Recensione: Non baciare sua maestà il ranocchio di Elisa Trodella
Autore: Elisa Trodella
Titolo: Non baciare sua maestà il ranocchio
Editore: Newton Compton editori
Data di pubblicazione: 17 giugno 2021
Pagine: 256
Madeleine ha trent’anni e vive a Londra.
Gestisce un’attività di decorazione floreale e odia gli uomini. Dopo aver
subito una cocente delusione d’amore, ha deciso di vendicarsi del genere
maschile attirando gli sfortunati pretendenti senza mai concedersi. Una notte,
dopo aver mandato in bianco l’ennesima
conquista, si sveglia per la musica ad alto volume proveniente
dall’appartamento accanto al suo. Decisa a lamentarsi, si dirige verso la porta
del disturbatore, ma resta senza parole quando si ritrova davanti una strana
vecchietta, vestita in modo eccentrico, che, anziché scusarsi, la trascina
dentro casa coinvolgendola in un assurdo scambio di opinioni che culmina in una
danza sfrenata. Il giorno dopo, ancora frastornata per la sconcertante
avventura notturna, Madeleine viene aggredita da due rapinatori mentre sta
andando al lavoro. Fortunatamente per lei, un uomo alto e affascinante accorre
in suo aiuto. Non ha però il tempo di ringraziarlo perché sviene. Quando
riprende i sensi, si ritrova sul divanetto di uno Starbucks con il suo salvatore
chino su di lei. Chi è il misterioso principe azzurro? E perché Madeleine,
guardandolo, sente tutte le sue certezze venire meno?
Questo è il nuovo romanzo di Elisa Trodella,
una autrice a me molto cara, conosciuta per caso con Scusa se ti amo troppo e mai abbandonata. Questo è il suo secondo
libro da “solista” e ammetto di aver ritrovato l’autrice frizzante e divertente
che avevo conosciuto. Non baciare sua
maestà il ranocchio è una commedia rosa, un racconto vivace che sa
coccolare.
Troviamo in questa storia equivoci e anche
situazioni spassosissime. La storia tra Madeleine e Philip parte da un patto
diabolico con la nonna di Phil, con colpi di scena e contro-patti. Complice
proprio la nonnina di Philip, viviamo situazioni romantiche, tipiche di una
favola rosa. Non a caso la colonna sonora che percorre tutto il libro è La vie en rose.
Non ho amato molto Madeleine come
personaggio, in alcuni tratti era troppo sicura di sé tanto da risultare
antipatica, ma con l’evolversi della situazione riesci a entrare in sintonia
con questa ragazza, che comunque ha contato sempre sulle proprie forze e che
dimostra di essere tenace e onesta. Philip è davvero un po’ ranocchio e un po’
principe azzurro. La vera forza della natura è Mary, una nonnetta quasi novantenne
che ha più vitalità di un bambino. Mary è effervescente come una bottiglia di
spumante e non demorde mai.
Consigliato a chi sta cercando una favola romantica.
Ringrazio la CE per avermi omaggiata della
copia digitale del romanzo.
Con questo romanzo spunto un altro obiettivo della reading challenge Vintage Trial, precisamente l’obiettivo semplice n° 5: Leggi un libro con cibo in copertina.
come mi ispira questo libro!!!!!
RispondiEliminaè molto carino
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