Recensione: Uno sguardo delicato sul mondo di Salvatore Claudio D'Ambrosio

 


Autore: Salvatore Claudio D'Ambrosio

Titolo: Uno sguardo delicato sul mondo

Editore: self

Data di pubblicazione: 5 luglio 2024

Pagine: 176

Cosa succede all'essere umano in certe situazioni? Quali sono i sentimenti che si provano davanti a certe esperienze? Venticinque racconti, venticinque fotografie che raccontano l'atteggiamento che alcune persone hanno provato davanti a situazioni di sofferenza e di dolore, senza avere la paura di mettersi a nudo e mostrarsi nelle loro debolezze e nelle loro fragilità. Uno sguardo delicato sul mondo è la prima raccolta di racconti di Salvatore Claudio D'Ambrosio, già autore di Ho ancora gli occhi da cerbiatto e Frammenti di un cuore da cerbiatto, entrambi editi da CSA Editrice.

Link di acquisto: https://amzn.to/3Z6GqqT

 

Questa raccolta di racconti è una “mostra fotografica”. Sì, è proprio così. Almeno questo è quello che mi è venuto in mente mentre leggevo questi venticinque racconti. Sono storie molto brevi, poche pagine ciascuna, che ci lasciano l’immagine di una situazione.

Non c’è una trama a tenerle unite, non ci sono personaggi che “camminano” nelle diverse storie, ma sembra di passeggiare tra le sale di un museo e osservare dei quadri che ritraggono la quotidianità, l’attualità.

Sono racconti che ci parlano di solitudine, quasi tutti i personaggi sono soli, ad eccezione di Margherita, la protagonista del racconto intitolato Questa sono io (il mio preferito). Margherita affronta il bullo che ha violato la sua intimità con coraggio, sostenuta dalla sua famiglia e soprattutto dalla sorella maggiore.

Ci sono racconti che parlano di sofferenza, di malattia, di morte di una persona cara.

Ci sono poi le storie degli esclusi: Un dollaro ci racconta la storia di un bambino di otto anni, costretto a lavorare come cucitore di scarpe, che viene ucciso perché ha sbagliato per tre volte. Il suo “padrone” lo elimina davanti agli altri bambini a mo’ di monito, perché ogni errore gli fa perdere un sacco di denaro e quindi merita di essere punito. E poi c’è il racconto Farouq, che ci presenta un viaggio della speranza. Farouq sogna di arrivare in Sicilia, ma una tempesta cancellerà il suo sogno.

Ci sono tanti racconti che parlano di violenza, presentati sia dal punto di vista della donna che subisce, sia dal punto di vista dell’uomo che la esercita. Due punti di vista che fanno male. In Improvvisazione una giovane attrice porta in scena lo stupro che ha subito, mettendo in evidenza come si sia sentita svuotata. Mentre in Il toro – Storia di una violenza due agenti si trovano a dover liberare un casolare occupato da ragazzi e intanto parlano di come e quanto picchiare le proprie mogli; quando un giovane agente fa presente che ciò non è corretto, tutti lo deridono e lo etichettano come omosessuale, giungendo a dire a fine racconto che ogni tanto la violenza è giusta.

Ci sono anche racconti che parlano di suicidio. Persone che trovano come unica soluzione quella di terminare la loro vita, perché si sentono oppressi dalle preoccupazioni o dai dolori vissuti.

Sono tanti racconti che rappresentano altrettanti aspetti. In ognuno di essi troviamo qualcosa che ci fa pensare alla nostra vita, alle persone intorno a noi, alla nostra quotidianità.

 

Ringrazio l’autore per avermi omaggiato della copia digitale del libro.



Commenti