Blog Tour: Unravel the Dusk di Elizabeth Lim

Autore: Elizabeth Lim

Titolo: Unravel the Dusk

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 31 agosto 2021

Pagine: 348

Maia Tamarin ha già dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l'imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate. Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull'orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa... La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Edan, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.

 

Unravel the Dusk è la conclusione della dilogia “Il sangue delle stelle” di Elizabeth Lim.

La storia di Maia Tamarin riprende esattamente da dove si è interrotto il precedente libro, Spin the Dawn, ovvero con la realizzazione dei tre abiti della dea Amana.

Ammetto che avevo delle grandi aspettative per questa seconda avventura, ma ho trovato la storia un po’ sottotono.

Il racconto, pur non riuscendo a conquistarmi completamente, è avvincente, ricco di immagini “magiche”; è un fantasy molto colorato e ci sono spunti interessanti, peccato che rimangano solo abbozzati.

Spesso, poi, cerca di parlare di temi importanti attraverso le storie della tradizione, le canzoni e le poesie.

Questo mi ha portata ad approfondire il ruolo della poesia nella cultura cinese.

Questa cultura usa la poesia per descrivere l’immaginario, cerca di creare un legame tra le idee e le immagini. Forse proprio questa qualità intrinseca alla poesia antica rende affascinante la narrazione poetica per la cultura occidentale.

La poetica cinese è talmente evocativa che bastano pochi versi per descrivere una idea o un sentimento. Di pari passo con le pennellate che l’autore scrive per tracciare gli ideogrammi si creano immagini nella nostra mente.

Non è facile parlare della poesia cinese, essa è intrisa di filosofia, religione, cultura che sono molto distanti dal sentire occidentale. Lo stesso linguaggio descrittivo è lontano dal senso comune proprio dell’Occidente. Il bello della poesia cinese è però la capacità di saper “dipingere con le parole”. La scena che viene descritta è viva e aspetta che il lettore ne colga il senso profondo.

 

Ringrazio la CE per la copia digitale in omaggio e per avermi permesso la lettura in anteprima di questa storia.



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