Recensione #20: Una Cenerentola a Manhattan di Felicia Kingsley
Autore: Felicia Kingsley
Titolo: Una Cenerentola a Manhattan
Editore: Newton Compton editori
Data di pubblicazione: 8 novembre 2018
Pagine: 448
Ray Mullighan è la penna più irriverente e politicamente
scorretta di New York. La sua rubrica Maschi contro femmine sulla rivista
on-line «XLnce» infiamma l'opinione pubblica. Peccato che nessuno l'abbia mai
visto di persona. I sospetti sulla vera identità di Ray, però, non appassionano
particolarmente Riley Moore, troppo impegnata a gestire i suoi tre lavori. Il
primo come assistente presso la rivista di moda «Stylosophy», gli altri due -
cameriera e dogsitter - per far fronte alle spese dissennate di matrigna e sorellastre:
voraci macchine succhia-soldi. Ma Riley ha dei grandi sogni e nonostante le
difficoltà non ha rinunciato all'idea di pubblicare un romanzo tutto suo. Spera
che, grazie a uno pseudonimo maschile, possa essere più facile riuscirci. Il
piano, allora, è quello di partecipare alla grande festa in maschera alla
Metropolitan Opera House, dove, con un pizzico di astuzia, potrebbe riuscire a
infilare nella tasca giusta la chiavetta usb con il romanzo. Quello che non ha
messo in conto è che a una festa si possono fare molti tipi di incontri...
ma ha tanto il profumo di un 5
Prima di tutto ringrazio la casa editrice per avermi omaggiato in
anteprima della copia in formato digitale di questo libro.
Potremmo definire Una
Cenerentola a Manhattan come il retelling della fiaba di Perrault. Una nuova veste a questo personaggio che è
nella fantasia di tutti i bambini. Questa volta la nostra Cenerentola è una
ragazza indipendente, indurita dai vari eventi che l’hanno colpita. Anche se inizialmente
è un po’ succube della matrigna, Mathilda Tremaine, Riley non si dà tanto per
vinta e cerca comunque di realizzare i suoi sogni, anzi fa dei grandi sacrifici
pur di diventare scrittrice e soprattutto per ottenere la guida della rivista
fondata dalla madre, “Stylosophy”. Il principe azzurro, che di azzurro ha ben
poco, è un giovane ambizioso, ma molto in gamba. Un ragazzo che dal niente ha
formato il suo impero successo. Insomma, Felicia Kingsley è riuscita a calare nel mondo moderno, in una città
che ha fatto della mondanità il suo marchio distintivo (New York), una favola
d’altri tempi.
Quando la Casa Editrice mi ha invitato a leggere il romanzo,
sono stata molto felice, perché Cenerentola è e rimane la mia fiaba preferita.
Credo di aver consumato VHS e DVD del film della Disney, ho letto la versione
della letteratura (rimanendoci male perché non era proprio come la Disney
l’aveva raccontata), ho visto quasi tutti i film che avevano una vaga attinenza
con questa storia e credo che il regalo che ho maggiormente gradito sia stato
la Barbie Cenerentola che mio marito, allora fidanzato, mi regalò per il mio
27° compleanno. Ora, con queste premesse, potevo perdermi questo gioiello di
romanzo? Ho letto il libro velocemente, rischiando anche una crisi coniugale,
visto che leggevo a notte fonda impedendo al marito di dormire, e non sono
rimasta delusa.
La storia è ben articolata e costruita, tutti gli avvenimenti si
incastrano alla perfezione e il lettore riesce ad entrare benissimo nella
psicologia dei personaggi, che sono tutti ben delineati.
Mathilda Tremaine è una matrigna degna di questo nome.
È una manipolatrice, è viscida e sa ben usare le arti della seduzione pur di
accaparrarsi un buon partito, per sé e per le figlie. Le sorellastre, Annie e Jenny, sono qualcosa di esilarante. Me le sono immaginate proprio bene: una, secca scheletrica,
fanatica dei social e l’altra, cicciottina, che, pur di avere successo, plagia il lavoro altrui. Entrambe arriviste, senza
scrupoli, ma anche senza spina dorsale. Due ragazze totalmente dipendenti dalla
madre. E poi ci sono le fate madrine. In questo caso sono tre (forse quattro).
Sono gli amici di Riley, quelli che cercano di aiutarla perché riconoscono il
suo valore. Romeo, lo stylist della
rivista “Stylosophy”, che è colui che trasforma Riley in Cenerentola, facendole
un make-up strepitoso. Tanya,
assistente editor, che trova il modo di mettere in luce il lavoro editoriale di
Riley. E la mia preferita, Deva. Lei
è la fata madrina per eccellenza, quella che crea l’occasione. Insieme con Deva
c’è il marito, Frank; loro sono come
i nonni, che purtroppo Riley non ha. Sono ciò che è più vicino a due genitori
per questa ragazza così sfortunata. Li adoro. Non nomino i due protagonisti, Riley e Jesse. Loro sono “disegnati” benissimo, sono due ragazzi energici,
indipendenti, determinati. Hanno entrambi un passato difficile, ma non hanno
mai smesso di credere nei loro sogni e alla fine li hanno realizzati.
Una Cenerentola a Manhattan è un romanzo che ti fa sognare, nel vero senso della parola. È una
dolcissima favola moderna. Ti permette di evadere e di lasciarti andare.
L’immaginario infantile, che è in tutti noi, prende vita e trova appagamento.
Mi è piaciuto davvero tanto; leggendo
questa Cenerentola, ho coccolato il
lato bambina chiuso in me.
Mi viene solo da dire: delizioso.
Tutti quelli che credono nei sogni e amano le fiabe della tradizione dovrebbero
leggerlo.
Una cosa ancora: Cenerentola odia il rosa (capito, Dolci? Non
sono l’unica…) e, come me, la Cenerentola di Manhattan ama l’azzurro in tutte
le sue sfumature. Ammetto che adoro la copertina di questo libro sia per i
colori sia per il fatto che è disegnata. Preferisco queste copertine semplici,
un disegno essenziale su fondo bianco. Bellissima…
Ah non capite nulla di colori! :D bella recensione Menna!
RispondiEliminaGrazie… e l'azzurro è bellissimo
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