Recensione: Il castello incantato di Olia di Sophie Anderson
Autore: Sophie Anderson
Titolo: Il castello incantato di Olia
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 16 novembre 2021
Pagine: 368
La famiglia di Olia vive a Castel Mila,
un'antica dimora affacciata su un grande lago, fatta con tronchi di pino e
sormontata da cupole splendenti. Babusya, la nonna, dice che quelle cupole
brillano perché sono piene di magia, ma Olia ha tredici anni e non ha ancora
mai visto nulla di eccezionale sprigionarsi dall'edificio. Eppure un giorno
riesce a scorgere un domovoi, uno spirito della casa, che si presenta come un
ometto dalle sembianze volpine. Possibile allora che il vento inquietante che
soffia da qualche tempo sia davvero dovuto alla magia, che preme per liberarsi
dalle cupole? Per salvare il castello e i suoi abitanti dalla distruzione, Olia
deve trovare il modo di entrare nel mondo da cui la magia sta sfuggendo e
tentare di fermarla al più presto. Il castello incantato di Olia è un'avventura
dall'atmosfera onirica e fiabesca, un romanzo ricco di personaggi da cui sarà
difficile separarsi.
Il
castello incantato di Olia è una bella favola slava. Leggendo le
avventure di questa ragazzina di tredici anni, vieni trasportato in un mondo
fatto di tradizione e di magia. Ho vissuto di nuovo il clima che ho potuto
sperimentare quando sono andata in Bielorussia. Leggendo le descrizioni, ho
rivisto nella mia mente i boschi di larici della pianura russa e questo mi ha
fatto ancor di più apprezzare il romanzo.
La storia di Olia è il racconto di un viaggio
magico che la ragazzina deve compiere per scoprire quale sia il vero
significato di “famiglia”. Sicuramente ricorda un po’ il viaggio di Dorothy nel
mondo di Oz, ma questo non disturba più di tanto la lettura. Olia incontra
nuovi amici che le fanno capire sempre più cosa sia importante, cosa significhi
avere coraggio e soprattutto il valore della memoria storica. Ho segnato tante
frasi che secondo me hanno una forza speciale nella narrazione, tante piccole
pillole di insegnamento.
Avevo apprezzato questa autrice con La ragazza degli orsi (recensione) ed ero rimasta
molto colpita dalla sua capacità di trasportare il lettore moderno nel mondo
della tradizione slava. La stessa abilità che ho trovato in questa nuova
storia. Si sente il profumo della tradizione e della mitologia. Si avverte il
calore che solo le favole tramandate dagli anziani sono capaci di infondere.
Trovo che questo racconto sia una bellissima
lettura adatta ai bambini, bellissimo da leggere da soli ma ancor di più se lo
si legge insieme con un adulto. Il linguaggio utilizzato è adeguato all’età di
lettura consigliata (dai 10 anni), molti temi però avrebbero bisogno della
mediazione di un adulto per poter essere compresi meglio. Bellissime sono le
illustrazioni a corredo.
Ringrazio la CE per avermi omaggiata della
copia cartacea del romanzo.
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