Recensione: Bugiarde nate di E. Lockhart

 

Autore: E. Lockhart

Titolo: Bugiarde nate

Editore: De Agostini

Data di pubblicazione: 12 luglio 2022

Pagine: 335

Prima di "L'estate dei segreti perduti", prima che tutto andasse storto, prima della vacanza perfetta finita in tragedia... c'erano loro: le ragazze della famiglia Sinclair. Un'ereditiera travolgente, un ragazzo irresistibile. Un'estate di tradimenti imperdonabili e terribili errori. Le sorelle Sinclair contano i giorni che le separano dalle vacanze a Beechwood, l'isola privata su cui trascorrono ogni meravigliosa estate, tra lunghe nuotate nell'oceano e spumeggianti aperitivi a bordo piscina. Ma stavolta le cose saranno diverse. Da quando una tragedia ha spezzato la vita della più giovane erede dei Sinclair, Rosemary, niente sull'isola potrà più essere come prima. O forse sì? La cosa peggiore di perdere una sorella è dimenticarla. E la famiglia Sinclair sembra aver ristabilito una nuova normalità, nell'estate senza Rosemary. Solo per Carry il vuoto lasciato da sua sorella resta incolmabile. Soltanto lei sembra non riuscire a superare il suo ricordo e voltare pagina. L'unico modo che ha per soffocare il dolore è anestetizzarlo con i medicinali... almeno fino a quando sull'isola dei Sinclair non arrivano tre ragazzi: George, Major e, soprattutto, l'affascinante e misterioso Pfeff, che sa cosa significa non sprecare un chiaro di luna. O un solo attimo della vita. Per Carrie e le sue sorelle inizia così un'estate magica, in cui scopriranno la forza del loro legame. Un'estate costellata di passione ma anche di segreti, tradimenti e bugie. Un'estate che le segnerà per sempre.

 

Chi tra di noi ha dimenticato il primo bacio? Io no, ho passato mezzo secolo di vita, ho realizzato sogni e costruito una bella famiglia, ma ancora ricordo l’emozione del primo bacio e anche tutti i sentimenti e le fantasie che si portava a corredo. Carrie non è diversa da me. In questo romanzo, la Lockhart ha voluto regalare ai suoi lettori un prequel della storia delle sorelle Sinclair. Bugiarde nate infatti è ambientato nell’estate 1987 e spiega parte dei segreti che avranno un ruolo importante nella storia di Cady, in L’estate dei segreti perduti.

Non ho letto il romanzo precedente, ma nelle prime pagine di questo libro c’è un’allerta spoiler, quindi non so se ho fatto bene a leggere prima questo; sta di fatto che la storia narrata mi è piaciuta e anche molto. Carrie ricorda la sua adolescenza e in particolare quell’estate durante la quale molte cose sono cambiate, avendo lei scoperto segreti e bugie della propria famiglia e avendo capito quanto a volte sia importante anche l’apparenza.

In un’isola da sogno, in cui tutto si trasforma in momento romantico, avvengono storie di tradimento e di fatti terribili. La vita sull’isola potrebbe essere un sogno ad occhi aperti, ma spesso diventa un incubo. Ho apprezzato molto la scelta di inserire questa storia nel passato, perché un ruolo determinante lo ha proprio la mentalità e la cultura di quel tempo. Molti riferimenti alle canzoni e agli eventi storici o di costume li ho potuti apprezzare proprio perché Carrie è mia coetanea e, benché in America ci fosse più “apertura mentale”, molto di quello che racconta l’ho sentito vicino al mio vissuto personale. Le ragazze dovevano comportarsi in modo da far onore al nome di famiglia. L’omosessualità era ancora un argomento scomodo, una cosa da tenere nascosta come fosse disonorevole. La dipendenza era per lo più tollerata, come fosse il modo naturale di affrontare i problemi, e anche i ragazzi arrivavano ad usare alcool e farmaci pur di evadere dalla realtà quotidiana.

In tutto questo non c’è solo Carrie, che è la voce narrante degli eventi, ma ci sono tutti i suoi familiari e gli amici. Tutti con le loro fragilità, i loro pensieri e i loro segreti, perché ognuno (di noi) ha un segreto che custodisce gelosamente.

La Lockhart ha uno stile di scrittura che ti cattura. Ti ritrovi subito immerso nell’ambientazione, riesci a stabilire un contatto con i personaggi e questo di tiene incollato alle pagine. Una volta iniziata, fai fatica a staccarti dalla storia. È un racconto dal ritmo fluido, non veloce, ma mai statico. Avevo avuto modo di leggere un altro romanzo di questa autrice, Forse ci ritroveremo (recensione), e anche in quel caso proprio questa scrittura particolare mi aveva colpita. Decisamente il modo migliore per attirare l’attenzione degli adolescenti, cui questo romanzo si rivolge.

Ho apprezzato molto la cura messa nel delineare i personaggi, perfettamente inseriti nella cultura del periodo storico cui ci si riferisce, i legami familiari con la politica e con il mondo degli affari. Trovo ben caratterizzate anche le diverse problematiche affrontate, come appunto l’omosessualità, la dipendenza, ma anche la “libertà” sessuale. Non ci sono scene di sesso, ma si riesce a percepire quale sia il modo in cui questa sfera intima sia trattata. C’è anche un discorso legato alla legalità e a quanto questa dipenda anche dalle “apparenze”. Il tutto legato da bugie ben costruite e da segreti opportunamente celati. Non è un racconto felice, anzi l’ho trovato molto tormentato, ma piacevolissimo.

Un buon libro, ben costruito per essere rivolto ai giovani, ma che anche un adulto può apprezzare. Assolutamente consigliato.


Ringrazio la CE per avermi omaggiata della copia cartacea del romanzo.



Commenti

  1. Una bellissima recensione per un libro che sicuramente leggerò. Amo le storie malinconiche dove i protagonisti ripercorrono la loro vita e giovinezza quindi non me lo posso perdere. E poi adoro il periodo storico quindi non me lo farò mancare❤️

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