Recensione: Mezzamela. La bellezza di amarsi alla pari di Matteo Bussola

Autore: Matteo Bussola

Titolo: Mezzamela. La bellezza di amarsi alla pari

Editore: Salani

Data di pubblicazione: 17 gennaio 2023

Pagine: 144

Cosa succede quando ti accorgi, per la prima volta, che ti piace qualcuno? Viola si è resa conto di vedere Marco con occhi diversi in un pomeriggio di ottobre, di lunedì, nel cortile della scuola media mentre sta giocando a calcio e nel cielo corrono grosse nuvole bianche, una sembra un orso. Marco invece prova qualcosa per Viola già da un po’, ma sono amici da tanti anni e si sa che, quando dici a qualcuno che ti piace, poi le cose cambiano e quasi mai in meglio. Ed è proprio lì, nel momento della consapevolezza di nuovi sentimenti, quando tutto dovrebbe essere semplice e bello, che le cose si fanno invece più difficili. Quand’è che si smette di essere amici e si diventa magari altro? Come si capisce la differenza? Come si parla a una stessa persona con una voce nuova? Con che occhi la si guarda? Come superare quel gigantesco scoglio di imbarazzo e di incomprensione senza dover ricominciare tutto da capo? Un delicato diario di educazione sentimentale che fotografa l'adolescenza e tutti i suoi cambiamenti, un romanzo sui primi amori ma anche sulle fragilità e sullo smettere di proteggersi per paura. Perché non importa se sei maschio o se sei femmina, se il tuo corpo sta cambiando e tu non gli riesci a stare dietro, l’importante è che (ri)cominciamo a guardare gli uni negli occhi degli altri. Quel che sceglieremo di vedere dipenderà solo da noi.

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Ma voi ricordate la prima volta che vi siete accorti che vi piaceva un’altra persona? Io sì! E avevo la stessa età di Viola, ero in seconda media e mi piaceva tanto un ragazzino di terza media.

Leggendo Mezzamela, ho riprovato tutte quelle sensazioni provate da adolescente. La confusione di non riuscire a capire cosa mi stesse accadendo, del resto io quel ragazzo lo incontravo sempre quando andavo a scuola dei miei fratelli e ci andavo spesso, perché c’erano le partite di calcio, gli incontri con la famiglia, le messe... Poi d’un tratto quel ragazzino non era più il “difensore” della squadra, ma era diventato quello carino che mi sorrideva. Viola e Marco vivono la stessa confusione: fino a un momento prima sono i migliori amici, sempre insieme in tutto, e poi un lunedì pomeriggio qualcosa cambia, un qualcosa talmente forte da creare un effetto domino.

Questo romanzo è di una tenerezza unica. Ci porta proprio indietro nel tempo (nel mio caso), ma, siccome è rivolto a un pubblico adolescente, possiamo dire che è calato perfettamente nel target di riferimento. Viola e Marco sono due dodicenni. Cercano di capire quale sia il loro posto nel mondo. Hanno timore di aprirsi con i genitori e cercano le informazioni rivolgendosi agli amici.

In questo romanzo ritroviamo Viola e la sua bellissima famiglia, la stessa Viola che abbiamo conosciuto con Viola e il blu. Quando ho detto al mio collega di classe che stavo leggendo Mezzamela, mi sono espressa così: “Sto leggendo il seguito di Viola e il blu!”. Tuttavia sono stata imprecisa, perché Mezzamela non è un vero e proprio seguito, ma in questa storia ritroviamo Viola e la sua bellissima capacità di osservare, la sua voglia di conoscere, il suo non lasciarsi condizionare dai pregiudizi. I due romanzi infatti sono legati da un filo invisibile dato proprio dalla tematica centrale ovvero gli stereotipi di genere, ma sono completamente separati. Certo, chi ha già letto Viola e il blu lo apprezza moltissimo, specie perché ritrova Viola e il suo modo di non arrendersi. La protagonista ha alle spalle una famiglia attenta e, anche se in questo romanzo la famiglia si vede poco, la si percepisce tantissimo nelle parole e negli atteggiamenti di Viola. Questa bambina non si accontenta del “così fanno tutti”, vuole capire e soprattutto vuole ragionare con la propria testa, anche a costo di essere presa in giro dai bulletti della scuola.

Questo libro va letto, soprattutto dagli adolescenti, ma già a partire dai dieci anni. In classe stiamo leggendo Viola e il blu per parlare degli stereotipi di genere, ma il prossimo anno leggeremo questo romanzo per accompagnarli nel loro periodo di crescita, specie per quello che riguarda la sfera emotiva. Trovo che sia fondamentale affrontare questi temi con le bambine e i bambini, specie oggi in cui il mondo va troppo in fretta. Dovremmo prenderci il tempo di leggere una storia come questa e affrontare con serenità e semplicità temi delicati come la sfera sentimentale e l’orientamento sessuale, il pregiudizio e gli stereotipi.

Matteo Bussola ha la capacità di parlare ai più giovani con parole significative, con uno stile narrativo semplice che arriva a tutti e che risulta coinvolgente. Questa volta abbiamo la possibilità di vivere la storia attraverso il racconto a pov alternato tra Viola e Marco, mentre l’ultimo capitolo è il punto di vista del bulletto della scuola. Quest’ultima parte è però bellissima, perché riusciamo a capire il motivo per cui Tommy ha quell’atteggiamento arrogante, perché è così “antipatico” (nel libro dice proprio che è uno str….).

Una menzione alle immagini: il romanzo è ricco di illustrazioni a pagina intera, illustrazioni che sono una meraviglia; ogni capitolo termina con una immagine significativa, un’istantanea dell’episodio che sia degno di essere ricordato. Le stesse immagini potrebbero essere usate in duplice maniera, se decidiamo di leggere il libro insieme ai più piccoli: come anticipazione di quello che avverrà oppure come aggancio per riprendere la lettura.

Non mi resta che dirvi: leggetelo! Se ancora non lo avete fatto, dedicate un paio d’ore della vostra vita a leggerlo, è un gioiello di libro.

 


Voglio ringraziare di cuore Chicca per avermi regalato questo libro per le feste di Natale 2023, quando lei era il mio Secret Santa.



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