Giornata mondiale dei Bloggers
La Giornata mondiale dei Bloggers è stata
instituita nel 2010. Il promotore di questo evento era il movimento World Bloggers Day, che aveva
l’obiettivo di celebrare tutti quelli che nel mondo del web facevano
comunicazione in modo rivoluzionario, perché attraverso i post di un blog si
potevano esternare le proprie opinioni.
Come ogni anno, oggi sfrutto questa giornata per raccontare qualcosa di questo blog e della sua “storia”…
Con il passare del tempo si sono aggiunte a questa iniziativa anche le nostre amiche bloggers, quindi oggi Erica, Mariarosaria, Dolci, Floriana, Lara, Catia ed io vi parleremo di noi.
Essendo i nostri dei blog letterari, abbiamo
pensato di rispondere a una domanda su come scriviamo i nostri post, in
particolare abbiamo optato per questa domanda tecnica:
quando scrivi una recensione, segui uno
schema o vai di “getto”?
Premessa: davanti alla pagina bianca inizialmente
sono sempre intimorita. Quando ho iniziato a scrivere le mie recensioni per un
blog (inizialmente collaboravo con il blog di un’altra persona), avevo chiesto se
ci fossero “linee guida”, ma mi era stato risposto di scrivere semplicemente le
mie impressioni. Così all’inizio i miei post erano più che altro il riassunto
della trama, con alcune considerazioni personali e qualche citazione.
Quando ho visto che quel tipo di post non mi
piaceva, ho iniziato a cercare degli schemi, quindi sono andata in giro per il
web a documentarmi. Ho visto molti schemi per recensioni, soprattutto in siti
didattici. Inizialmente ho anche iniziato a seguire quell’impostazione, ma la
recensione sembrava più un compito scolastico. Infatti, dopo aver provato mille
e mille tracce, ho iniziato a scrivere “di getto” o meglio “di pancia”.
Quindi ho realizzato un mio schema: cito il
genere al quale appartiene il romanzo, parlo dei personaggi e dei sentimenti
che ho provato nei loro confronti, mi soffermo sullo stile narrativo per
evidenziare se mi sia piaciuto o meno e quindi metto una frase conclusiva a mo’
di valutazione. Il tutto arricchito di pensieri personali, a volte di riferimenti
a fatti ed eventi che quel romanzo mi ha ricordato o come mai ho scelto di
leggerlo; quando poi alcune frasi del romanzo si innestano nelle fila delle mie
sensazioni, le inserisco nella recensione.
A volte non seguo proprio niente e lascio
andare i pensieri su carta; in questo caso mi aiuta il fatto che, mentre leggo,
ho sempre vicino una vecchia agenda dove segno le frasi che mi piacciono e
anche i miei “pensieri sparsi”.
Però, quando sono in crisi perché il libro
non mi è piaciuto o comunque non mi ha lasciato nulla, allora ricorro agli
“schemi per gli studenti”, almeno posso dire qualcosa in modo organico e non
fermarmi ad un banale “non mi è piaciuto”.
Quando scrivo una recensione, la mia intenzione è quella di far capire se vale la pena o meno leggere quel romanzo, quindi mettere in evidenza i punti di forza e i punti di debolezza. Sicuramente è un parere molto personale, perché i libri vengono vissuti da ognuno di noi in modo intimo. Non è detto che quello che io apprezzo sia poi apprezzato dagli altri. È per questo che cerco sempre di mettere in evidenza che il pensiero scritto è personale.
Sicuramente le mie recensioni non sono recensioni di critica letteraria (non pretendo neanche che lo siano), ma sono l’espressione di quanto un libro mi abbia lasciato. In ogni caso cerco sempre di riportare il mio parere con rispetto ed educazione, perché dietro un’opera c’è sempre tanto lavoro e soprattutto c’è una persona, che per scriverlo gli ha dedicato tanto tempo. Quindi i post in cui parlo delle letture fatte sono l’espressione di ciò che quel libro mi “ha lasciato” in ordine a riflessioni, emozioni, sentimenti, spensieratezza. Non saranno obiettive ed asettiche, ma sono una parte di me.
Le recensioni di pancia o cuore sono le migliori
RispondiEliminaEcco, forse per quei libri che non mi hanno lasciato tanto dovrei ricorrere anch'io ad uno schema
RispondiEliminaA me piacerebbe molto essere meno schemata ma andare più di pancia, purtroppo sono poche le recensioni che mi inducono a evadere i miei schemi e non per colpa del libro ma proprio perché sono così io. Bellissimo articolo e bellissimo tema.
RispondiEliminagrazie
Eliminama è giusto che le nostre non siano critiche letterarie. noi siamo lettori e lettrici che esprimono emozioni. quello che però ritengo sia doveroso è essere giusti e rispettosi del lavoro degli scrittori.
RispondiEliminaConcordo con te
Elimina"Sono una parte di me", hai detto proprio bene <3 Anche io la penso così, infatti spesso vado un po' controcorrente scrivendo come desidero quanto ho "vissuto" leggendo... A volte, per questa ragione, non mi sento neanche una blogger vera e propria... Mi vedo più che altro come una lettrice che esprime il suo parere e cerca un dialogo con chi ha letto il medesimo libro :)
RispondiEliminaEsattamente! Un dialogo a cuore aperto
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