Recensione: A un metro da te di Rachael Lippincott

Autore: Rachael Lippincott con Mikki Daughtry e Tobias Iaconis

Titolo: A un metro da te

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 5 marzo 2019

Pagine: 236

A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?


A un metro da te è un Sick-lit: (Sick: malato) uno o entrambi i protagonisti sono affetti da una malattia o disagio psicologico. In questo caso può non essere previsto un happy ending poiché spesso terminano con la morte di uno dei due. (Definizione presa dal freebie di GUIDA (INCOMPLETA) ALLA CARATTERIZZAZIONE DEI ROMANCE a cura di Felicia Kingsley, Lea Landucci, Bianca Marconero e Naike Ror).

Ora, già aver indicato a quale genere di romanzo appartenga questa storia ci fa capire l’ambientazione e la tematica principale. Stella e Will, con Poe, sono ragazzi adolescenti malati di fibrosi cistica. Tutto il racconto è in una ambientazione ospedaliera, vengono raccontate la gestione delle terapie e i sentimenti in merito alla situazione di essere un malato terminale. Sono messi in evidenza i legami affettivi, amicali o familiari, che si sviluppano e le difficoltà nelle relazioni. Stella, Will e Poe sono tre amici che stanno lottando per ottenere tempo in più da trascorrere con le persone che amano.

Per quanto la storia sia ben descritta e in parte anche coinvolgente, è comunque un racconto che non si può leggere a cuor leggero. Il linguaggio utilizzato è delicato e adatto a dei ragazzi, ma i temi affrontati non sono facili, si parla di abbandono, di morte, di elaborazione del lutto per un familiare e di separazione dei genitori. Questi tre amici ne hanno “subite” di ogni tipo… e per loro non è stato facile dover affrontare tante sfide e in contemporanea pensare alla loro salute. Proprio il loro specifico rapporto con la loro situazione di salute è il nucleo centrale di questo racconto. Tutti e tre sanno di essere “terminali”, ma ognuno di loro affronta la circostanza con le proprie caratteristiche: c’è chi fugge, chi si ribella e chi diventa maniaco del controllo.

La storia di questi ragazzi non è proprio originalissima; leggendola, mi è tornato in mente Colpa delle stelle di John Green o L’amore non esiste di Serena Arcangioli. Quest’ultimo romanzo ha proprio lo stesso tipo di malattia come tema centrale.

Dopo aver letto il romanzo avrei voluto vedere la versione cinematografica, ma non ho trovato il titolo in nessuna delle piattaforme di streaming che in casa mia ormai vengono usate quotidianamente.

 


Con questa recensione partecipo alla rubrica Angolo Vintage, infatti ho comprato questo romanzo dopo l’uscita del film. Volevo infatti vederlo, ma poi ho deciso di aspettare di aver letto la storia… e continuerò ancora ad aspettare. 

 



In virtù del fatto che questo libro staziona nella mia libreria da un tempo lunghissimo posso spuntare un’altra voce della mia lista vintage per la challenge Vintage Trial



Commenti

  1. io come ti ho già detto altrove non leggerò questo libro, con questo tipo di storie faccio davvero fatica perchè mi fanno stare malissimo

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  2. Ho amato tantissimo Colpa delle stelle, non so però se vorrei soffrire di nuovo

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  3. Non amo particolarmente questo genere di romanzi, mi fanno stare troppo male.

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