Incontro con… Massimo Fecchi


Oggi vi porto nella mia classe, vi faccio entrare nel mio mondo. O meglio, vi faccio solo affacciare.



Il 31 gennaio 2019 le mie classi hanno potuto incontrare un disegnatore dei fumetti Disney. Ho scoperto, per puro caso, che il nonno di un mio alunno è uno dei disegnatori della banda Disney, per l’esattezza è uno dei disegnatori di Zio Paperone. La collega della classe parallela ha quindi chiesto se egli fosse disponibile ad incontrare gli alunni delle nostre classi e così è stato organizzato questo bellissimo incontro. 



Vi lascio solo immaginare l’emozione dei ragazzi, ma anche quanta attenzione hanno prestato alle parole del disegnatore: Massimo Fecchi. Io sono cresciuta con i fumetti Disney (e con tutti i film d’animazione Disney) e ho seguito l’incontro con la stessa intensità dei miei alunni, anzi forse con maggiore passione, proprio perché quei fumetti sono parte della mia infanzia.



Il signor Fecchi ci ha raccontato come lavora. Ha iniziato il suo intervento parlando della storia dell’arte. Infatti ci ha mostrato le immagini del Duomo di Assisi, dove Giotto ha rappresentato la vita di San Francesco. Ha poi presentato le miniature dei libri, che rappresentano i primordi del fumetto. Quindi è entrato nello specifico del proprio lavoro. Ci ha presentato i suoi strumenti di lavoro: matite, pennelli, china nera e gomma pane. È rimasto sorpreso che i ragazzi non conoscessero la gomma pane e ha spiegato loro quanto questo semplice strumento sia utile quando si vuole cancellare linee sbagliate, ma mantenere intatto il disegno.



Ha poi raccontato le fasi iniziali del lavoro, cioè lo schizzo di partenza. Ha evidenziato che è fondamentale lo studio delle forme e delle proporzioni, questo perché i disegnatori sono tanti e tutti devono disegnare il personaggio nello stesso modo. È sì vero che ogni disegnatore apporta il proprio stile al disegno, ma in linea generale il personaggio deve rimanere riconoscibile. Parlando, ha posto l’accento sul fatto che le forme di base devono essere forme geometriche (e qui il mio spirito di maestra di matematica ha fatto la hola!!!). Nel caso di Topolino le forme di partenza devono essere dei cerchi. Un alunno ha chiesto come mai dovessero essere cerchi e l’autore ha risposto che Topolino è un personaggio mutuato dai film di animazione. Sullo schermo cinematografico le forme rotonde sono più facili da animare e quindi esse sono state fin dal principio la principale linea per lo schizzo iniziale.



Andando avanti nel suo discorso, ci ha fatto vedere come nasce una pagina di fumetto. Ha raccontato che di solito viene contattato via mail dalla casa di produzione, la quale invia un canovaccio nel quale, a grandi linee, viene descritta la storia da narrare. È lasciata poi al disegnatore la libertà di aggiungere gli elementi. Il disegnatore quindi divide il foglio in celle (le scene del fumetto), stabilisce quanto spazio serve per i balloons con le frasi che si scambiano i personaggi e quindi inizia a schizzare la bozza dei disegni. Massimo è solito fare la struttura di base in matita azzurra, quindi con la matita normale disegna i particolari e, quando è soddisfatto del lavoro, ripassa tutti i tratti con il pennello e la china nera. Ci ha anche detto che non colora i disegni, ma li manda in bianco e nero alla casa di produzione ed è qui che avverrà il procedimento di colorazione (ormai lo si fa al computer). Ci ha fatto vedere alcune delle sue tavole… Tutte le tavole erano senza le frasi, questo perché il suo compito è quello di disegnare e mandare i lavori alla produzione, che procederà con la colorazione e l’inserimento delle parole. Quest’ultimo poi è legato anche al Paese di pubblicazione, perché ogni storia è scritta in tante lingue diverse.



Prima di lasciarci, ci ha disegnato due personaggi. Io ero a bocca aperta. In pochi minuti ha fatto dei disegni meravigliosi (Minnie e Zio Paperone) e i miei alunni mi hanno detto: “Maestra, la prossima volta che devi fare un disegno chiami lui?”. Ebbene sì: non so disegnare e loro si divertono a vedere i miei scarabocchi.



Mentre Massimo era intento a disegnare, io mi sono intrattenuta a parlare con la moglie. La nonna del mio alunno mi ha quindi fatto vedere un lavoro al di fuori del fumetto Disney, un racconto a fumetti dell’Odissea, un lavoro personale dell’autore. Ve lo presento perché è veramente fantastico.





Titolo: Le Avventure Di Ulisse: Il Ciclope Polifemo (Volume 1)

Autore: Massimo Fecchi e Pasquale Venanzio

Casa Editrice: Createspace Independent Pub

Data di pubblicazione: 22 settembre 2017

Pagine: 50



L'albo fa parte di una serie di fumetti che trattano l'Odissea di Omero in chiave umoristica.



La signora mi ha fatto vedere una tavola originale del lavoro di Massimo e casualmente era una striscia in cui era presente Pitagora…



Al termine dell’incontro, Massimo è stato così gentile da autografare la copia del fumetto che alcuni bambini si erano portati e poi si è fatto fotografare: potevo farmi scappare un’occasione del genere?



Biografia di Massimo Fecchi

  

Massimo Fecchi è nato a Città di Castello (PG) il 7 settembre 1946. La sua passione per i fumetti nasce e cresce leggendo le storie di Jacovitti e a 17 anni già disegnava per Il Pioniere (supplemento settimanale per ragazzi de L’Unità). Da lì la sua carriera è proseguita fino ad approdare ai personaggi Disney nel 1997. A Massimo vengono affidate le storie dei paperi. La sua prima avventura pubblicata è Donald Duck – Flower Power, nel gennaio 1998.

Commenti

  1. Ringrazio la prof.ssa Manuela Menna per il suo articolo sulla mia partecipazione alla scuola elementare Orsa Maggiore per parlare un po' di fumetti. Ho trovato il suo commento chiaro ed esaudiente...e un bel ricordo per me.
    Massimo Fecchi

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  2. Io la ringrazio per il tempo che ci ha dedicato.

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