Recensione: Le mogli hanno sempre ragione di Luca Bianchini
Autore: Luca Bianchini
Titolo: Le mogli hanno sempre ragione
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 8 marzo 2022
Pagine: 240
Il maresciallo Gino Clemente ama la
canottiera bianca, il karaoke, il suo labrador e soprattutto la moglie
Felicetta e coltiva un unico desiderio: andare presto in pensione. Dopo anni
passati lontano da casa, viene finalmente trasferito nel suo paese d'origine,
Polignano a Mare, a ridosso della festa patronale di San Vito che dà inizio
all'estate. Per l'occasione, la famiglia allargata degli Scagliusi decide di
celebrare il compleanno della piccola Gaia con una "festa nella
festa", durante la quale Matilde può inaugurare e soprattutto mostrare la
sua nuova masseria a parenti e pochi amici. Non mancano i manicaretti peruviani
preparati dalla fedele Adoración, la tata tuttofare della famiglia. Oltre a
Ninella, don Mimì e a tutti i protagonisti di "Io che amo solo te" è
stato invitato anche il maresciallo Clemente che però declina, ma sarà chiamato
con urgenza sul posto: Adoración è stata trovata senza vita nel salottino degli
angeli collezionati con amore dalla padrona di casa. È subito chiaro che non si
tratta di una morte accidentale. Chi può essere stato? Nel pieno della notte di
San Vito, il maresciallo si troverà ad affrontare un po' controvoglia la sua
prima vera indagine. Ad aiutarlo nell'impresa ci penseranno la brigadiera Agata
De Razza, salentina dai capelli ricci e dalla polemica facile, e l'appuntato
Perrucci, il carabiniere più sexy del barese, oltre naturalmente al suo fiuto,
a quello del suo cane Brinkley e ai consigli disinteressati della moglie. Per
tutti gli abitanti della zona sarà il giallo dell'estate. Tra canzoni stonate,
melanzane alla parmigiana, segreti inconfessabili e voci di paese in cui tutti
parlano e nessuno dice, Luca Bianchini scrive una commedia esilarante e ci fa
vivere nella sua amata Polignano una nuova avventura ricca di colpi di scena,
in cui tutte le tessere del mosaico si mettono lentamente a posto per rivelare
una sorprendente verità.
Sono tornata con enorme piacere in quel di Polignano a Mare per incontrare nuovamente don Mimì e tutta la famiglia Scagliusi, una famiglia sempre più allargata.
Se nei precedenti romanzi il centro della
narrazione erano don Mimì e Ninella con il loro strano amore, in quest’ultimo
libro il punto focale è dato dal maresciallo Gino Clemente, che si trova a
dover risolvere un delitto e questo fatto lo scuote molto, poiché l’unico
intento che egli aveva era raggiungere la pensione. Ormai era già proiettato al
termine della carriera senza grandi problemi e in tutta tranquillità, con il
benefit di essere riuscito a tornare alla sua terra di origine.
Tutto poteva pensare, il maresciallo
Clemente, tranne che potesse accadere un omicidio a Polignano proprio il giorno
della festa di San Vito, a pochi mesi dalla sua pensione.
Questo scossone però torna a far brillare in
lui l’amore per il proprio lavoro, rendendolo fiero di indossare quella divisa.
Per fortuna, ad aiutare il maresciallo ci sono i suoi sottoposti,
principalmente la brigadiera De Razza e l’appuntato Perrucci.
Con questa storia Bianchini si cimenta in un
genere diverso dal solito, perché ha scritto un giallo classico sullo stile di
Agatha Christie, anche se a me ha fatto venire in mente sia miss Marple sia la signora
in giallo. Va beh, in alcuni momenti mi sono persino venute in mente le puntate
della serie tv Carabinieri.
Il paziente lavoro degli investigatori e il
loro lavoro di squadra permette la risoluzione di un caso che apparentemente
sembra semplice, ma sotto sotto qualche piccolo colpo di scena lo riserva. Il
colpevole, a dire il vero, è intuibile e una volta che leggi il nome riesci
anche a capire dove era prevedibile ipotizzare la soluzione del giallo, ma è
bellissimo aspettare lo “spiegone” finale, che fa tanto Agatha Christie.
Vedere i personaggi conosciuti sotto le vesti
di indiziati è stato interessante, perché nei dialoghi, che come sempre sono la
parte più bella delle opere di Bianchini, esce fuori la loro natura, il loro
modo di vedere gli altri e anche il loro modo di dare giudizi. Leggendo le loro
giustificazioni, riesci a notare la natura voyeuristica dei paesani, che sono
capaci di trarre conclusioni da pettegolezzi o da brandelli di conversazioni
ascoltate di nascosto. Un ritratto un po’ inclemente delle piccole comunità
dove tutti conoscono tutti.
Ho apprezzato molto questo romanzo, forse
perché l’ho letto seguendo la lettura di Luca Bianchini su Audible. L’autore è
riuscito a dare la giusta atmosfera alle parole del libro, anzi devo ammettere
che i dialoghi letti da Bianchini (che ogni tanto aggiungeva parole e
intercalari) hanno trasportato subito la mia mente in quel paesino del sud.
Concludo affermando che questo romanzo è una
bella lettura, in grado di farti divertire perché raffigura la realtà così come
è. Anche il giallo che Bianchini ha costruito è carino, facile da seguire e
capace di farti passare delle belle ore in compagnia di personaggi conosciuti.
Un ottimo romanzo da leggere in queste calde giornate d’estate (anche perché ti
fa sognare il mare).
Con questa lettura partecipo alla rubrica, ideata da Chiara Ropolo, Purché sia di serie! Questa rubrica è nata per permetterci di portare a termine le millemila serie che abbiamo iniziato e poi lasciato indietro. Questo nuovo appuntamento con Bianchini fa parte dei romanzi che hanno come ambientazione Polignano e fanno parte del filone narrativo di Io che amo solo te.
I romanzi ambientati a Polignano a Mare sono:
1. Io che amo solo te
2. La cena di Natale
3. Baci da Polignano (recensione)
4. Le mogli hanno sempre ragione
ecco un autore che voglio recuperare
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