Recensione #27: Olga di carta. Il viaggio straordinario di Elisabetta Gnone


Autore: Elisabetta Gnone

Titolo: Olga di carta. Il viaggio straordinario

Editore: Salani Editore

Data di pubblicazione: 5 novembre 2015

Pagine: 302

Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio, sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare...




Ho letto questo libro per diversi motivi: avevo già letto alcuni romanzi di Elisabetta Gnone e avevo adorato le sue storie; dopo l’uscita di questo romanzo, avevo avuto il piacere di partecipare a un laboratorio con l’autrice al Tempo di Libri 2017 e mi aveva conquistato (conservo ancora nelle mie note vocali la sua descrizione del limone). Quando ho visto una mia alunna che leggeva il romanzo, durante la ricreazione, le ho chiesto se me lo prestava per poterlo leggere anche io. Ecco che, complice la challenge Dalle 3 Ciambelle, ho finalmente letto questa bellissima storia.

Come sempre, Elisabetta Gnone è capace di incantarmi. Le sue favole arrivano fin nel profondo e con una prosa fluida e scorrevole ti trovi a sfogliare pagine su pagine. Ogni storia ha poi un messaggio importante. In questo romanzo, rivolto ai giovani lettori (ma bellissimo anche per gli adulti), la Gnone parla di diversità.

… la bambina di carta confidò alla madre il desiderio di andare a trovare la maga Ausolia, perché le donasse un aspetto normale e la facesse diventare di carne e ossa, come tutti gli altri.

E in questo suo viaggio conosce tante persone e da ognuna impara qualcosa sul mondo e su se stessa.

Il viaggio di Olga di carta è narrato da una bambina speciale, Olga, che sa incantare ragazzi e adulti con le sue storie. Olga racconta principalmente ai suoi due amici Mimma e Bruco, ma a questi si aggiungono altri ragazzini e anche alcuni adulti del paese Balicò. Inoltre, quando lei racconta le sue storie, la vita in paese scorre tranquilla, ma, se smette di narrare le avventure di Olga di carta, tutto il villaggio si ingrigisce.

Il romanzo è narrato su due piani. Una parte che parla di Olga e dei suoi amici e una in cui si può leggere la storia del viaggio straordinario di Olga di carta. Nella prima parte viene affrontato il tema del bullismo, mentre nel racconto di Olga di carta il tema principale è la diversità. Una diversità che però è un valore e non una cosa brutta. Una diversità che arricchisce.

Attraverso la storia di Olga di carta, Olga parla di sé, dei suoi amici e degli abitanti del villaggio. Arriva dritta al loro cuore, parla dei loro desideri e tutti possono guardare la loro realtà in modo diverso.

«E così hai scoperto d’essere unica al mondo…»

Olga trasalì. Come suonava diverso detto in quel modo: unica al mondo. Lei si era sempre sentita diversa, strana, sbagliata, inadatta, brutta. Mai unica al mondo! Unica al mondo le piaceva.

Un cenno al linguaggio del libro. Essendo un libro per ragazzi, il linguaggio è semplice, ma spesso ci sono parole “difficili”. Queste non rallentano la lettura, perché il senso si intuisce dal contesto. In alcuni casi però bisogna ricorrere al vocabolario (anche io ho cercato alcuni significati), ma la parola poi prende corpo perché è proprio la parola adatta a quel determinato episodio. Ho trovato questo espediente arricchente, perché permette ai ragazzi di ampliare il loro vocabolario; sicuramente non useranno mai parole come faloppòne o nubìvago, ma almeno hanno la possibilità di conoscere nuovi aggettivi.

Anche in questo caso Elisabetta Gnone mi ha conquistata. Libro adattissimo ai ragazzi, sarebbe bello poterlo leggere insieme per poi parlare dei temi che vengono proposti.

Prima di chiudere voglio lasciarvi la citazione che ho più amato:

Prima di salutarla, il giovane le indicò le loro ombre sul ghiaccio.

«Cosa vedi?» le chiese.

«Due persone» rispose lei.

«Allora ho ragione, tu e io siamo uguali».

Commenti

  1. Ciao, Manu! Ho letto qualche recensione di questa lettura, e sebbene non è un genere che solitamente leggo sembra davvero molto carino :) Me lo segno ;)

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