Recensione: Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg
Autore: Fannie Flagg
Titolo: Mr Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Data di pubblicazione: 21 gennaio 2009
Pagine: 235
L'inverno è alle porte e l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla
nascita, porta il nome della famosa minestra pronta perché, quando lo
ritrovarono, nella culla ne aveva accanto una lattina), viene avvertito dal
medico che se non cambierà clima non vedrà la primavera. Allora lui fa le
valigie per Lost River, Alabama, diretto a un albergo che potrebbe fare al caso
suo. Quando arriva scopre che l'albergo è andato a fuoco, ma viene accolto
dalla piccola comunità del villaggio. E da una bambina che va in giro scalza,
zoppica e gioca tutto il giorno con un pettirosso. Anche lei, come Mr.
Campbell, non conosce la data del suo compleanno... Una storia dolce come la
crostata dall'autrice di "Pomodori verdi fritti".
La Flagg scrive racconti che sono
pura poesia. Anche questa volta mi sono sorpresa di quanto la storia di Oswald
P. Campbell mi sia entrata sotto pelle.
Attraverso il racconto della vita di
Mr Campbell, la Flagg ci parla di cosa significhi far parte di una comunità.
Oswald, per questioni di salute, deve lasciare la sua Chicago alla volta
dell’Alabama. Inizialmente è disorientato a causa del passaggio dalla vita
nella grande città a quella di un piccolo paesino come Lost River, ma ben
presto si adatta alla vita tranquilla, alla quotidianità ed entra a far parte
di quella accogliente comunità. Certo, un ruolo fondamentale lo rivestono
l’uccellino Jack e la piccola Patsy.
È la seconda storia che leggo scritta
dalla Flagg e ancora una volta questa autrice mi ha conquistata, ha parlato
dritta al cuore, facendomi provare belle emozioni. Con delicatezza affronta
temi come la malattia, la disabilità, l’accettazione e soprattutto mi ha fatto riscoprire la
magia del Natale. Sì, perché in questo romanzo i miracoli avvengono proprio nel
periodo delle feste.
Consigliatissimo soprattutto a chi ama le storie cariche di sentimento, ma che non siano smielate.
Con questo romanzo partecipo alla rubrica Questa volta leggo, ideata da Chiara, Dolci e Mariarosaria, che prevede la lettura di un romanzo che abbia una parola chiave nel titolo o nella copertina. Questo mese la parola scelta è FIORE. Sulla copertina di questo libro compaiono alcuni fiori, che penso siano delle camelie rosse, le quali hanno un ruolo importante nel romanzo. Vi lascio il banner dove sono presenti tutti i blog partecipanti all’iniziativa, passate a leggere quale titolo hanno scelto loro.
Questa lettura mi permette di spuntare un altro obiettivo della sfida di lettura Vintage Trial; esso è infatti uno dei 15 libri vintage della mia lista. Ho comprato questo libro un paio di anni fa, dopo aver letto della stessa autrice Voli acrobatici e pattini a rotelle a Wink's Phillips Station. Come spesso accade, il libro è rimasto in libreria in attesa del suo momento.
Non amo la Flagg, credo di essere l'unica, ma sono contenta che riesca sempre a conquistarti
RispondiEliminascrive storie molto toccanti
EliminaMi incuriosisce molto
RispondiEliminaMi piace molto la Flagg
Eliminacarino carino anche questo libro! la flagg mi piace proprio tanto
RispondiEliminaAnche a me, l'ho scoperta per caso e ora vorrei leggere tutto
EliminaAnche io, come Chiara, non amo Fannie Flagg. Però ogni tanto mi è venuta voglia di darle una possibilità e non me ne sono mai pentita del tutto. È scontato che se posso scegliere scelgo qualcosa che mi piaccia di più.
RispondiEliminaOvviamente ognuno sceglie ciò che sente più vicino, io mi sono lasciata convincere a darle una possibilità. Non mi pento della scelta, perché ho scoperto delle gran belle storie.
EliminaNon conosco i libri della Flagg ma sarei curiosa di provare a leggerne uno
RispondiEliminaFloriana, secondo me a te piacerebbero
EliminaAncora non leggo niente di questa autrice. Ma ho comprato un paio di libri che prima o poi leggerò!
RispondiEliminamerita davvero
EliminaSento sempre parlare benissimo della Flagg, ma ancora, per me, non è arrivato il suo momento... Vedremo cosa mi riserverà il futuro!
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