Review Tour: La nave sepolta di John Preston
Oggi partecipo al Review Tour organizzato da Simona (Il mondo di Simis) per questo romanzo, da cui è stato tratto il film in programmazione su Netflix.
Autore: John Preston
Titolo: La nave sepolta
Editore: Salani Editori
Data di pubblicazione: 1 aprile 2021
Pagine: 272
Inghilterra, estate 1939. Quando Edith
Pretty, affascinata dalle leggende locali che parlano di un tesoro vichingo
sepolto nella sua terra, decide di contattare l'archeologo autodidatta Basil
Brown, non sa che sta per dare inizio a una delle più straordinarie avventure
archeologiche del Novecento. Presto gli scavi riveleranno il gigantesco
scheletro di un'antichissima nave funeraria appartenuta a un sovrano
anglosassone, che richiamerà l'interesse degli accademici più blasonati. Uniti
dalla passione per l'archeologia e da un sentimento delicato e profondo che li
lega l'uno all'altra, Basil e Edith lotteranno per proteggere la loro scoperta.
Ma la Seconda guerra mondiale incombe e gli scavi si trasformeranno in una
corsa contro il tempo, soprattutto quando dalla terra emerge qualcosa di ancor
più stupefacente… Basato su fatti realmente accaduti, "La nave
sepolta" è un romanzo in cui l'amore e la passione assumono aspetti
tutt'altro che scontati e che, toccando il significato più profondo del
matrimonio, del rapporto tra genitori e figli, della ricerca dell'identità
personale, riesce a farci riflettere sul significato dell'essere umani e di
condividere la Storia e, in ultima analisi, il dono stesso della vita.
Questo romanzo è “diverso”. È diverso nello stile della narrazione, è diverso dalle mie solite letture, ma soprattutto è diverso da quello che mi aspettavo. Diverso non vuol dire affatto spiacevole, ma solo che mi ha colto impreparata.
Chi mi conosce sa che non leggo le trame dei
romanzi. La scelta del libro da leggere per me è varia: a volte mi lascio
guidare dalle recensioni di blog letterari di cui mi fido, a volte seguo il
consiglio di amiche, a volte mi lascio catturare dal titolo e/o dalla
copertina, a volte prende il sopravvento per la scelta il “genere” al quale il
libro appartiene.
Questo mi ha portata a leggere la storia in
questione con una aspettativa, pensavo ci fosse un mistero da svelare… ma non
c’è.
La storia è il racconto, il resoconto, dello
scavo archeologico che ha portato alla luce una nave anglosassone, una scoperta
che ha poi “modificato” le idee e le ricerche storiche dei secoli bui. La nave
ritrovata dall’archeologo autodidatta Basil Brown potrebbe risalire al Sesto /
Settimo secolo, un periodo per certi versi ancora avvolto nel mistero.
Il racconto che Preston fa di questo scavo
ripercorre tutto, da quando la proprietaria del terreno Edith Pretty, spinta
dalla curiosità e dalla passione per la ricerca del passato, passione che
condivideva con il marito defunto, cerca di scoprire cosa nascondano i tumuli
di terra nei suoi possedimenti fino alle “lotte” per chi mai dovesse vantare
diritti sulla proprietà dello scavo e quindi sul prestigio del ritrovamento.
Vengono infatti ben evidenziate le “lotte accademiche” che i musei ingaggiano
pur di annoverare nelle loro esposizioni una scoperta straordinaria!
Il romanzo ci riporta il punto di vista di
ciascuna persona coinvolta: Basil Brown, Edith Pretty, Peggy Piggott.
Per ognuno di essi viene raccontata una parte
dell’intera storia, quindi possiamo seguire lo scavo da diversi punti di
osservazione. Questo aiuta a rimanere incollati alle pagine, soprattutto perché
è forte il desiderio di scoprire se mai troveranno un tesoro. C’è poi un senso
di urgenza, visto che siamo a ridosso della Seconda Guerra Mondiale e quindi lo
scavo deve procedere in fretta prima dello scoppio delle ostilità.
Benché gli spunti siano interessanti e la
storia del ritrovamento sia affascinante, non riesci a lasciarti coinvolgere
empaticamente con gli attori della storia, perché essi sono solo accennati. A
volte ci sono elementi che aprirebbero lo spiraglio a qualcosa di più, ma
rimangono solo sprazzi. Buttati lì e lasciati in sospeso.
Mentre leggevo, mi sono davvero molto incuriosita e, dal momento che questo romanzo è basato su una storia vera, mi sono subito messa alla ricerca di notizie storiche sul web. Ho quindi letto della storia di Basil Brown e anche della signora Pretty. Ho potuto vedere anche tante foto dell’epoca degli scavi di Sutton Hoo.
Foto degli scavi - Foto trovata sul web con la ricerca per immagini di Google |
Soprattutto ho voluto vedere il film immediatamente.
Mai scelta fu più indicata. Il film è bellissimo, riesci ad assaporare il gusto della ricerca e della scoperta. Anche tutti quei sospesi del libro che si “intuiscono” vengono in parte chiariti.
Scena del film - Foto trovata sul web con la ricerca di Google |
Grazie alle foto storiche e al film, ho
potuto meglio immaginare l’andamento dello scavo e capire anche le “guerre” per
la gestione del tesoro.
Foto scattata da me a Ipswich, luglio 2018 |
Ho apprezzato molto questo libro, forse perché sono riuscita ad immaginare bene i luoghi, descritti benissimo dall’autore; ho infatti avuto il piacere di visitare Ipswich pochi anni fa, il ricordo di quella regione è ancora vivo e le descrizioni mi hanno riportato a quella mia estate in terra straniera. Neanche a farlo apposta, ho rivissuto il “caldo soffocante” che Brown e gli altri archeologi hanno sperimentato, ma anche le piogge improvvise.
Assolutamente consigliato a chi ama la storia e le ricerche di tesori antichi.
Ringrazio la casa editrice per avermi
omaggiata della copia cartacea del romanzo permettendomene la lettura in
anteprima.
Ciao!
RispondiEliminaBella recensione, sai concordo con te sul fatto che come genere, su come il romanzo è impostato coglie impreparati. Ti aspetti altro e inveve hai tra le mani una sorta di diario di scavo, ma anche degli eventi di quel periodo.
Infatti lì per lì rimani spiazzato
EliminaCiao bella recensione. La storia mi ha molto coinvolta. Il film sicuramente ha un tocco in più, ma il libro mostra anche il rapporto dei protagonisti con la morte. A presto!
RispondiEliminaIl film è più "avvolgente"
EliminaCiao Manu, hai detto bene eravamo impreparati, però anche come a te la lettura poi mi ha coinvolta. I personaggi. in fondo, sono solo strumenti per arrivare allo scavo, che del resto è il vero protagonista.
RispondiEliminae lo scavo è descritto benissimo. Uno spaccato di Storia.
EliminaBellissime le foto che hai trovato!
RispondiEliminaNoi ci siamo già confrontate in privato. Una lettura a sorpresa ma ugualmente interessante
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