Recensione: Love on the brain. L'amore in testa di Ali Hazelwood
Autore: Ali Hazelwood
Titolo: Love on the brain. L'amore
in testa
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 11 aprile 2023
Pagine: 352
Quando le viene offerta la possibilità di
guidare un team di lavoro alla NASA per la costruzione di un casco spaziale, la
neuroscienziata Bee Königswasser si pone la domanda che è la stella polare
della sua intera esistenza: al posto mio, Marie Curie cosa farebbe? Ovviamente
accetterebbe senza esitare. Ma la madre della fisica moderna non ha mai dovuto
condividere il comando con Levi Ward, l'arcinemico di Bee fin dai tempi del
dottorato, un ingegnere tanto attraente quanto insopportabile. Eppure, nel
momento in cui qualcuno cerca di sabotare il laboratorio, è proprio Levi a
dimostrarsi un alleato fedele, facendo crollare tutte le certezze di Bee su
quell'uomo criptico e sempre un po' scontroso, per il quale inspiegabilmente
comincia a provare attrazione. Per lei, che ha passato tutta la vita a studiare
la mente e a farsi dominare dalla ragione, arriverà il momento di seguire il
cuore?
Questo è il secondo romanzo di Ali Hazelwood
che leggo e ne sono soddisfatta. Bee è una neuroscienziata brillante e determinata,
che è stata chiamata a collaborare ad un progetto della NASA, ma a co-dirigerlo
c’è Levi, un ingegnere con il quale Bee condivide un passato disastroso. Ai
tempi del dottorato, Levi ha più volte manifestato il suo disprezzo verso Bee. Sicuramente
la collaborazione non parte con il piede giusto, ma sia Bee sia Levi tengono
troppo alla riuscita di questo progetto e iniziano a lavorare insieme. Inizialmente
la dinamica tra i due è esilarante, Bee rinfaccia a Levi tante cose del passato
e Levi sembra non capirne la motivazione, ma con santa pazienza (da parte di
Levi) tutto, piano piano, trova spiegazione. Si instaura tra i due un rapporto
basato sul rispetto della professionalità e sulla sincerità e questa decisione
aiuta Bee ad essere davvero schietta e diretta. I loro battibecchi nascono
dall’equivoco, proprio a causa di quel passato non chiarito tra i due.
Come in The
love hypothesis, anche questo romanzo si svolge nel mondo accademico e
della ricerca scientifica e anche in questo caso si vuole mettere in evidenza
quanti pregiudizi ci siano nei confronti delle donne delle STEM.
Bee crea un parallelismo tra quella che è
stata la vita di Marie Curie e la propria, paragonando anche quanto la società
abbia ancora delle remore a vedere una donna nei panni di scienziata. Belli
sono i pensieri di Bee sulla “teoria della salsiccia”, ovvero sul fatto che una
donna possa essere presa in considerazione solo se c’è dietro un uomo che
garantisca per lei. Un po’ come era accaduto a Marie Curie, che la prima volta
non riuscì ad aggiudicarsi il Premio Nobel da sola, ma dovette condividerlo con
il marito Pierre.
Un romanzo molto carino, divertente e scritto
in modo fluido. Ci sono riferimenti scientifici alla portata di tutti e che
arricchiscono la narrazione della storia. I colpi di scena sono ben dosati e
anche i personaggi sono caratterizzati bene. Alcune scelte narrative le ho
trovate molto simili a The love
hypothesis, ma non hanno disturbato la piacevolezza della lettura.
È un bel romanzo rosa, delicato e divertente,
adatto anche ad un pubblico giovane. Non è un vero Young Adult, ma più un New
Adult.
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