanzi storici e l’atmosfera gotica, questo
libro potrebbe davvero fare al caso vostro.
Ringrazio la CE per avermi omaggiata della
copia in digitale del romanzo.
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