Lettura con il figlio #8: I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe


Nuovo appuntamento, questa volta con Figlio #1, Miki. Questa rubrica piace anche a loro, ma soprattutto li invoglia a leggere.



Autore: Johann Wolfgang Goethe

Titolo: I dolori del giovane Werther

Editore: Garzanti

Data di pubblicazione: 21 febbraio 2008

Pagine: 145

La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall'inizio che non è libera, perché legata ad Albert. "Stia attento a non innamorarsene", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile.



Un libro, due opinioni. In azzurro il punto di vista di Miki, in verde il mio.



Nelle domande 3, 5, 6, 11 e 14 c’è rischio spoiler!



1.      Ti è piaciuto il libro?



No, perché è difficile da seguire ed è molto pesante.



Diciamo di sì. Non è brutto, ma non mi ha entusiasmato.



2.     Che emozioni ti ha fatto provare la lettura?



Ho provato un po’ di compassione per il povero Werther, a volte ho riso per sdrammatizzare la situazione.



Rabbia, sì perché lui si lagna e basta. Capisco le convenzioni sociali, ma è un lamentio continuo.



3.     Cosa pensi dei protagonisti?



Werther è molto sfortunato, mentre Lotte è stata un po’ cattiva nei confronti del povero Werther. Certo la sua “cattiveria” viene ammortizzata dal fatto che comunque lei era promessa ad un altro e non poteva fare altrimenti.



In realtà non posso esprimere esattamente come la penso sui personaggi perché c’è troppo divario “storico” e “sociale”. È un romanzo di fine ’700 e come tale presenta le convenzioni dell’epoca, che sono ben diverse dal nostro modo di pensare. Sicuramente avrei preferito un Werther che si piange meno addosso, Lotte invece è esattamente la donna di quell’epoca.



4.     Con quale personaggio sei entrato maggiormente in empatia?



Nessuno, ma ho provato compassione per Werther.



Nessuno, troppo distanti da noi.



5.     Quale personaggio avresti preso a “sberle”?



Nessuno.



Werther, per i motivi di cui sopra e anche per come termina il romanzo.





6.     Come hai trovato lo stile dello/della scrittore/scrittrice?



Pesante e brutto. Non mi piace il romanzo epistolare. Le lettere non sembrano lettere, sembra un testo che poi è stato trasformato in lettere.



Mi sono piaciute molto le descrizioni, il suo mettere a nudo ed analizzare i sentimenti, ma non mi è piaciuta la scelta di narrare i fatti attraverso le lettere. Non amo i romanzi epistolari.



7.     Quale aggettivo descrive meglio il libro?



Pesante.



Triste e romantico; romantico nel senso letterale, perché ci rimanda a una idea di amore struggente e irraggiungibile.



8.    Quante stelline gli dai?



Due.



Tre.





9.     C’è un episodio che ti ha colpito maggiormente?



Mi è piaciuto il punto nel quale ha tentato di dichiararsi; mi ha ricordato molto l’episodio di Paolo e Francesca nell’Inferno di Dante (Canto V).




Nessuno in realtà.



10.Cosa ti ha insegnato/trasmesso questo libro?



Non saprei.



Mi ha insegnato una cosa: il romanticismo al tempo del romanticismo. Ho sempre studiato in letteratura la corrente del romanticismo, ma non avevo mai letto nulla; ecco, questa è stata l’occasione per colmare la mia lacuna.



11.  Citazione preferita?



In realtà ne ho due.

4 dicembre

Ti prego… vedi, per me è finita, non ce la faccio più. Oggi ero seduto accanto a lei – stavo seduto e lei suonava alla spinetta melodie varie, e con quale espressione! ... Che ci vuoi fare? – La sua sorellina stava vestendo la bambola sulle mie ginocchia. Mi sono venute le lacrime agli occhi. Mi sono chinato e lo sguardo mi è caduto sul suo anello nuziale… e le lacrime hanno preso a dirompere….



Questa invece segue l’episodio nel quale il servo gli consegna le pistole dicendogli che gliele aveva date Lotte.

Sono passate fra le tue mani, tu le hai spolverate, le bacio mille volte, tu le hai toccate: tu, spirito del cielo, favorisci la mia decisione! Tu, Lotte, tu mi porgi lo strumento, tu, dalle cui mani io desideravo ricevere la morte, ed ecco, la ricevo davvero.



Ah, questo vuoto, questo vuoto spaventoso che sento qui nel petto! Spesso penso che se potessi una volta, una volta sola, stringermela al cuore, questo vuoto verrebbe colmato per sempre.



12. Il finale ti è piaciuto?



Sì, tanto. Ho riconosciuto in questi ultimi passi i Canti di Ossian e mi è piaciuto di più.



Sì, mi ha però “devastata”. Ho provato pena per la decisione di Werther e per la lucidità con la quale l’ha messa in atto. Ancor di più sono stata spiazzata dal comportamento di Lotte, quasi conoscesse le intenzioni del giovane.



13. Consiglieresti ai tuoi amici di leggerlo?



No, assolutamente no.



Sono combattuta. Direi di no perché troppo lontano da noi, ma al tempo stesso direi di sì perché pietra fondamentale per conoscere la storia della letteratura.



Non mi aspettavo una lettura con Miki prima di Pasqua, ma ne sono stata felice, anche perché, in questo periodo di “reclusione” forzata, avere qualcosa da fare e soprattutto una scadenza (ok, su questa parte ammetto di avergli dato un po’ il tormento) lo ha obbligato ad impegnarsi. Certo, i classici non sono tra le mie letture preferite, ma è giusto leggere quello che è stato scritto nel passato, anche perché è dai grandi autori passati che la nostra cultura si è evoluta.

Commenti

  1. E' un lamentio continuo ahah XD
    Secondo me non è così lontano da noi... è eccessivamente sentimentale, è vero, ma non lo sento così distante :)

    RispondiElimina

Posta un commento