Recensione: La ragazza che cancellava i ricordi di Chiara Moscardelli
Autore: Chiara Moscardelli
Titolo: La ragazza che cancellava i ricordi
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 15 febbraio 2022
Pagine: 296
Fa disegni sulla pelle per coprire i ricordi
o per fissarli, sa usare qualunque tipo di arma e conosce ogni tecnica di
sopravvivenza. Ma con gli uomini è una frana, anzi li tiene proprio alla larga.
È convinta che sarà sempre sola, ma forse sta per essere smentita. La comicità
di Chiara Moscardelli sbarca sul Lago Maggiore per creare un nuovo,
irresistibile personaggio femminile, che travolge il giallo italiano. Olga ha
trentanove anni, abita in un paese al confine con la Svizzera ed è ossessionata
dalla paura di perdere la memoria, com’è successo a sua madre. È stata lei a
chiamarla come la Čechova, ma, se l’allieva di Stanislavskij era
corteggiatissima, Olga ha sempre diffidato dei maschi. «La tatuatrice che
cancella i brutti ricordi», l’ha definita il «Corriere», dando una sgradita
notorietà proprio a lei, cresciuta isolata come aveva deciso suo padre, che
l’ha iniziata all’arte del combattimento. Quando scompare Melinda, un’amica
milanese tatuata anni prima, Olga si getta nella sua ricerca. Così incontra l’attraente
giornalista Gabriele Pasca, che sovverte ogni sua certezza sui sentimenti. Per
scoprire che cosa si cela dietro le sparizioni di diverse donne, Olga dovrà
sfuggire a un uomo spietato che la insegue. Un uomo con una piovra tatuata sul
collo.
La
ragazza che cancellava i ricordi è un romanzo giallo con
protagonisti due detective amatoriali. Sulla carta sembrava una lettura molto
adatta a me. Da più parti avevo letto che si trattava di un giallo con scene
divertenti e con una buona dose di ironia. Inoltre ero molto curiosa in merito
alla scrittura dell’autrice, che aveva stuzzicato il mio interesse con la serie
di “Teresa Papavero”, quindi quale occasione migliore per approcciarmi a lei?
In realtà la scintilla non è scoccata.
Olga ha suscitato la mia simpatia solo
marginalmente; i personaggi che mi hanno catturata di più sono stati Max, Sebastian
e Giacomina, che pure ho trovato un po’ esagerati, ma comunque stanno bene nel
contesto e quindi non mi dispiacciono. Gabriele Pasca, boh, sarà pure carino,
come descritto dall’autrice, ma oltre non va. Molto più affascinante ho trovato
la figura del padre di Olga, un padre molto strano, misterioso…
Credo di essere stata un po’ confusa, quindi provo
a riorganizzare il mio pensiero. Olga afferma di non volere legami con nessuno
e il fatto che vada ad abitare in un paesino disperso tra le montagne in riva
al Lago Maggiore le darebbe pure credito, però in realtà ha intessuto una fitta
rete di legami, anche se non lo vuole ammettere nemmeno a se stessa. Vero è che
dall’inizio alla fine della storia Olga rivede molte delle sue posizioni, ma ha
anche tanta paura di crearsi una “famiglia” nel senso di affetti, che siano
amicali o amorosi è la stessa cosa per lei.
Sinceramente non riesco ad esprimere un
parere su questo romanzo, davvero non mi escono le parole. Contrariamente a
quello che faccio di solito, sono andata a leggermi le recensioni su questo
libro in diversi blog (primo fra tutti quello de La Biblioteca di Eliza) e non
sono riuscita a ritrovarmi nelle loro parole. L’unica cosa che vediamo in
comune è proprio l’atteggiamento di Olga che afferma di non volere legami,
mentre invece ha già una fitta rete di affetti. Non sono riuscita però a vedere
l’ironia nelle battute e nei dialoghi. Non ho sorriso dei battibecchi tra Olga
e Gabriele. Anzi, ammetto che Gabriele mi sta anche poco simpatico e l’unica
cosa che me lo ha fatto apprezzare sono stati i riferimenti a film e serie che
io ho amato, vedi Criminal Minds o Law and order.
Tutto sommato la storia è piacevole, ma ciò
che le fa guadagnare punti è la capacità narrativa dell’autrice. Le scene si
susseguono ad un buon ritmo e i tanti colpi di scena, forse anche un po’
troppi, rendono incalzante l’incedere della vicenda. Il giallo non è molto
intricato, più di tutto a renderlo ricco di apprensione sono le tecniche da
ninja che Olga mette in pratica.
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