Recensione #71: Mia suocera è un mostro di Valentina Vanzini


Autore: Valentina Vanzini

Titolo: Mia suocera è un mostro

Editore: Newton Compton editori

Data di pubblicazione: 2 luglio 2020

Pagine: 320

Lexie Woods è una fashion victim, vive a New York, lavora come giornalista per una rivista di tendenza e si muove con disinvoltura tra inaugurazioni e feste esclusive. Potrebbe sembrare una vita perfetta se non fosse che le sue relazioni sentimentali sono un vero disastro. Ecco perché, quando incontra Mr Perfect, un bellissimo giovane italiano emigrato di successo, è disposta a tutto pur di far funzionare le cose. Persino partire senza preavviso alla volta della Sicilia, per conoscere quella che, se tutto andasse secondo i piani, potrebbe diventare presto la sua adorabile suocera. Non è forse vero che per conquistare il cuore di un uomo italiano bisogna piacere a sua madre? Quello che Lexie non sa è che la donna che la aspetta oltreoceano non è la dolce mamma da commedia all'italiana che aveva immaginato, tutta preghiere, manicaretti e complimenti, ma una perfida manipolatrice determinata a ostacolare il loro, eventuale, matrimonio... Tra segreti di famiglia, una ex agguerrita e un futuro cognato decisamente irritante, Lexie dovrà schivare la potenziale catastrofe e dimostrare di aver diritto al suo romantico futuro.





Non amo dare voti bassi ai libri per diversi motivi, primo fra tutti il rispetto per il lavoro dell’autore. Sicuramente in questo caso l’autrice voleva raccontare in modo allegro e satirico le “usanze” del sud, dove la voce della mamma è legge. In realtà ne è uscito fuori un resoconto che mette in ridicolo le abitudini e la cultura del sud Italia. Ho letto questo romanzo attirata dal titolo, che mi lasciava presagire una storia divertente e ironica. In realtà mi sono trovata a leggere qualcosa di “grottesco”.

Certo, nella mia vita ho conosciuto suocere indisponenti e invadenti, a volte anche possessive e gelose, del resto la giovane nuora vuole portare via loro il bene più grande, ma Donna Rosaria è troppo esagerata. E se è vero che l’esagerazione ogni tanto strappa una risata, in questa storia è veramente troppo.



Prima di scrivere questo mio pensiero sono andata a riprendere la trama (che ho riportato sopra) e quindi mi sono venute in mente delle annotazioni:

Lexie Woods è una fashion victim (patita della moda, pensa solo a vestitini firmati e sandali alla schiava o con il tacco), vive a New York, lavora come giornalista per una rivista di tendenza (una rivista trash, con una direttrice che è di una volgarità unica) e si muove con disinvoltura tra inaugurazioni e feste esclusive (di questa vita non si racconta veramente nulla). Quello che Lexie non sa è che la donna che la aspetta oltreoceano non è la dolce mamma da commedia all'italiana che aveva immaginato, tutta preghiere, manicaretti e complimenti, ma una perfida manipolatrice determinata a ostacolare il loro, eventuale, matrimonio... Tra segreti di famiglia, una ex agguerrita (veramente non è per niente agguerrita. Lo è di più la suocera, perché la ex è invece molto remissiva, anzi in alcuni casi è quasi dolce… arriva persino a fare pena) e un futuro cognato decisamente irritante (Vito non è per niente irritante, è un po’ troppo farfallone e a volte irriverente, ma è l’unico che abbia mostrato un po’ di onesta ospitalità italiana), Lexie dovrà schivare la potenziale catastrofe e dimostrare di aver diritto al suo romantico futuro.

Lexie (come detto commentando la trama) è una sciocca, amante solo delle mode. Attenta all’apparenza e non alla sostanza. All’inizio non sembrava così male, ma con il passare delle disavventure è mai possibile che non riesca a capire?

Mr Perfect di “perfect” non ha proprio nulla. È un burattino nelle mani della madre. Ma chi lo vuole un uomo così? Un uomo che non difende la propria donna, ma si lascia raggirare dalla madre?

Sicuramente è meglio Vito! Oddio, è un po’ libertino e ribelle, certo l’unico che riesce a non farsi manovrare dalla madre, ma anche l’unico che potrebbe essere d’aiuto a Lexie (che pure non lo merita).

A metà romanzo sono stata tentata di mollare la lettura, ma io sono una che legge un libro fino alla fine. Da una parte ho fatto bene, perché in fondo l’idea del romanzo non è male e inoltre è scritto molto bene, in uno stile fresco e scorrevole. C’è poi da dire che volevo sapere quanto sarebbe stata disposta a sopportare Lexie.

Purtroppo non è stata una buona lettura per me.



Ringrazio comunque la CE per avermi omaggiato della copia digitale.

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