Recensione #43: Colpo su colpo di Riccardo Gazzaniga
Autore: Riccardo Gazzaniga
Titolo: Colpo su colpo
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 17 settembre 2019
Pagine: 448
Una volante pattuglia le strade di Genova. Mentre un fiume di
vestiti colorati, bandiere arcobaleno e cartelli sui diritti dell'amore scorre
nel centro della città, Paolo Pastorino - quarantasei anni e la divisa da
sempre - cerca con gli occhi sua figlia. Se lei lo vedesse lì, dall'altra parte
della barricata, andrebbe su tutte le furie. Giada ha sedici anni e ha appena
trovato il coraggio di dirgli che le piacciono le ragazze. Ma non che a scuola
viene bullizzata. Con una madre troppo occupata nel lavoro e un padre che sta
affrontando una crisi di coppia senza fine, Giada sembra in pace con se stessa
solo in palestra, dove il maestro De Roma - un ex savateur dai trascorsi
drammatici e un passato poco limpido - la prepara al suo primo combattimento.
Tra duri allenamenti e racconti sui grandi campioni del ring, solo a lui questa
esile ragazzina insieme durissima e fragile rivelerà il segreto più
inconfessabile: cosa è successo nel bagno della scuola. E solo lui potrà
cercare di aiutarla ricordandole che la vendetta non è mai la soluzione. Perché,
se lo sport è la migliore cura, riuscire ad accettare se stessi rappresenta la
vera vittoria. Ma presto, per i due, arriverà, imprevedibile, il momento di
separarsi. E Giada, ancora una volta, sarà costretta a fare i conti con il
mondo degli adulti.
Non
sempre leggo i Ringraziamenti che sono presenti al termine di un romanzo. Questa
volta, però, mentre sfogliavo le pagine, l’occhio mi è caduto sulla frase:
Questo libro ha conosciuto il dolore.
Bene,
questa frase così particolare mi ha colpito e mi sono soffermata a leggere la pagina.
Ho provato un’emozione fortissima. Credo sia una delle più belle dediche che
abbia mai letto.
Mi
sono immersa subito nella lettura di questo romanzo. All’istante l’ho trovato
particolare. Mi ha immediatamente legata a sé, volevo leggere, scoprire di più
su questa ragazzina di sedici anni. Giada: piccolina, esile, ma tosta. Affronta
la sua vita, non proprio facile, con grinta e coraggio. Vuole combattere.
Leggendo
della vita di Giada, mi sono accorta di quanto l’adolescenza sia un periodo della vita “terribile” , i miei
figli direbbero di m****. Noi genitori, e nel mio caso docenti, siamo
impotenti. I ragazzi non si fidano più di noi… e li capisco bene, perché noi
non riusciamo a percepire neanche lontanamente quello che passa per la loro
testa, nel loro cuore, nella loro anima. Spesso li deludiamo. Basta guardare i genitori
di Giada. Essi sono due persone normali, non sanno come affrontare la
rivelazione della figlia. Eppure, nessuno dei due riesce a dare supporto a
questa ragazza confusa, in crisi, in cerca di se stessa. Tra i due preferisco sicuramente
il padre, Paolo. Simona, la madre, è da prendere a
sberle. Accusa il marito, fa la morale, ma, appena le si fa notare che sta
sbagliando, reagisce offendendo. Certo, riesce a mostrare un po’ di amore
materno solo quando ha paura di aver perso la figlia, quando si trova con le
spalle al muro. Quando la figlia, quella figlia di cui lei si vergogna, le dà
una lezione di vita.
Colpo su colpo, raccontando la vita quotidiana di Giada, fatta di scuola e di
allenamenti in palestra, ci parla dell’ipocrisia che alberga in ognuno di noi.
Spesso ci vergogniamo di quello che siamo. Spesso diciamo una cosa ma pensiamo
tutt’altro: Ciò
che appare diventa ciò che siamo. L’autore è capace di
descrivere queste vicende nella realtà, nella quotidianità. Attraverso queste
pagine siamo immersi in un ritratto realistico, e molto sconfortante, della
società e della politica di questi tempi.
Mi
sono piaciuti tanto i due personaggi principali: Giada e Ruggero. Due persone
diverse, ma al tempo stesso simili. Due persone che diventano uno per l’altra
un motivo per andare avanti. Ruggero per Giada non è solo un allenatore, è il
suo Maestro. Ruggero trova in Giada un motivo per non mollare. Ruggero De Roma è un uomo spezzato.
Sulle spalle porta tanti dolori, tanti sensi di colpa. Ha quasi voglia di
mollare tutto, ma poi Giada come farebbe? Giada
è descritta benissimo, è una ragazza in piena crisi adolescenziale che sta
cercando di capire se stessa, non vuole deludere nessuno, ma non vuole essere
solo quella che fa le cose perché glielo dicono. Vorrebbe dimostrare che è
matura, che sa affrontare la vita.
Un
romanzo che mi ha fatto provare un dolore enorme, una preoccupazione per Giada,
così sola, così indifesa a livello psicologico. Ho sentito il cuore stringersi
in tante occasioni… spesso ho desiderato solo abbracciare Giada. Volevo soltanto
dirle di tenere alta la testa (e sì, anche la guardia), che lei poteva farcela.
Non
posso dire nient’altro, perché sarebbe uno spoiler enorme, sappiate che ho
sofferto. Il mio cuore ha perso un battito, per un momento si è fermato. Non ho
pianto, ma ho scritto NO al fianco di quelle righe che hanno lacerato il mio cuore.
E sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine, fino a quando ho chiuso il
libro. Ho chiuso il volume, ma non sono riuscita a far smettere il mio cuore di
soffrire. Sono rimasta con tanti interrogativi, in fondo sono ancora
preoccupata per Giada.
Non capita spesso di provare
sensazioni così forti quando si legge un romanzo. Questa è l’abilità degli
autori che, quando scrivono, ci mettono il cuore, ci mettono sentimento. Sono
storie che senti vibrare, sono vere, ricche, potenti. Non conoscevo Gazzaniga,
ma l’ho trovato spettacolare. Una scrittura coinvolgente, che ti fa vivere la
storia, non solo leggerla. Tratta temi importanti e difficili come
l’omosessualità, il bullismo, la depressione e la violenza domestica. Non
emette giudizi, ma li affronta come farebbe una famiglia normale che si trova
davanti questi ostacoli e cerca di osservarli, prendere le misure, una famiglia
che cerca di superare il “buio”.
Un libro bellissimo, sono felice di
averlo letto. Lo raccomando di cuore a chi ha figli adolescenti, ma anche ai
ragazzi di sedici-diciotto anni. Ho “vissuto” il libro, tanto che ora è pieno
di segna-pagine e frasi sottolineate. Troppe citazioni meriterebbero di essere
inserite. Giada non è solo lì, tra quelle pagine piene di inchiostro, mi è
entrata nel cuore. In lei ho visto i miei figli e la loro ribellione. Prima di
chiudere, volevo ringraziare la Rizzoli per avermi omaggiata della copia
cartacea.
Non lo conoscevo, ma devo dire che ero hai incuriosita parecchio ☺️☺️
RispondiEliminaContenta di averti incuriosita. Devo dire che è un bel libro, scritto molto bene.
EliminaDalle tue parole si capisce davvero tanto quanto il romanzo ti abbia toccato. Già dalla trama ho pensato fosse interessante e la tua recensione mi ha proprio convinto.
RispondiEliminaSono davvero felice. Io ho amato questo libro, mi ha dato emozioni belle.
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