Recensione #38: Quello che non siamo diventati di Tommaso Fusari
Autore: Tommaso Fusari
Titolo: Quello che non siamo diventati
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 luglio 2019
Pagine: 262
«Andrà tutto bene, Michael.» «E come fai a dirlo, Sara? Prevedi
il futuro?» «Non prevedo il futuro, ma siamo insieme, no?» Mi volto verso il
campo di cocomeri e le vigne, che avevamo attraversato per arrivare alla
recinzione. Non c'è nessuno all'orizzonte. «E se andasse tutto male?» «Be',
restiamo insieme.» «Sempre?» «Per tutta la vita.» Una promessa fatta da
bambini, calda e rassicurante come una carezza, come un abbraccio quando fuori
fa tanto, tanto freddo. Un fratello e una sorella, Michael e Sara, che una
volta erano inseparabili e ora sono quasi due estranei, due che, pur abitando
sotto lo stesso tetto, si sfiorano appena. E, nel mezzo, la vita, fatta di
momenti belli ma anche brutti, momenti in cui tutto può andare avanti, oppure
può interrompersi bruscamente. Momenti che arrivano inaspettati per dirti che
tutto deve cambiare. Anche se non vuoi, anche se non sei pronto. E a quel
punto, poco importa come, tu devi trovare un modo per andare avanti. E questo
hanno fatto Sara e Michael. Ognuno per conto proprio, però. Lei attenta a non
far trapelare il dolore che le si appiccica alle ossa, agli occhi, ai battiti
cardiaci e che le fa mancare l'aria, e a controllare sempre tutto, a non
lasciarsi sfuggire niente, in un ingenuo tentativo di tenere ogni cosa in
equilibrio. Lui in balia di ciò che accade, senza trovare mai la forza di avere
un orientamento, col cuore imbottito di hashish e la testa di sogni infranti.
Entrambi sempre più estranei e lontani l'uno dal cuore dell'altra. Ma a un
certo punto però qualcosa, o meglio qualcuno, irrompe nella loro vita facendo vacillare
il loro piccolo mondo cristallizzato, fatto di giorni sempre uguali, silenzi,
muti rimproveri, possibilità sospese, distanze che diventano siderali e ricordi
sbiaditi. Di nuovo, Michael e Sara sono di fronte a qualcosa che potrebbe
stravolgere la loro esistenza. E se soltanto smettessero di vivere ogni
cambiamento come una crepa dalla quale possono entrare solo cose brutte, forse
potrebbero riprendere il cammino interrotto tanti anni prima, trovare il modo
di tornare a respirare, a credere nel futuro, e, magari, infine, ritrovarsi.
anche se avrei voluto dare dieci e lode |
Prima di iniziare a parlare di questo libro, voglio ringraziare le 3 Ciambelle (Laura, Stefania e
Laura) per avermelo regalato per il mio compleanno.
Commentare
questo libro di Tommaso Fusari non è facile.
Quello che non siamo diventati è un romanzo che parla del legame tra fratelli. Un
legame difficile. Tra fratelli si litiga, si fanno stupidate insieme, si ride e
si piange; a volte ci si allontana, ma poi ognuno di noi sa che può contare sul
proprio fratello o sulla propria sorella. Io ho due fratelli minori di me, ma
il mio rapporto con loro non è come quello che c’è tra Sara e Michael. Eppure
io Sara un po’ l’ho capita. Ho capito le sue scelte, il suo senso di
protezione. Michael l’ho capito meno, anche se in alcuni momenti ho rivisto in
lui mio fratello più piccolo.
A
quella domanda di Michael ho ripensato a mio fratello più grande; quando
tornavamo tutti e tre da scuola, lui cucinava per noi la pasta al pomodoro e
ammetto che non c’era pasta migliore di quella!
Un
personaggio che da subito mi ha dato il voltastomaco è Alex. Quasi da subito ho
avuto una brutta sensazione con il suo modo di fare, mi sembrava subdolo, quasi
viscido. Lola invece mi ha fatto tenerezza, una ragazza che, come Michael, non
sa affrontare il senso di solitudine.
Tommaso
Fusari scrive in modo semplice, un modo che arriva dritto al cuore, anche
quando racconta una storia come questa, una storia davvero per nulla semplice,
un racconto che è un pugno nello stomaco. Ti fa sentire la solitudine, la
paura, l’impotenza davanti alla vita.
Tommaso
mi aveva messo alla prova con il suo primo romanzo, Tempi duri per i romantici; con questo mi ha fatto soffrire e
piangere, ma mi ha conquistata.
È
vero, ho pianto di dolore, ma ho anche sentito la speranza che ci lascia
intravedere… e ho chiuso l’ultima pagina con le lacrime impigliate tra le
ciglia, timorose di scendere. Lacrime silenziose perché piene di sentimenti,
anche contrastanti.
Da
ultimo vorrei dire qualcosa sulla copertina del libro. La cover mi era piaciuta
subito, non appena Tommaso l’aveva postata, credo sia stato amore a prima
vista. Ora, al termine della lettura, posso dire che è meravigliosa, riassume
tutto quello che è raccontato nelle pagine di questa stupenda e dolorosa
storia. Un legame rotto ma che, con fatica, pazienza e tanto amore, si cerca di
rimettere a posto.
Consiglio
con il cuore la lettura di questo romanzo, è bello
bello bello.
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