Recensione: Il cuore di tutto di Sara Rattaro

Autore: Sara Rattaro

Titolo: Il cuore di tutto

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 7 giugno 2022

Pagine: 240

Ale vive a Roma, ha quindici anni e una grande passione per le commedie romantiche. Ma basta una chat su WhatsApp a sconvolgere la sua vita per sempre. Costretta a trasferirsi con la famiglia a Genova, affronta la seconda superiore in una nuova città, in una nuova scuola e con nuovi amici: Giulia, eccentrica e curiosa, ed Elia, sensibile e desideroso di farsi conoscere per quello che è. In biblioteca Ale incontra un ragazzo dai misteriosi occhi verdi, Matteo, che sogna di diventare scrittore e che, dopo il tragico crollo del ponte Morandi, teme il crollo della propria famiglia. E poi c'è Costanza, la zia di Matteo, malata di Alzheimer. Comparsa all'improvviso dal nulla, affida a un diario segreto un passato che potrebbe riscrivere il presente. Ognuno, in questo struggente racconto a tre voci, tenta di dimenticare qualcosa, un dolore, ma si può dimenticare solo ricordando. E per arrivare al cuore di tutto ciò che conta davvero è solo l'amore in tutte le sue forme.


Un evento può cambiare la nostra vita.

Quella di Ale ha preso una svolta inaspettata dopo una festa a casa di amici; quella di Matteo è rimasta stravolta dopo il crollo del ponte Morandi; quella di Costanza è cambiata nel momento in cui è diventata mamma.

C’è sempre un momento in cui prendiamo decisioni, facciamo scelte o semplicemente non agiamo e da quell’attimo tutto cambia.

 

… ogni storia non è altro che uno dei mille fili che compongono un tessuto, il pregio dipenderà solo dal suo intreccio con tutti gli altri fili che incontrerà nella trama.

 

Sara Rattaro è capace di raccontare la vita di tutti i giorni con una sensibilità unica. Senti, vivi, pensi esattamente quello che i personaggi descritti nel romanzo sentono, vivono, pensano.

I libri di Sara fanno male al cuore. Sono bellissime storie, ma non sono mai facili. Mentre leggi, metti in gioco sentimenti e passioni profonde, forse proprio per il fatto che senti molto vicino a te le storie narrate.

Fatta questa doverosa premessa, entro nel merito di Il cuore di tutto. Diciamo subito che è un bel romanzo per ragazzi, ma non solo, perché io lo ho trovato stupendo e sicuramente non sono più nel target. Ci racconta la vita di ragazzi adolescenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. Ale ha quasi 16 anni e Matteo ne ha ormai 18. In realtà Ale e Matteo sono i principali protagonisti, ma sullo sfondo si muovono altri personaggi, che non sono poi tanto secondari.

La storia si svolge in un tempo contemporaneo a noi, tanto che il riferimento al crollo del ponte Morandi la colloca in un lasso di tempo non tanto lontano da oggi. Soprattutto l’autrice descrive i ragazzi con puntualità e ci racconta esattamente come essi vivano la scuola e il loro rapporto con il mondo dei social. Il tema principale è il bullismo, perché Federica, la migliore amica di Ale, è stata vittima di atti di bullismo a scuola e Ale se ne sente responsabile, visto che non ha fatto nulla per aiutare la sua amica. Quell’evento diventa per lei un monito, tanto che saprà comportarsi diversamente quando ci sarà da schierarsi per aiutare Elia[evidenzia se vuoi leggere lo spoiler].

La storia di Matteo è leggermente diversa, egli è in crisi perché si sente in colpa per aver perso il fratello nel crollo. In quel crollo poi non ha perso solo il fratello, ma anche tutto ciò su cui faceva affidamento.

Tra le storie di questi due ragazzi si innesta quella di Costanza, una vecchietta malata di Alzheimer. Costanza è la zia di Matteo, ma ha stretto un profondo legame con Ale.

Mi piace molto il modo di narrare della Rattaro, sento le storie molto vive e ricche di sentimenti. Ha poi la caratteristica di raccontare la vita dei personaggi con delicatezza e anche le scelte sbagliate, quelle che nella nostra morale riteniamo sbagliate, non sono viste come qualcosa di insormontabile, ma come qualcosa a cui rimediare e/o da cui ripartire per cambiare. La scelta di Costanza, che è assolutamente negativa, viene raccontata anche dal punto di vista di Costanza stessa e si riesce a percepirne il dolore. Come per la decisione del padre di Matteo, benché non la si possa condividere, si riesce a capire la motivazione e il dolore dietro quella decisione. Mi è piaciuto poi il fatto che l’autrice abbia scelto di parlare di temi difficili rivolgendosi ai ragazzi.

Assolutamente una bella lettura, ma dalla Rattaro non mi aspettavo di meno…

 


Ringrazio le mie amiche di Manicomio per avermi regalato questa bellissima storia.



 

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