Recensione: Sono puri i loro sogni di Matteo Bussola

Autore: Matteo Bussola

Titolo: Sono puri i loro sogni

Editore: Einaudi

Data di pubblicazione: 3 ottobre 2017

Pagine: 109

Quando abbiamo smesso di fidarci degli insegnanti e abbiamo iniziato a vivere al posto dei nostri figli? Essere genitori, a volte, significa fare un passo indietro. Matteo Bussola ha tre figlie, le accompagna a scuola, le segue nei compiti, parla con gli altri genitori e partecipa pure alle chat di classe su WhatsApp. Insomma, sulla scuola ha un osservatorio privilegiato. E quindi può testimoniare che, davanti a un brutto voto, spesso i genitori si sentono messi in discussione e per tutta risposta negano l'autorità degli insegnanti. Così decide di scrivere a sé stesso e agli altri genitori per provare a riflettere sui sensi di colpa e le paure che si nascondono dietro la mancanza di fiducia nella scuola. Un libro di storie – le sue, ma anche quelle delle madri e dei padri che frequenta, di sua mamma ex insegnante, degli amici docenti – che parla del nostro tempo e dei nostri figli. Di come spesso, senza accorgercene, ci sovrapponiamo a loro per evitare che inciampino. Ma non c'è crescita senza crisi e solo facendoci da parte, pur pronti a raccoglierli se cadono, possiamo aiutarli a diventare adulti. Dal primo giorno di scuola, in cui mamme, papà, nonni e fratelli accompagnano in massa i bambini fino in classe scattando foto a raffica, neanche fossero a un concerto degli Stones, alle raccomandazioni per la mensa, ché la stagionatura del Parmigiano, si sa, dev'essere almeno 38 mesi; dai pidocchi, che ogni anno proliferano sulle teste degli alunni generando ansie e sospetti, al kit di sopravvivenza per la gita, che prevede praticamente tutto tranne un gps satellitare. Matteo Bussola fa un ritratto divertito e serissimo della scuola di oggi, confrontandola con quella di quand'era piccolo lui. E si domanda perché abbiamo smesso di considerarla un luogo in cui imparare il rispetto per noi stessi e per gli altri. Con il tono caldo e intimo che è ormai la sua inconfondibile cifra, lo sguardo attento a ogni storia che incontra, parte dalla sua esperienza per scrivere una lettera a tutti noi, arrivando al cuore della nostra paura. Quella di «lasciar andare i nostri figli nel mondo, permettere che compiano i loro passi senza di noi».

Link di acquisto: https://amzn.to/3TfHEfI


Il libro di Bussola è stato una lettura piacevole. Un libro che dovrebbero leggere tutti i genitori quando iscrivono i propri figli a scuola.

Mi sono sentita apprezzata come insegnante e ho riconosciuto alcuni atteggiamenti genitoriali. Certo, ho potuto apprezzarlo grazie a entrambi i miei aspetti: quello della mamma e quello della maestra.

Ci sono delle belle pagine, ricche di buone “osservazioni”: è una dote di Matteo Bussola quella di essere un buon osservatore e qui la tocchiamo con mano, come abbiamo potuto notare anche nei suoi romanzi tipo Il tempo di tornare a casa (recensione) o Il rosmarino non capisce l’inverno (recensione).

Questo breve saggio ci fa riflettere su come viviamo il mondo della scuola. Spesso diventa una guerra genitori-contro-docenti, a scapito dei bambini. Sì, perché i bambini notano tutto e imparano dai nostri atteggiamenti.

Leggendo questo libro, ho rivisto nella mente mio marito nella versione genitore di un alunno. Spesso le considerazioni presenti nelle pagine di Sono puri i loro sogni sono le stesse espresse da mio marito quando leggeva i messaggi della chat di classe, dove lui era presente e io no, perché io ero sul “versante opposto del fronte”.

Ci sono molte riflessioni ovvie, tanto ovvie che non si stenta a riconoscerle, le abbiamo vissute noi stessi, eppure leggerle è diverso. Leggerle è stato catartico.

Pur non essendo un romanzo, questo volume è una piacevole lettura. Lo stile narrativo è quello a cui Matteo ci ha abituato ed è talmente tanto vivido che puoi “vedere” quelle mamme e quei papà descritti. Ho sorriso spesso, perché in quei racconti vedevo – o rivedevo – persone che ho incontrato durante la mia vita scolastica.

Non posso che ringraziare gli alunni della mia classe che mi hanno regalato questo libro a fine anno. Bellissimo volumetto che ho apprezzato tantissimo.

 


Ho bisogno di fare un ringraziamento a margine: ringrazio Figlio#2 che, vedendo la mia difficoltà nel leggere la brutta e trascrivere sul pc la recensione, si è offerto per “scrivere sotto dettatura”. Così io non avevo necessità di togliere e mettere gli occhiali ogni secondo.



Commenti