Recensione: Libera la tua voce di Febe Giorgi
Autore: Febe Giorgi
Titolo: Libera la tua voce
Editore: Dea Planeta
Data di pubblicazione: 29 marzo 2022
Pagine: 203
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette.
Ogni sera, prima di andare a dormire, Vera conta i flaconcini nell’armadietto
del bagno. Se sono lì, va tutto bene. In passato però non è sempre andato tutto
bene e Vera è ancora abituata a preoccuparsi per gli altri. Si preoccupa di
quello che pensano i suoi amici, di dire la cosa sbagliata, della scuola
superiore che la aspetta. Si preoccupa per il papà, perché per cinquantanove
giorni ha smesso di essere un papà e l’ha lasciata sola. Luna invece sembra non
preoccuparsi di niente. Piercing al sopracciglio, capelli slavati, felpe larghe
e battute taglienti. “Luna lunatica”: dal giorno dell’incidente in piscina
tutti parlano di lei. Luna la sera non contano a sette per essere certa che il
suo mondo non vada in frantumi, ma anche lei ha avuto giorni bui e sa cosa
significa essere soli. Forse Luna vuole solo qualcuno a cui raccontare la
verità su ciò che è successo quella notte, sull’orlo di una piscina vuota.
Forse Vera vuole solo che il mondo non le crolli di nuovo addosso. Forse Luna e
Vera, così diverse ma simmetriche, non sanno farsi del bene. Ma quando la
verità le mette contro tutti, hanno un solo modo per sconfiggere la paura:
trovare il coraggio di liberare la propria voce.
“ […] non possediamo davvero niente.
Solo ciò che siamo”
Quanto può essere “critico” l’ultimo anno
delle scuole medie? Voi ricordate il vostro? Io il mio sicuramente sì e non
come uno dei migliori anni della mia vita! L’ultimo anno della scuola media può
essere un incubo o un anno da ricordare per sempre. Quello di Vera e Luna sicuramente
ha risvolti di entrambi i lati, alcuni momenti oscuri e altri di spensierata
gioventù, ma è soprattutto un anno da ricordare.
Vera è la tipica adolescente in lotta perenne
con i genitori, indecisa sulle scelte da fare, legata agli amici, ma con tanti
dubbi che iniziano ad affacciarsi alla sua mente. Da una parte c’è la voglia di
essere “giusta” fino a diventare intransigente, ma poi si cade nel circolo
delle amicizie e dei pettegolezzi. Luna ha subìto tanti pregiudizi e ha dovuto
nascondere la propria sensibilità con un atteggiamento da dura. Per alcuni
versi queste due ragazzine sono molto simili. E stringono tra loro un legame
forte basato sull’onestà e sulla sincerità.
L’amore, così come l’amicizia, doveva
essere questo. Uno spazio sicuro in cui lasciarsi andare, con la consapevolezza
che l’altra persona sarebbe stata lì per sostenerci, per impedirci di cadere o
anche solo per attenuare il dolore dell’impatto.
Questo romanzo per ragazzi è una bellissima
storia che parla in primo luogo di amicizia, ma anche di relazioni familiari,
di legami tra compagni di scuola e soprattutto di sogni e di come sia
importante lottare per realizzarli.
Febe Giorgi (ovvero Valentina Sagnibene, che
scrive sotto pseudonimo) ci racconta la vita vera di un gruppo di ragazzini
adolescenti al loro ultimo anno di scuola media, ragazzi che devono decidere
quale scuola scegliere per portare avanti il proprio sogno. Ci presenta la vita
quotidiana in classe, fatta di prese in giro a volte anche pesanti, e ci illustra
come nascono gli scontri tra ragazzi, le faide tra gruppetti. Ce lo siamo mai
chiesto cosa dia il via alle prese in giro o ai soprannomi? Bene, Valentina ci
fa vedere come, da una voce che inizia a girare, da un pettegolezzo nato a
volte per ridere, nasca invece una etichetta che poi ti viene affibbiata e che non
riesci più a gestire. E quanto coraggio ci vuole a uscire dal coro delle voci
che alimentano i pettegolezzi.
«È un’etichetta. E le etichette te le
appiccicano addosso quando non riescono a inquadrarti in nessuno schema
predefinito»
Questo è anche un libro che parla di bullismo, che spiega bene chi siano i bulli e
che fa vedere come superare il muro dell’indifferenza.
Perché essere un bullo non vuol dire essere “cattivo”. Così sarebbe troppo
semplice. Vuol dire fare cose brutte. Scegliere di fare male agli altri, di
proposito. E questa è una scelta con cui dobbiamo fare i conti tutti, prima o
poi.
Bellissimo anche il racconto di come sia
percepito il mondo degli adulti dagli adolescenti e viceversa. Sì, perché, se è
vero che per i ragazzi è difficile capire i genitori e le scelte che questi
hanno fatto, è altrettanto vero che spesso i genitori non sanno cosa si celi
nell’animo dei ragazzi. Da genitore e da adulta mi accorgo che effettivamente a
volte tendiamo a minimizzare le loro difficoltà, per loro le incomprensioni tra
amici sono drammi veri e propri e a volte “i grandi” non lo capiscono. D’altro
canto, spesso i ragazzi pensano di saperne di più degli adulti perché pensano
di sapere la verità (che trovano sui social).
Ho letto questo romanzo con molta attenzione,
mi sono legata subito a Luna mentre ci ho messo un po’ a entrare in sintonia
con Vera. Fin dall’inizio ho però detestato Brando e Giada, non mi hanno fatto
una buona impressione e il finale del romanzo ha confermato la mia opinione su
di loro.
Trovo che questa sia una storia adattissima ai ragazzi, non leggera, ma non pesante o pedante. È sicuramente un racconto che porta a riflettere su temi importanti. Lo fa parlando ai ragazzi e presentando una storia credibile, una storia di quelle che si potrebbero tranquillamente leggere sul giornale. Lo consiglio agli adolescenti, soprattutto a quelli che hanno ancora difficoltà a liberare la propria voce. Vera riesce a trovare il modo di affermarsi, di distinguersi dalla massa, ha imparato a pensare e agire con la propria testa: è stata capace di dedicarsi al proprio sogno
Ringrazio la casa editrice per avermi
omaggiata della copia cartacea del romanzo.
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